L’Araba Fenice, simbolo di rinascita.

“Post Fata Resurgo”  – Dopo la morte torno a rialzarmi –

E’ questo il motto latino della Fenice, nota ai più come Araba Fenice o Uccello di Fuoco. L’Araba Fenice è un uccello mitologico noto per la “leggenda” di rinascere dopo la morte, dalle sue stesse ceneri. La prima menzione alla Fenice la troviamo nella Bibbia, nel  libro dell’Esodo, ma a parlarcene nel corso dei secoli troviamo Erodoto, al quale si deve l’epiteto di Araba, Ovidio, Tacito, Metastasio , ma anche Dante che nel XXIV canto dell’Inferno scrive:  “……Che la fenice muore e poi rinasce quando al cinquecentesimo anno appressa erba né biada in sua vita non pasce, ma sol d’incenso lacrima e d’amomo, e nardo e mirra son l’ultime fasce….”.         In quasi tutte le culture troviamo corrispettivi dell’Araba Fenice e molti raccontano che ogni 500 anni, la Fenice, si rigenera dalle proprie ceneri, in un nido di piante aromatiche che essa stessa costruisce. Tale tradizione ebraica fu accolta dai padri della Chiesa che identificarono la Fenice quale simbolo della Resurrezione della carne, tanto che l’immagine ricorre molto frequentemente nell’iconografia delle catacombe.. Nonostante le varie similitudini che tutti gli autori riportano, non si è comunque potuto stabilire con precisione di che genere di uccello si tratti. E’ stato spesso equiparato all’aquila, all’airone, al pavone, al fagiano ma anche al cigno.    Il dato certo è che parlando di Araba Fenice, ci si riferisce al Bennu egiziano, ovvero il Ra, il Dio Sole; la Fenice era la manifestazione del principio della vita, rappresentando il cammino dell’anima che dopo aver superato le varie prove di Purezza al cospetto degli Dei, poteva accedere al mondo ultraterreno.

La Fenice quindi, sembrerebbe vivere per un tempo pari a 500 anni per poi preparare il nido con spezie ed erbe aromatiche morendo poi per autocombustione sbattendo ritmicamente le ali, cantando il suo inno al sole. Finito di ardere, dalle sue stesse ceneri, risorge giovane e forte. Ecco perché simbolo di immortalità e resurrezione dopo la morte.  La mitologia associa alla Fenice il numero 71 in quanto il 7 rappresenta le ceneri, quindi la fine, mentre il numero 1 è simbolo di inizio, di vita nuova.

La narrazione del mito varia in base al contesto geografico e storico-culturale, ma ciò che accomuna tutti è l’immortalità dello spirito. Ma non solo. Parliamo anche di tutte le morti e le rinascite che l’uomo compie nel corso della sua vita. In vita, morire e rinascere, altro non è che la capacità di abbandonare schemi pre-costruiti, abbandonare modus vivendi errati, atteggiamenti, azioni, situazioni e modi di pensare che influenzano negativamente il nostro quotidiano.  Risorgendo dalle proprie ceneri, dopo la morte, significa avere la capacità di fronteggiare  positivamente le avversità scavando nel proprio IO per tirare fuori le risorse che a volte non sappiamo di avere. Tutto questo non è altro che ciò che la psicologia identifica con la resilienza ovvero “la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità”  Non lasciarsi abbattere quindi dalle difficoltà della vita ma reagire e rialzarsi più forti di prima. Possiamo barcollare, siamo imperfetti esseri umani, ma occorre sviluppare solide basi per adattarsi , non crollare, essere flessibili senza permettere alle rigide sfide della vita di spezzarci.  L’Araba Fenice quindi è simbolo di forza e di resistenza fisica; prepararsi al  fallimento consapevoli della rinascita.                               Una  curiosità : l’Uovo di Pasqua , simbolicamente rappresenta l’uovo dell’Araba Fenice, connessa quindi alla morte e alla resurrezione di Cristo, ecco perché a Pasqua è uso comune regalare le uova di cioccolato.

Teresa Anania 

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.