La Ragazza con la Leica, di Helena Janeczek

Autore: Helena Janeczek

Titolo: La Ragazza con la Leica

Editore: Guanda

Collana: Narratori della Fenice

Anno: 2017

Pagg: 320-brossura

Prezzo: €. 18,00

 

[…..] Gerda … era fatta così, era volubile e volitiva, un metro e mezzo di orgoglio e ambizione, senza i tacchi. Bisognava prenderla com’era: sincera sino a far male, affezionata a modo suo, sulla lunga durata. Era sincera quando lo esigeva l’amicizia, non quando poteva dare un tocco hollywoodiano alle sue vicissitudini… […].

Premio Strega 2018, La Ragazza con la Leica è Gerda Taro, pseudonimo di Gerda Pohorylle, una ragazza ebrea nata a Stoccarda in Germania. Una ragazza innamorata della vita, disposta a mettersi sempre in gioco e col sogno di cambiare il mondo armata di macchina fotografica. Sogno che si infrangerà troppo presto. Poco prima di compiere 27 anni rimane vittima di un terribile incidente mentre cerca di rendere testimonianza della guerra civile spagnola attraverso le sue fotografie.  Gerda è stata la prima donna fotoreporter di guerra, colei che ha saputo con la sua tenacia ed emancipazione, precorrere i tempi; quelli in cui la partecipazione femminile era fortemente ostacolata e limitata sotto tutti i fronti. Una donna coraggiosa, forte, controtendenza, piena di speranza ed estremamente idealista; pronta a lottare in prima persona con determinazione ma forse anche con un pizzico di incoscienza.  Siamo negli anni Trenta del Novecento, a cavallo tra l’ascesa del Nazismo e una Guerra Mondiale alle porte. Un periodo storico fortemente tormentato e in cui le ostilità nei confronti della popolazione di origine ebraica e dei militanti di sinistra erano in progressivo aumento.  L’autrice, che ha le stesse origini di Gerda, dopo un’attenta analisi e ricostruzione storica, racconta attraverso la voce di tre personaggi la vita di Gerda Taro, con la quale gli stessi finiscono in qualche modo con l’esserne coinvolti.  Non si tratta di una vera e propria biografia ma è più che altro un romanzo storico-documentario dal quale emerge piano piano la personalità profonda e complessa di una ragazza troppo adulta per gli anni che si porta addosso, costretta suo malgrado a confrontarsi “sul campo” con la brutalità e la durezza della vita.   Il romanzo è ricco di flashback che a volte si accavallano e si scavalcano rendendo un po’ dispersiva e lenta la lettura tanto da risultare quasi privo di un filo di collegamento. E’ una scrittura impegnativa e poco scorrevole, a tratti ripetitiva, troppo ricca di informazioni generali ma frammentarie quelle prettamente dedicate a Gerda che, finisce col non essere la protagonista principale. A rendere complicata la lettura, per chi non possiede una minima conoscenza delle lingue straniere, è il ripetersi di frasi in lingua, dal tedesco all’inglese,al francese, allo spagnolo fino all’ungherese, trovandosi a volte anche frasi che iniziano in una lingua e terminano in un’altra e il tutto senza note di traduzione.  Altra critica, a mio avviso, sono i continui riferimenti temporali spesso sottintesi, poco inquadrabili e difficili da riconoscere.  Non è una lettura semplice. Non si può pensare di accostarsi con leggerezza credendo di poter divorare una pagina dietro l’altra. Al contrario. Si è costretti a ritornare indietro e rileggere interi periodi per riallacciare i pensieri.   Nel complesso è sicuramente un libro importante poiché ha ridato “vita” ad una Donna sconosciuta ai più, ma che ha fatto storia. Un romanzo che fa luce su un periodo storico complicato attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica, l’unica in grado di fissare l’evento nel momento stesso in cui si verifica, per poi essere tramandato senza quelle interferenze che nella maggioranza dei casi, impediscono di cogliere i particolari e le sfumature di ciò cui si è spettatori. Quei particolari che sono l’essenza di quell’insieme atto a testimoniare la fedele realtà dei fatti accaduti. Un inno ad una donna  dalla personalità forte e dallo spirito libero oltre che,  un invito a tenere viva la memoria su un passato che ha fortemente influenzato il nostro presente.

Teresa Anania   

Helena Janeczek, nata a Monaco di Baviera da una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da oltre trent’anni. Poetessa e scrittrice, ha esordito con la raccolta di poesie in lingua tedesca Ins Freie (Suhrkamp, 1989), mentre ha scritto in italiano il suo primo romanzo, Lezioni di tenebra (Guanda 2011, Premio Bagutta Opera Prima), che racconta del viaggio compiuto ad Auschwitz insieme alla madre, che lì era stata prigioniera con il marito. È inoltre autrice dei romanzi Cibo (Mondadori, 2002), Le rondini di Montecassino (Guanda, 2010), finalista al Premio Comisso e vincitore del Premio Napoli, del Premio Sandro Onofri e del Premio Pisa. Nel 2017 esce per Guanda La ragazza con la Leica, romanzo incentrato sulla fotografa Gerda Taro. È redattrice di «Nuovi Argomenti» e di «Nazione Indiana».

 

TRAMA:

Vincitore del Premio Strega 2018
Vincitore del Premio Bagutta 2018
Finalista al Premio Campiello 2018

Questo libro racconta la vita di questa ragazza ribelle, l’amore con Robert Capa, l’avventura di fotografare e la gioia di vivere nella Parigi degli anni Trenta.

Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di battaglia. Proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima fila, è distrutto: erano stati felici insieme, lui le aveva insegnato a usare la Leica e poi erano partiti tutti e due per la Guerra di Spagna. Nella folla seguono altri che sono legati a Gerda da molto prima che diventasse la ragazza di Capa: Ruth Cerf, l’amica di Lipsia, con cui ha vissuto i tempi più duri a Parigi dopo la fuga dalla Germania; Willy Chardack, che si è accontentato del ruolo di cavalier servente da quando l’irresistibile ragazza gli ha preferito Georg Kuritzkes, impegnato a combattere nelle Brigate Internazionali. Per tutti Gerda rimarrà una presenza più forte e viva della celebrata eroina antifascista: Gerda li ha spesso delusi e feriti, ma la sua gioia di vivere, la sua sete di libertà sono scintille capaci di riaccendersi anche a distanza di decenni. Basta una telefonata intercontinentale tra Willy e Georg, che si sentono per tutt’altro motivo, a dare l’avvio a un romanzo caleidoscopico, costruito sulle fonti originali, del quale Gerda è il cuore pulsante. È il suo battito a tenere insieme un flusso che allaccia epoche e luoghi lontani, restituendo vita alle istantanee di questi ragazzi degli anni Trenta alle prese con la crisi economica, l’ascesa del nazismo, l’ostilità verso i rifugiati che in Francia colpiva soprattutto chi era ebreo e di sinistra, come loro. Ma per chi l’ha amata, quella giovinezza resta il tempo in cui, finché Gerda è vissuta, tutto sembrava ancora possibile.

 

 

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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