L’amurasanza
Tea Ranno è nata a Melilli, in provincia di Siracusa, nel 1963. Dal 1995 vive a Roma. È laureata in giurisprudenza e si occupa di diritto e letteratura.
Ha pubblicato per e/o i romanzi Cenere (2006, finalista ai premi Calvino e Berto, vincitore del premio Chianti) e In una lingua che non so più dire (2007).
Nel 2012 per Mondadori esce La sposa vermiglia e nel 2014, sempre per Mondadori, Viola Fòscari. Nel 2018 per Frassinelli esce Sentimi e nel 2019 per Mondadori L’amarusanza.
Introduzione
I sogni non muoiono mai , nessuno te li può rubare cantava Spagna alla fine degli anni Novanta , bastava un motivetto allegro per infondere coraggio e la capacità di sognare rifioriva forte e rigogliosaRecensione
Quella pianta dei sogni oggi si è trasformata in cenere senza un nostro permesso verbale ma solo attraverso il soffocante silenzio . La nostra epoca è chiamata cosmopolita, è l’ era della digitalizzazione , ma siamo veramente cittadini del mondo ? A cosa serve celebrare “La Giornata della Memoria ” se poi inciampiamo in un orrore , ancora più disgustoso e terribile di quello? Per cosa sono morte le vittime di mafia che giustamente sono celebrate ma che riderebbero di noi , nel vedere in che modo abbiamo distrutto il nostro mondo? Tutti portiamo questo peso sul cuore ma inconsapevolmente perchè schiavi della solitudine. Gli unici contatti che permettiamo al mondo esterno sono soltanto proiezioni vitali perché avvengono attraverso uno schermo e i social che hanno creato generazioni che non riescono a reggere il peso di uno sguardo. Si ha paura del confronto ma soprattutto del diverso che con le sue differenze , può far vedere una realtà che pensavamo non esistesse . Lo deridiamo, colpendolo nei punti più deboli che rivelano una nudità fisica e intima che racchiude fragilità ancora più grandi . Si dimostra che la lezione pirandelliana della vecchia imbellettata non è stata ancora compresa .Si parla di cambiamento come qualcosa di semplice da attuare e nel frattempo estirpiamo tutte le radici costringendo giovani menti a trovare opportunità altrove .Il vero cambiamento dovrebbe avvenire partendo dalle fondamenta è quello che insegna L’amurusanza di Tea Ranno dietro questo termine si cela la nostra vera humanitas che giornalmente si va sempre più sgretolando . Questo romanzo a parere dello scrivente è una fiaba moderna che si concentra sui piccoli gesti amorevoli . Ė un romanzo che mi piace definire ecocritico perchè invita al rispetto dell’ambiente universale partendo da quello locale e lo fa con una scrittura viva ed irriverente che mostra la sua forza critica nel tentativo di svegliare le coscienze dormienti . L’amurusanza è anche un romanzo sociopolitico perché la Sicilia diventa specchio di tutta la società e se in essa si vorrebbe far tornare l’arcobaleno c’è bisogno di una mobilità collettiva.
Il vero significato del romanzo sta nell’estenuante ricerca delle origini tanto che l’autrice lo racchiude in questo termine dialettale . Si tratta di una fiaba moderna perché il confine tra vita e morte è talmente labile che apre le porte ad una fantasia surreale e comica . Il romanzo si apre con la morte di Costanzo Di Dio un moderno Mazzarò che difende la sua terra , la bella Saracina da una forza politica opprimente che vuole trasformare quel terreno in una discarica . Costanzo per certi versi è diverso dal personaggio verghiano perchè è cordiale, ha tanti amici e quando muore tutto il paese lo piange tra dolore e apparenza . A Saverio Pallante il sindaco corrotto della città sembra che con la morte del suo peggior nemico, il suo progetto si possa finalmente realizzare ma c’è la vedova di Costanzo, Agata Lipari una donna bellissima di cui tutti sono innamorati che sfiderà apertamente la politica locale , incitando tutte le donne del paese ad un percorso di emancipazione . Tutto il paese si emancipa, un viaggio alla scoperta delle passioni più sfrenate, del vero senso della cultura e della religiosità. Un viaggio che culminerà con l’apertura di un ristorante . La vera rivoluzione si compie a colpi di poesia e il cibo è il simbolo più alto della sua vera essenza. Il ristorante qui diventa un simbolo di collettività e convivialità. Dare vita a radici forti che permettano di restare nella propria terra riscoprendo le mille sfumature dell’anima.