Ladro di nebbia di Lavinia Petti

Ladro di nebbia

Ladro di nebbia

Lavinia Petti
Antonio M. Fonte è uno scrittore di enorme successo, ma per lui fama e ricchezza non hanno alcun significato. Stralunato e sociopatico, vive in una vecchia casa dei Quartieri Spagnoli di Napoli con la gatta Calliope, e se non ci fosse il suo agente letterario a ricordargli scadenze e doveri sarebbe incapace di distinguere ciò che è reale da ciò che forse non lo è. Ma un giorno, in mezzo alle migliaia di lettere dei suoi ammiratori, Antonio ne riceve una che non può ignorare. Datata quindici anni prima, è indirizzata a una donna che Antonio non crede di avere mai conosciuto. Solo il nome del mittente gli è familiare, perché è il suo. Quella lettera l’ha scritta lui, senza alcun dubbio. Quelle parole accennano a un ricordo smarrito e a un uomo che è stato ucciso, forse da lui stesso. Ma Antonio di tutto questo non ricorda nulla. Il giorno del suo cinquantesimo compleanno, si perde nei vicoli di Napoli e in un palazzo mai visto prima incontra uno strano personaggio che ha la mania di raccogliere tutto ciò che gli uomini perdono: nel suo Ufficio Oggetti Smarriti non si trovano solo mazzi di chiavi, libri o calzini spaiati, ma anche ricordi di giochi infantili, amori giovanili, speranze e sogni dimenticati. Antonio intuisce che è da lì che deve partire per ritrovare il filo del suo passato e risolvere l’enigma della lettera. Ma quell’enigma nasconde arcani ancora più insondabili: il segreto di una città che cambia forma e aspetto, l’avventura di un viaggio imprevedibile…

Introduzione

Una favola surreale per adulti. Uno dei libri più geniali che abbia letto negli ultimi anni. In questo racconto sono condensati e mescolati con un’abilità straordinaria, filosofia orientale, psicologia, senso della vita e della morte, l’abilità che spesso abbiamo di manipolare i ricordi, e come gli stessi appaiano spesso deformati o addirittura cancellati per l’inconscio desiderio di appartenere ad un’altra vita.

Aneddoti personali

Lavinia Petti, napoletana classe 1988 Redattrice di Fuori Posto, spazio d’approfondimento on line riguardante letteratura, musica, fumetti, sport e tutto ciò che riguarda le passioni che fanno sentire “fuori posto” certa gioventù eterna Peter Pan in mezzo al mainstream artistico, o cosiddetto tale, che rappresenta l’attualità, Lavinia ha condotto anche molte interessanti videointerviste ad autori di fumetti e musicisti indie, non occorre dirlo, molto giovani nel panorama odierno ma anche a qualcuno molto famoso.
Approdata a Longanesi quasi per caso, dopo vari tentativi da parte della casa editrice di contattarla in seguito alle poche pagine inviate in valutazione, Il Ladro di Nebbia è diventato il suo romanzo d’esordio, in una lussuosa edizione hardcover.

Recensione

Con questo romanzo mi è sembrato di leggere una storia dentro la storia, ovvero una storia per guardare dentro la vita e la sua varietà di emozioni, e la storia che effettivamente il romanzo narra. Quindi LADRO DI NEBBIA è un romanzo che ci permette di vivere quelle emozioni dalle quali spesso tentiamo di fuggire. Grazie a questo libro mi sono posta queste domande: quante porte, reali o metaforiche, chiudiamo ogni giorno? Quante le persone che perdiamo strada facendo?
Il protagonista Antonio M. Fonte è un personaggio molto particolare è, infatti, uno scrittore napoletano di enorme successo a cui la fama e la ricchezza non hanno alcun significato, è stralunato e sociopatico, vive in una vecchia casa dei Quartieri Spagnoli di Napoli con la gatta Calliope.
Ma ad un certo punto la sua visione del mondo cambia, grazie al ritrovamento di una misteriosa lettera, datata quindici anni prima. La lettera accenna a un ricordo smarrito nella sua memoria che lo rimandano a un uomo che è stato ucciso. Ma Antonio di tutto questo non rammenta nulla. Il giorno del suo cinquantesimo compleanno, si perde nei vicoli di Napoli e si ritrova in un palazzo mai visto prima ove incontra uno strano personaggio che ha la mania di raccogliere tutto ciò che gli uomini perdono. Nel suo Ufficio Oggetti Smarriti, però, non si trovano soltanto oggetti, ma anche ricordi di amori giovanili, speranze e sogni dimenticati, insomma una moltitudine di ricordi belli e brutti. Antonio ad un certo punto della storia intuisce che forse è da lì che deve ripartire per ritrovare il suo passato e risolvere l’enigma della lettera e ciò che lo lega a questo enigma e se stesso.
Questo romanzo è un viaggio nei meandri della memoria, un percorso incredibile tra personaggi unici nel loro genere. Insomma una storia tutta da scoprire per poterla apprezzare

Conclusioni

IL LADRO DI NEBBIA è un romanzo straordinario con uno stile molto particolare e unico nel suo genere, che contiene in sé un contenuto particolare visto che parla di ricordi ma soprattutto della memoria e dei cassettini che ognuno di noi possiede dove gelosamente custodiamo le cose piu preziose come l’emozioni. Quindi assolutamente consigliato a chi vuole leggere qualcosa di bello ed altamente innovativo.

Voto

5/5

Citazioni

Per me ci vuole più coraggio per dimenticare che per ricordare. Che vita è, una vita senza passato? Però non sarebbe bello un posto per le cose dimenticate, per le cose perse? Anche i ricordi . Così, in qualche modo, qualcosa di noi sopravvive per sempre

Recensione di Grace Di M;auro

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