La ragazza delle meraviglie di Lavinia Petti

la ragazza delle meraviglie

La ragazza delle meraviglie

Lavinia Petti
In una Napoli oscura e segreta di primordiale e inquietante bellezza, dove si venerano antichi dèi, i morti si confondono con i vivi e le leggende sembrano prendere vita, Lavinia Petti intreccia una storia di amore e morte che porterà Fanny alla scoperta delle proprie origini e forse delle origini di un’intera città.
«Quella di Lavinia Petti è una Napoli ricamata di misteri.» – Io Donna
Napoli, quartiere Forcella. In una fredda notte d’inverno, una neonata viene abbandonata nella Ruota degli Esposti dell’ospedale dell’Annunziata. Al collo ha una catenina di rame con due misteriosi oggetti, una chiave arrugginita e una moneta antichissima. Adottata da una famiglia di estrazione popolare, Francesca Annunziata, che si fa chiamare Fanny, trascorre nelle campagne del Moiariello che sovrastano la città un’infanzia libera e selvaggia, fatta di avventure solitarie alla scoperta di vecchi ruderi e di notti popolate da sogni inquietanti, forse premonitori, che le valgono l’appellativo di janara, strega. Alla vigilia dei suoi quattordici anni, la ragazza scopre per puro caso la verità sul suo passato. Furiosa per quello che considera un vero e proprio tradimento da parte delle persone più importanti della sua vita, Fanny scappa di casa e trova rifugio in una grotta vicino al mare. Per la prima volta è del tutto sola, e ha con sé soltanto gli oggetti con cui è stata trovata. Nonostante l’impresa le paia impossibile, decide di andare alla ricerca dei suoi veri genitori proprio a partire da quegli enigmatici amuleti. E in questa avventura verrà aiutata e ostacolata da una fantasmagorica galleria di personaggi partoriti dagli anfratti più arcani della città.
Lavinia Petti è nata a Napoli nel 1988. Laureata in Studi Islamici all’Istituto Orientale di Napoli, ha vinto vari concorsi letterari (Premio Tabula Fati, Premio Robot, Premio Book’s Bar, Scrittura Giovane). Nel 2015 ha pubblicato con Longanesi il suo primo romanzo, Il ladro di nebbia (Premio Brancati 2016), tradotto in molte lingue. Nel 2019 pubblica La ragazza delle meraviglie (Longanesi).

Introduzione

Dora ha nel cuore il grande desiderio di diventare mamma, soffre per questa sua mancanza. Gennaro suo marito farebbe di tutto per farla felice . Ed una sera come tante, come per magia appare una neonata alla ruota degli Esposti dell’Annunziata , il suo regalo per la sua Dora è lì basta prenderlo. Francesca viene così adottata dai due coniugi felicissimi . Francesca cresce e decide di chiamarsi Fanny , sin da piccola ha dentro l’esigenza di cercare le cose, come se internamente sapesse che deve cercare per capire sé stessa. Nella Napoli del Moiariello, dell’anticaglia, di quel Castel dell’Ovo che la leggenda vuole sia la nascita della città partenopea, dal nome della sirena Partenope.

Recensione

Lavinia Petti con la ragazza delle meraviglie crea una grande magia tra realtà , mito e fantasia .Solo guardando la copertina ci mostra l’inquietudine di uan città nata dal mare . La Napoli esoterica con le sue leggende, le sue malie ha forgiato l’anima dei suoi abitanti legatissimi a riti e piccole magie . La leggenda a Napoli diventa storia nel cuore dei suoi abitanti. In un perfetto connubio tra realtà e fantasia l’autrice tesse pagina dopo pagina una storia magica che ti lega a doppio filo. Io da napoletana sono affascinata da ogni pagina , ritrovo l’anima dei napoletani persi nell’immaginario come nessun popolo al mondo . Lavinia con la sua scrittura quasi magica, perfetta senza alcuna sbavatura stilistica ti porta in un sogno, da cui hai difficoltà a destarti. I personaggi che abitano questa storia hanno tutti la loro particolarità inscindibile dalla storia di cui fanno parte . Fanny la protagonista cerca, ha bisogno di capire le sue origini, perché la gente la chiama janara e scappa da lei , perché ha dentro quest’inquietudine senza fine che la notte nei sogni la spaventa, il mare è l’elemento che torna sempre nei suoi sogni , il mare che copre la città , come volesse coprire tutte le brutture che sono accadute. E’ solo una bambina ma dentro ha un senso di estraneità dalla donna che chiama mamma. Il motivo della sua irrequietezza è celato in una scatola che Dora nasconde nel suo letto, Fanny è stata adottata , la ragazza ha 14 anni quando lo scopre e va via , ha bisogno di trovare le sue origini. Ma scopre molto di più di questo , il mare , le sirene , vecchi riti , templi di riti antichissimi ormai nascosti agli occhi di tutti . Il mare metafora dell’immenso, una moneta ed una chiave della magia, Pulcinella la nota maschera napoletana la sua guida onirica.
Lavinia Petti come un antico ricamo, forse quegli arazzi che raccontano vite e storie , ci racconta Napoli fino agli anfratti più cupi ed oscuri. Va oltre all’immagine creata dalla letteratura di Sole ,mare e fantasia. Ci porta nella Napoli sotterranea , la seconda città sotto la superficie con Tommaso , ci porta nell’importanza della memoria nel buio negozio di antiquariato di Marone dove sembra che gli oggetti prendano vita solo con la sua presenza, ci trasporta in anime buie e castelli abbandonati ma ancora pieni del canto e dell’anima di chi li ha abitati.
Origini, morte, lati oscuri e segreti inconfessabili di una città che ancora oggi in ogni vicolo cela lati oscuri, insieme alla triste gioiosità dei suoi abitanti, come moderni Pulcinella.

Conclusioni

Lavinia Petti in questo suo romanzo ci porta nella Napoli dei vicoli , quella più vera , teatranti , amuleti , oggetti che hanno vita propria, personaggi oscuri, la vita e la morte, la passione, la gelosia. Una città che ha una propria anima se ti intrufoli nei vicoli più nascosti del centro storico. Io ne consiglio vivamente la lettura, ti fa sognare osservando l’animo umano con i suoi chiaroscuri che in questa città quasi magica sono parte della sua storia e vita.

Voto

5/5

Citazioni

Gennaro si domandò che razza di malattia fosse, e solo vagamente intuì che i dolori si passano da un’anima all’altra, se queste anime hanno la sventura di amarsi

Uno spiffero gelido le sfiorò il volto, sembrava la carezza di uno spettro. Veniva dal tunnel dove Tommaso era fuggito la notte precedente.Oltre l’arco, le mura di tufo erano intrappolate dietro una fitta rete di pietra che ricamava delle piccole piramidi. Fanny non riusciva a scorgere la fine della galleria.

Recensione di Elisa Santucci

Pubblicato da Elisa Santucci

Sono Elisa Santucci, fondatrice ed amministratrice dall'8 luglio 2016 . Il blog nasce dalla mia passione per i libri da sempre, dalla voglia di parlarne e fare rete culturale, perché io penso che il web, i blog, i social si possono usare in tanti modi, io ho scelto di creare un'oasi culturale. io sono pienamente convinta che leggere ci insegna a pensare e a essere liberi. "Leggere regala un pensiero libero come un volo di farfalle, un’anima con i colori dell’arcobaleno , forza e creatività" è il mio motto. Editor freelance, correttore di bozze, grafica. Servizi editoriali .

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