L’arminuta, Donatella Di Pietrantonio

L'arminuta, Donatella Di Pietrantonio

Autore: Donatella Di Pietrantonio

Titolo: L’Arminuta

Editore: Einaudi

Collana: Supercoralli

Anno: 2017

Pagg. 176 – Rilegato

Prezzo: €. 17,50

Premio Campiello 2017. Ambientato in Abruzzo nella metà degli anni 70.  Un romanzo che si legge tutto d’un fiato e che colpisce duro come un pugno nello stomaco.  L’Arminuta, la ritornata, è una ragazzina alle soglie dell’adolescenza, cresciuta nel benessere di una città di mare e che di punto in bianco si ritrova catapultata in un mondo nuovo e totalmente differente. Quelli che lei ha sempre creduto essere i suoi  genitori, sono in realtà dei parenti benestanti della sua vera famiglia e presso la quale viene riportata senza alcun preavviso o spiegazione. L’ambiente non è quello a cui lei era stata abituata, a partire dal territorio. Si trova a dover fare i conti col degrado, l’arretratezza, l’ignoranza e la violenza, oltre che vivere gli stenti e la miseria.  E’ una ragazzina forte, intelligente e molto brava a scuola.  Non si dà pace per quanto le sta accadendo,  e fantastica in ogni modo per trovare una logica a tutto ciò che sembra un brutto sogno. Si convince di essere lei quella sbagliata e le sue notti sono tormentate da paura, angoscia e profondi sensi di colpa. Nulla sembra avere una spiegazione plausibile; e le risposte che cerca arriveranno brutalmente solo in un secondo momento. Non riesce ad accettare la sua nuova vita e le uniche persone con le quali trova un po’ di complicità sono Adriana, la sorella minore, una bambina “già adulta” , e Vincenzo, il fratello già maggiorenne che ha lasciato la scuola troppo presto, e che cerca in ogni modo di fare soldi tentando di sfuggire a quel destino che sembra quasi un marchio di fabbrica in quella famiglia ed in tutto il paese.  Molto significativo all’interno del racconto è che la mamma biologica, una donna rozza, ignorante e severa, venga costantemente contrassegnata con l’appellativo “la madre”  quasi a voler sottolineare quel distacco creatosi ab origine.     “……..La sola madre che non ho mai perduto è quella delle mie paure…….”      Un romanzo avvolgente e coinvolgente, dal linguaggio essenziale, elegante e fortemente figurativo; si riesce a “vedere” ciò che si legge, fin nei minimi dettagli.  Un racconto forte, che parla di sentimenti, emozioni, stati d’animo, tradizioni, credenze popolari, dolori, malattia e morte, e che non si discosta troppo dalla realtà di un’Italia centro-meridionale dove,  intorno agli anni 50/60 del secolo scorso, era quasi una consuetudine per una famiglia numerosa, affidare bonariamente un figlio ad un parente benestante e senza prole.  Un romanzo ricco di personaggi dalle mille sfaccettature, ognuno dei quali con un ruolo fondamentale e ben definito. Una lettura che lascia un senso di vuoto, di smarrimento, si arriva a “vivere” ogni stato d’animo descritto.  Un romanzo che porta a riflettere e a porsi mille domande, che  tocca nel profondo il cuore e l’anima di chi legge.  Teresa Anania

 

Donatella Di Pietrantonio nata ad Arsita in provincia di Teramo nel 1963; vive a Penne, in Abruzzo, dove esercita la professione di dentista pediatrico. Ha esordito con il romanzo Mia madre è un fiume (Elliot 2011, Premio Tropea). Con  Bella mia (Elliot 2014) ha partecipato al Premio Strega. L’Arminuta (2017), vincitore Premio Campiello 2017, è il suo terzo romanzo.

TRAMA:

«Ero l’Arminuta, la ritornata. Parlavo un’altra lingua e non sapevo piú a chi appartenere. La parola mamma si era annidata nella mia gola come un rospo. Oggi davvero ignoro che luogo sia una madre. Mi manca come può mancare la salute, un riparo, una certezza».   – Ma la tua mamma qual è? – mi ha domandato scoraggiata. – Ne ho due.  Una è tua madre.
Ci sono romanzi che toccano corde cosí profonde, originarie, che sembrano chiamarci per nome. È quello che accade con L’Arminuta fin dalla prima pagina, quando la protagonista, con una valigia in mano e una sacca di scarpe nell’altra, suona a una porta sconosciuta. Ad aprirle, sua sorella Adriana, gli occhi stropicciati, le trecce sfatte: non si sono mai viste prima. Inizia cosí questa storia dirompente e ammaliatrice: con una ragazzina che da un giorno all’altro perde tutto – una casa confortevole, le amiche piú care, l’affetto incondizionato dei genitori. O meglio, di quelli che credeva i suoi genitori. Per «l’Arminuta» (la ritornata), come la chiamano i compagni, comincia una nuova e diversissima vita. La casa è piccola, buia, ci sono fratelli dappertutto e poco cibo sul tavolo. Ma c’è Adriana, che condivide il letto con lei. E c’è Vincenzo, che la guarda come fosse già una donna. E in quello sguardo irrequieto, smaliziato, lei può forse perdersi per cominciare a ritrovarsi. L’accettazione di un doppio abbandono è possibile solo tornando alla fonte a se stessi. Donatella Di Pietrantonio conosce le parole per dirlo, e affronta il tema della maternità, della responsabilità e della cura, da una prospettiva originale e con una rara intensità espressiva. Le basta dare ascolto alla sua terra, a quell’Abruzzo poco conosciuto, ruvido e aspro, che improvvisamente si accende col riflesso del mare.

 

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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