La Tenuta di Regaleira o “Quinta da Regaleira”, è una magnifica Tenuta Portoghese, nei pressi di Lisbona, costruita nei primi anni del XX Secolo, a opera dell’architetto Luigi Manini. Una tenuta di quattro ettari, nota anche come il “Palazzo di Monteiro il Milionario”, si snoda attraverso un percorso obbligato, fatto di laghi, grotte, fontane, statue, labirinti e tempietti con numerosi riferimenti alla massoneria e all’esoterismo, e attraverso un sistema complesso ed enigmatico di gallerie si giunge a due pozzi a spirale, elementi di spicco e di maggiore curiosità dell’intera struttura. I due pozzi “Pozzo Iniziatico” e “Pozzo Incompiuto”, noti anche come “Torre Iniziatica o Torre Invertita”, puntano la loro discesa verso il sottosuolo. Il Pozzo Incompiuto, che come si intuisce dal nome non fu mai completato, contiene una sola scala dritta che collega tra loro i due pozzi grazie alla presenza di numerose gallerie. Il Pozzo Iniziatico è formato da nove piattaforme che scendono a una profondità di 30 metri e trae ispirazione dall’Inferno dantesco. Sul fondo del pozzo vi è scolpita una bussola con l’effigie della Croce dei Templari. Ma non solo … a un occhio poco attento possono apparire come due semplici cavità per la raccolta dell’acqua piovana, ma siamo ben lontani dal vero scopo per il quale sono nati: luogo ideale per lo svolgimento di riti segreti iniziatici di matrice massonica. Ma, procediamo per ordine e addentriamoci nella storia di questo luogo mistico ed esoterico; fusione brillante di architettura gotica con chiari riferimenti al mondo egizio e rinascimentale.
La Tenuta sorge all’interno di un arco temporale che affonda le radici fino all’età del ferro, nel II Sec. A.C., e il Palazzo venne costruito sotto la guida di Alfonso I Re del Portogallo, che lo utilizzò fino alla fine del XVI secolo come residenza estiva. Quando l’Ordine dei Templari, nel 1312, venne soppresso, le terre passarono direttamente nelle mani dell’Ordine Militare di Cristo e nel corso del tempo, i vari passaggi all’interno della Tenuta hanno lasciato ognuno la propria impronta. L’associazione al mistero iniziò a prendere piede nel 1904 quando, Antonio Augusto Carvalho Monteiro ne divenne proprietario trasformandola in ciò che è oggi: luogo ricco di simbologia massonica associato ai Rosacroce e ai Cavalieri Templari, che descrive un percorso iniziatico non facilmente comprensibile ai neofiti del linguaggio. Il percorso dell’area verde della Tenuta prevede il passaggio dal mondo intermedio (Purgatorio) a quello inferiore (Inferno) fino a quello superiore (Paradiso), ripercorrendo quindi il cammino dantesco. Il sentiero ha un tracciato quasi obbligato e segnato da una serie di tappe che comprendono altrettante strutture. Ogni componente architettonico urla simbologia e mistero, ma noi oggi ci soffermiamo ad analizzarne solo quattro tra i 17 elementi di cui è dotata la Tenuta e in particolare:
- Il Palazzo;
- La Fontana delle Chimere
- La Cappella della Santissima Trinità
- Il Pozzo Iniziatico
Il Palazzo, di chiara ispirazione alchemica, è la costruzione più imponente della Tenuta. Costruito su sei piani suddivisi in tre gruppi quale simbolo della suddivisione dell’Universo in tre parti: “il mondo della podestà” ovvero il dominio angelico degli spiriti puri; “Il mondo intermedio” che è quello della manifestazione sottile o mondo della regalità; e infine “il mondo del regno” ovvero il dominio corporeo. Il mondo intermedio è quello che presenta una sorta di barriera tra i due mondi, un filtro non aperto a tutti, tra l’uno e l’altro. Ne troviamo equivalenza nel famoso “trimundio” della tradizione indù. Il portico, dal quale si accede al palazzo si apre solo grazie a una chiave d’oro con dei decori che richiamano l’Ordine di Cristo. Nella parte meridionale del palazzo vi è la presenza di una torre ottagonale, la cui forma rappresenta l’unione tra il cielo e la terra, essendo la forma geometrica che racchiude il quadrato, simbolo terreno e il cerchio simbolo del cielo e dell’infinito. Nell’ultimo piano del palazzo, vi è la presenza di un laboratorio alchemico, una terrazza formata da 7 lati e decorata con rappresentazioni fantastiche e relative alla natura.
Il numero 7 è un numero che indica completezza; essendo il risultato del 4+3, racchiude valenze misteriche e simboliche a tutto tondo; simbolo di ricerca mistica, rappresenta la scoperta e la conoscenza in tutte le sue sfaccettature. Compare molteplici volte nell’Antico Testamento; 7 sono i peccati capitali; 7 sono i Sacramenti, 7 le braccia del candelabro ebraico; 7 i sigilli che annunceranno la fine del mondo col suono di 7 trombe in mano a 7 angeli. Sette sono i cicli lunari, i colori dell’arcobaleno, i giorni della settimana, le note musicali; 7 sono i passi del Buddha e 7 sono i Chakra. Il numero 7 è il numero magico, spirituale e divino per eccellenza e sul quale si potrebbe aprire un capitolo a parte.
Troviamo poi una torre con tetto a guglia sulla quale si trovano una sfera e l’albero della vita a rappresentanza dell’asse terrestre. Numerose sono le sculture di animali, simboli di particolare importanza e significato. Troviamo il drago, il pellicano, 5 colombe, un’arpia, le statue di un pipistrello, un coniglio, un’aquila e una lucertola che regge tra le zampe l’uovo filosofale, ovvero le quattro fasi della grande Opera: Nigredo, Albedo, Citrinitas e Rubedo. Vi sono poi le colonne decorate con acanto e papaveri, e non mancano richiami alla cacciata dal Paradiso Terrestre oltre a 4 semisfere che indicano i 4 punti cardinali. Il Drago, animale leggendario con le caratteristiche di tre animali: serpente, coccodrillo e leone; essendo considerato un temibile avversario, lo si trova spesso davanti a un ingresso nel ruolo di guardiano di qualche tesoro da conquistare. Quindi vincere il drago e accaparrarsi il tesoro equivale a vincere le proprie battaglie interiori e raggiungere la luce. Il Pellicano, è simbolo di amore e carità per il prossimo e nella simbologia templare indica devozione filiale totale fino al sacrificio estremo. La Colomba simbolo di pace per antonomasia, nel linguaggio alchemico ed esoterico rappresenta la Luna Philosophorum ovvero il mercurio alchemico, principio del bene. Sono cinque perché il numero 5 è il primo simbolo della quintessenza che agisce sulla materia, trasformandola. Implica quindi un mutamento e il pentagramma o pentacolo, ovvero la stella a cinque punte che lo esprime dal punto di vista geometrico, rappresenta l’unione dell’umano e del divino, quindi del microcosmo con il macrocosmo. L’Arpia, figura mitologica metà donna e metà uccello,contrapposta alla sirena, il cui nome deriva dal greco hapazein, ghermire, rapire; quindi letteralmente potrebbe essere indicato come “colei che porta via”, per questo motivo spesso è stata associata alla personificazione del vento più distruttivo. Il Pipistrello, considerato il lato oscuro della notte e la personificazione del male, è in realtà simbolo di comunicazione profonda e di osservazione acuta oltre l’immaginazione comune. Ciò a causa del suo stare appeso a testa in giù che gli permette di osservare il mondo da una prospettiva differente e vedere, quindi, oltre i limiti del normale. Questo stare appeso a testa in giù lo rende simbolo iniziatico per eccellenza. Il Coniglio, è simbolo di fertilità, abbondanza e longevità. Sono inoltre animali collegati alle stagioni e quindi al ciclo della vita. L’Aquila, la ritroviamo un po’ ovunque, simbolo di forza e coraggio, rappresenta il principio della dualità ed è uno dei simboli più importanti nel linguaggio massonico. Rappresenta per esempio il 32° e 33° grado del rito scozzese. Entrambi i numeri, dal punto di vista massonico hanno un forte significato cabalistico; ricordiamo che 32 sono i sentieri dell’albero della vita. Non è certamente un caso che sulle banconote americane da un dollaro vi sia raffigurata un’aquila ad ali spiegate con esattamente 32 piume. La Lucertola, rappresenta la rigenerazione e la capacità di affrontare i cambiamenti senza perdere il contatto con la realtà. L’Uovo Filosofale, o uovo cosmico sta ad indicare l’inizio di un universo o di un essere primordiale covato dalla divinità ermafrodita Fanes. E’quasi sempre raffigurato con un serpente che in fase ascendente avvolge interamente l’uovo, simboleggiando l’energia sessuale maschile, attiva, mentre l’uovo rappresenta la parte femminile, passiva. Le Colonne, sono nel linguaggio massonico simbolo di basi solide su cui costruire. L’Acanto, è sinonimo di rinascita, di resurrezione, mentre il Papavero, simboleggia la resistenza e la forte personalità.
La Fontana delle Chimere raffigura la fonte dalla quale emersero le prime forme di vita. Troviamo ovunque il numero 5. Le Chimere sono 5 e stanno a indicare che il mondo va osservato e conosciuto al di là dei cinque sensi. Vi sono 5 delfini e decorazioni con conchiglie e teste di leone. La fontana inoltre è dotata di tre vasche a forma di coppa. Il delfino è legato al ciclo vitale di morte e rinascita, metafora per eccellenza di evoluzione spirituale poiché è il prototipo del controllo del respiro, ovvero quel legame tra materia e spirito. E’ sinonimo di purezza ed è spesso associato agli Dei e ad Apollo in particolare, poiché, secondo la leggenda, il Dio del Sole si trasformò in un delfino fondando in tal modo il Santuario di Delfi. La conchiglia è anch’essa simbolo di morte e di rinascita, ma è anche sinonimo di fecondità a causa della similitudine all’organo genitale femminile. Il suono che riproduce una conchiglia avvicinata all’orecchio rappresenta la voce degli Dei come strumento spirituale per il risveglio delle coscienze e preparazione al giudizio universale. Il Leone, associato al sole è simbolo di forza, regalità e saggezza. Le tre vasche rappresentano la suddivisione del mondo in tre parti.
La Cappella della Santissima Trinità è connessa al Palazzo grazie a un tunnel sotterraneo. Vi sono un pozzo e una cripta, che rappresenta il contatto energetico con l’aldilà. Sulla porta della cripta infatti è riportata una stella a cinque punte rivolta verso l’alto proprio a indicare il percorso iniziatico dal mondo terreno a quello spirituale. Numerose sono le sculture e le opere pittoriche dai vari significati, presenti all’interno della cappella. Non mancano arredi liturgici e la presenza del triangolo con l’occhio che tutto vede, simbolo attraverso il quale Dio agisce sull’universo, ma emblema per eccellenza di massoneria e illuminati del Nuovo Ordine Mondiale. Il terzo occhio, ricordiamo, che lo si trova anche, sull’apice della piramide di 13 scalini stampata sulla banconota americana da un dollaro, insieme all’aquila con le ali spiegate formate da 32 piume.
Al Pozzo Iniziatico si accede attraverso un tunnel posto all’interno dell’ingresso del Portale dei Guardiani. Accesso che sta a rappresentare il passaggio dal mondo terreno all’aldilà. Il Portale dei Guardiani, di forma allungata e concava presenta due torri gemelle ai lati. L’ingresso è sorvegliato da due tritoni e presenta un arco con stipiti a forma di conchiglia. Tritone, figlio di Poseidone e Anfitrite, metà uomo e metà delfino, appartiene a quella categoria di figure mitiche che insegnano la sapienza ai mortali, ma ha un significato occulto e mistico di grande rilevanza.Il Pozzo presenta un’architettura a chiocciola o spirale quale metafora del passaggio dalla morte alla rinascita. I riti di iniziazione compiuti all’interno del pozzo infatti, prevedevano la discesa e la risalita della scala a spira proprio quale metafora di morte e rinascita; l’ascesa quindi dal centro della Terra, dal Fuoco o Inferno, verso la luce, il cielo, ovvero il Paradiso. E’ composto da nove piattaforme di chiara ispirazione dantesca. Sono nove infatti i cerchi dell’inferno, e sul fondo si trova una bussola con lo stemma della Croce dei Templari, utilizzata anche dai Rosacroce, e pare essere anche stato l’araldo di Monteiro; una stella a otto punte che sta a indicare tutte le direzioni, non solo quelle cardinali, e il numero otto sappiamo essere emblema di infinito. … Le nove piattaforme rievocano di fatto l’intera Divina Commedia: nove cerchi nell’Inferno, nove sezione nel Purgatorio e nove cieli nel Paradiso. Il pavimento è circolare. In fondo al pozzo, terminata la discesa ci si trova davanti a una serie di gallerie oscure che conducono a un laghetto roccioso. La scalinata a spirale che circoscrive il pozzo è formata da 22 nicchie e 139 scalini. I numeri sappiamo che non sono mai a caso ma studiati per bene. Il 22 corrisponde al numero degli Arcani Maggiori dei Tarocchi e ha una simbologia ben precisa; scomponendo il 139 in 13 + 9 avremo 22; il 22 è simbolo di sapienza e ragione suprema ed è il numero in cui è racchiuso “il segreto” della creazione dell’Universo, affonda infatti le radici nel mondo biblico,è emblema di sapienza e ragione suprema; 22 sono le lettere dell’alfabeto ebraico; 22 i libri dell’Antico Testamento , 22 sono le cose che Dio creò in sei giorni e 22 sono i sentieri comunicanti con i centri energetici dell’albero della vita. Scomponendo e sommando il 139 in 1+3+9 avremo come risultato il numero 13. Numero altamente simbolico nel linguaggio massonico e che nei Tarocchi corrisponde alla Carta della morte e quindi alla rinascita. Il numero 13 è composto dall’energia combinata dei numeri 1 e 3 e ha un simbolismo e un potere enorme. E’ il numero del cambiamento, della trasformazione della fine di un vecchio ciclo e la nascita di uno nuovo: Morte – Trasformazione – Rinascita. 13 sono i mesi lunari in un anno, 13 sono i segni astrologici dei celti e dei nativi americani, 13 è il numero delle persone dell’Ultima Cena: Gesù più dodici apostoli; il 13 è il giorno di inizio e fine delle apparizioni Mariane di Fatima :13 maggio -13 ottobre, e il 13 febbraio è il giorno in cui morì Lucia una delle tre pastorelle. Era il 13 maggio quando Giovanni Paolo II venne colpito da un proiettile in Piazza San Pietro. Il 13 inoltre è il numero associato alla sommossa di Lucifero.
Dal 1995,la Tenuta di Regaleira è Patrimonio Mondiale Unesco. Visitabile dal 1997 quando è diventato proprietà del Comune di Sintra cittadina a pochi Km da Lisbona. Sicuramente chi ama i luoghi avvolti dal mistero e carichi di forte simbolismo esoterico non può esimersi dal visitarlo.
Teresa Anania
Prima dell’interessante articolo di Teresa Anania, non ero a conoscenza di questa importante testimonianza architettonica in terra lusitana. Complimenti all’autrice per l’esposizione dettagliata di un luogo che percorre un lungo arco temporale e che mantiene intatto l’originaria impostazione, voluta da chi l’ha ideato e materialmente costruito.
Grazie… Sono contenta di aver contribuito a far conoscere un patrimonio artistico culturale degno di attenzione.
Grazie per l’apprezzamento. Sono contenta di aver fatto conoscere un sito oltremodo interessante e aver acceso la curiosità sull’argomento.