La pupa di zucchero di Silvana Grasso

La pupa di zucchero

Silvana Grasso
La tonnara dei gemelli Corallo è ormai ridotta a un rudere: dopo il loro suicidio il cavaliere Branciforti riesce ad acquistarla e a ridarle il suo antico splendore. La vita familiare del cavaliere non è altrettanto felice: il figlio Filippo vive ormai lontano dalla Sicilia, la nipote, Teresilla, ha dato alla luce un bambino, Bruno, e dopo il parto si è condannata a una reclusione volontaria. La ragione del tormento del cavaliere e dell’isolamento di Teresilla è racchiusa in una voglia di torrone sulla nuca di Bruno, prova che il padre di quella creatura è lo zio. Intanto Filippo torna per affidare il figlio Pietro alle cure dei nonni. Il cavaliere vorrebbe trasmettere al nipote la passione per la tonnara, ma ad appassionarsi sarà invece Bruno.

Introduzione

L’Orlando Furioso di Ariosto ci insegna che l’uomo cerca di raggiungere obiettivi lontani dalla sua portata, ma essa diventa ben presto ossessione e il passo tra ossessione e follia è breve. La pupa di zucchero il dolce che si dava ai bambini nella festività dei Morti, che dà il titolo al romanzo non è altro che un simbolo per indicare la perdita della ricchezza nel significato tipicamente verghiano del termine. La tonnara esattamente come la pupa lotta per mantenere a lungo la sua integrità ma con l’essere umano non è possibile.

Aneddoti personali

Ho conosciuto Silvana prima come autrice attraverso un corso monografico all’università e l’ho apprezzata sempre di più al punto tale da volerla conoscerla personalmente. Questo romanzo e Solo se c’è la luna che ho già recensito tra i suoi che ho letto sono i due che ho amato di più. Avere la possibilità di conoscere Silvana e poter partecipare a una sua presentazione è come vedere uno spettacolo di Pirandello della fase del teatro nel teatro. Non ci sono barriere, il pubblico è invitato a interagire e non sai mai quello che può accadere, perchè una delle sue più grandi qualità è l’imprevedibilità. Con i suoi racconti e la sua scrittura la scrittrice ammalia e squarcia l’anima. Una scrittura potente, travolgente e ricercata che però non lascia scoperte le corde emozionali. Silvana proprio per questo riesce a catturare l’attenzione di un pubblico eterogeneo creando inaspettate magie in cui si riescono a cogliere non solo le perle da studiosa ma anche le fragilità di una donna che ha conosciuto la sofferenza e ne ha fatto tesoro. Una forza dirompente che si dona al suo pubblico nella sua speciale unicità .

Recensione

Luchino Branciforti protagonista di questa nuova saga famigliare ha dedicato al mare e alla tonnara tutta la vita e vuole arricchirsi sempre di più, acquistando la tonnara dei gemelli Corallo che non produce più come un tempo. Il suicidio dei gemelli Corallo scuote l’Isola delle Correnti e manda in trepidazione Luchino che finalmente dopo tanti sguardi sognanti può mettere le mani sulla tonnara. Se dal punto di vista affaristico si rivela un uomo abile, un pò meno lo è nel privato, Luchino, infatti, diventa un moderno Demifone, s’innamora perdutamente della nipote Teresilla che incarna il desiderio carnale e la passione viscerale, una lotta tra ragione e sentimento fino all’ultimo battito del cuore. Luchino ha dentro sè un grillo parlante, una tiepida voce che gli dice che è tutto sbagliato. Lui ha cresciuto Teresilla come una figlia e non può esserne innamorato, ma l’uomo non può combattere l’amore, inevitabilmente cede. Quella tra Luchino e Teresilla però non è una semplice notte di passione perchè ecco arrivare l’imprevisto, Un dolce imprevisto di nome Bruno. Si ricorre a un matrimonio riparatore che condanna i due personaggi all’infelicità perenne ed eterna. Se si può ingannare la gente, non si può fare con la natura. Bruno, infatti, è immagine e somiglianza di Luchino, tutti capiscono e tacciono, questo silenzio diventa un’arma perfetta per Tallaro sposo di Teresilla e padre di Bruno per impadronirsi delle ricchezze di Luchino e fare così la vita da gran signore. La sorte sembra giocare a favore di Luchino quando rientra l’inetto figlio Filippo, una delusione su tutto i fronti ma finalmente una cosa buona sembra averla fatta, ha messo incinta una francese e così gli ha dato un erede. La sorte però si rivela essere ancora una volta beffarda con Luchino, perchè il nipote Pietro non è interessato al mare e alla tonnara. L’Università e lo studio sono per Pietro arma di rinnegazione e di sottolineamento di diversità. Pietro nemmeno per lo studio mostra interesse ma partecipa attivamente a scioperi e altre battaglie politiche, quasi un paradosso, difendere le volontà altrui e non saper combattere per le proprie. Pietro anche in amore si comporta in questo modo con Evangelina Bongiovì una ragazza disabile che subito gli prende il cuore. Evangelina è descritta dalla scrittrice come una moderna Beth March, dolcezza delicatezza e consapevolezza sono anche le sue virtù in un micromondo che al contrario di quello dei March non la considera. Evangelina esattamente come Beth ha in sè la consapevolezza della morte e non ne ha paura. Se ne va come una foglia autunnale che cade sull’uscio delle case con un appena percettibile fruscio. La personalità desiderata da Branciforti è invece perfettamente incarnata da Bruno che diventato grande non può avere la tonnara per sè ma da adulto dovrà combattere contro un nemico che gli consumerà tutte le energie. Il bambino rompe e mangia la pupa esattamente come Pietro che non sa sfruttare la ricchezza di famiglia facendola disperdere. Pietro arriva alla consapevolezza che in qualsiasi modo ci si comporta qualsiasi cosa si possa provare, nonostante le volontà e le personalità soffocate, il mondo va comunque avanti e sa che il mare nelle fresche sere d’estate racconterà con il dolce canto di una sirena ai posteri la sua storia.

Conclusioni

Consiglio questo libro a chi ama il mare a chi si lascia cullare dalle onde, a chi ama le storie emozionanti che ti lasciano qualcosa che non sai spiegare a parole .

Recensione di Francesco De Filippi

Pubblicato da Francesco De Filippi

Mi chiamo Francesco De Filippi un giovane siciliano da poco dottore in Filologia moderna e italianistica . Il settore umanistico non è una passione ma il motore della mia esistenza . Il teatro e i libri mi hanno salvato la vita dalle difficoltà e credetemi sono state tante . Aspirante scrittore con la voglia di insegnare sperando di trasmettere tutto l'amore che ho per i libri . Le persone e gli amori vanno i libri restano , sono i nostri compagni più fedeli , non ci tradiranno mai e soprattutto ci permettono di sognare. Dobbiamo difendere i libri perchè nessuno può uccidere i nostri sogni . Accetto di far parte di questo blog perchè fin dalla prima volta mi sono sentito subito in famiglia . Mi sembra il posto giusto dove essere me stesso perchè posso condividere letture . Sapere che le persone acquistano i libri che consiglio mi rende felice , per questo non vedo l'ora di iniziare quest' avventura!! Un caro saluto Francesco.

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