”La testimone del tempo”di Tahmima Anam

La nostra vita è come una piccola libreria dove in ogni scaffale é riposto un libro con un capitolo della nostra storia.Tutto lì la nostra vita, scritta in anonimato e pochi, solo quelli più interessati, potranno leggerla e forse ancora pochi potranno esserne testimoni.

Recensione di Anna De Riggi

La testimone del tempo fa parte di una trilogia sul Bangladesh che la scrittrice Tahmima Aman ha trattato per circa un decennio.Nei primi libri la Aman scrive di storie legate alla guerra del 1971 tra Bangladesh e Pakistan ,in questo libro narra invece con uno stile elaborato ,ma non complesso ,i postumi di una guerra e le conseguenze destabilizzanti che questa crea sulle nuove generazioni che non si sentono parte dei progetti dei loro padri liberali e rivoluzionari ma nemmeno capaci di nuove speranze La scrittrice nella descrizione accurata della storia scava a fondo nell’anima della protagonista Zubaida e trova in essa una forza ,simbolo vero del cambiamento culturale e sociale di un paese come il Bangladesh

Ho iniziato a leggere questo libro in un giorno di luglio molto caldo dove l’aria pesante e umida si respirava a stento ,ma appeno ho iniziato non ho smesso più.Mi sono subito calata nella storia e come la protagonista mi sono trovata a ripercorrere quelle strade tortuose che la vita ti presenta ,a pormi quei famelici interrogativi su cosa sia giusto o sbagliato. Ogni capitolo mi emozionava per le decisioni della protagonista in ogni capitolo la rabbia per la dolorosa rinuncia di quell’amore mi irritava. A chi non è capitato di dover rinunciare ad un amore solo perchè non si aveva il coraggio di affrontare la verità ,che non era quella scritta ma era solo quella desiderata ,quante volte dobbiamo fare i conti con quello che gli altri si aspettano da noi .In questo libro ho trovato le risposte alle mie emozioni,alla rabbia ben presto si è sostituita la gioia del comprendere se stessi,la gioia di accettarsi e di trovare la propria strada e la responsabilità di affrontare le proprie scelte Lo. consiglio vivamente perchè Zubaida la protagonista del libro rappesenta tutte noi ,donne forti e coraggiose, figlie del nostro secolo

Zubaida Haque ,la protagonista del libro è una donna legata alle sue origini bangladesi ,adottata da genitori benestanti liberali e piuttosto moderni, va a vivere ad Harvard dove si laurea in Antropologia sociale. Pochi giorni prima della sua partenza per alcuni scavi in Pakistan, da cui poi ritornerà a Dacca nel suo paese, incontra un giovane filosofo Elijah, del quale si innamora perdutamente. I principi a cui è legata dopo questo incontro cominciano a vacillare e si rende conto con il passare del tempo che, quell’amore mai vissuto, va oltre quello fisico, è un amore morale che la induce a ricercare quella completezza che le è sempre mancata, la sua vera identità e le sue vere origini.Zubaida però è promessa sposa di Rashid ,giovane ricco del suo paese ,fin dalla tenera età ,ma il suo non è un matrimonio organizzato come sembrerebbe,è per lei l’epilogo naturale della sua storia che le permette di far tacere le paure e le rende tutto più facile.L’incontro con Elijah cambierà ogni cosa ,seppur in modo duro e cruento in mille situazioni dolorose ,Zubaida ritroverà il coraggio e la consapevolezza di ricercare se stessa. Il confronto con il mondo di Elijah la spingerà a superare le paure che la aggrovigliano in una cultura ancora troppo legata al passato.Il racconto è una lettera aperta di introspezione,accurata e dettagliata che attraverso fatti di vita familiare,ripercorre con amore,ma anche con dolore la vita sociale ed economica di un paese come il Bangladesh evidenziandone il grande ottimismo e’il gran desiderio di cambiamento.Un desiderio che la scrittrice esprime in tutto il romanzo con le sue metafore sulle ossa di Diana ,l’Ambulocetus che recupera e mette insieme come i cocci del suo destino. I personaggi di questo romanzo sono sapientemente incorniciati nelle loro identità ,umanizzati fino ad una totale intimità con il lettore che entra così in un mondo di vite spezzate, come quelle dei poveri contadini venuti dalle zone rurali a fare lavori pericolosi con paghe da fame ,dei bambini orfani senza speranze e di uomini senza scrupoli di fronte ai loro sporchi traffici ,di contro un mondo facile di agi e benessere e una donna che da sola cerca di cambiare,di ritrovarsi ed essere per sempre.

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