Lascia fare al destino, di Vittorio Schiraldi

Lascia fare al destino

Vittorio Schiraldi
Insieme alla fotografia di una realtà ormai presente in molte famiglie italiane, emerge in questo romanzo-verità il drammatico confronto con un mondo giovanile percorso da un male di vivere che finisce per bruciare tante vite ancora acerbe. La vicenda prende avvio con la pericolosa sbandata di una ragazza sedicenne, Ilaria, e la sua fuga da casa, che fa scoprire ai genitori di avere una figlia tossicodipendente. Affascinata dai miraggi di Simone, rampollo di un’agiata famiglia borghese, e dal mondo di sradicati nel quale si è lasciata trascinare, Ilaria alterna alle fughe da casa dei periodi di relativa tranquillità, accettando più volte il ricovero in un centro di recupero. Nel frattempo Simone decide di concretizzare la sua vocazione di scrittura mettendo su carta, anche a fini terapeutici, le sue esperienze. Ma la ragazza non accoglie favorevolmente questo suo cambiamento. Ormai sono lontani i giorni felici trascorsi insieme a lui in Thailandia e in Vietnam sui sentieri della droga. La storia si tinge di coloriture drammatiche quando Simone scopre per caso di avere l’HIV, e non riesce a rassegnarsi all’idea di essere stato colpito, ora che aveva scritto l’ultima pagina del romanzo, che quindi resterà inedito. Il giorno del suo funerale Mario consegnerà lo scartafaccio al padre del giovane, perché scopra in quei capitoli l’immagine di un figlio che non era mai riuscito a conoscere veramente. Intanto sta per compiersi anche il destino di Ilaria, in un finale avvincente, ricco di sorprese e di emozioni.
Vive e lavora a Roma. Tra i principali scrittori italiani, ha pubblicato: Baciamo le mani (Mondadori, 1973), un best seller che gli dette notorietà fin dall’esordio, Sii bella, sii triste (Mondadori, 1974), Famiglie (Rizzoli, 1981), Siciliani si nasce (Rusconi, 1984), La mafia dagli occhi blu (Rusconi, 1985), Week end a Waterloo (Mondadori, 1989), Frammenti di stelle (Pironti, 1992), Una vita in prestito (Rusconi, 1995), Cattivi consigli (Rai-Eri, 1998), Per soldi o per amore (DeAgostini, 2014), Ospite indesiderato (DeAgostini, 2015), La razza superiore (DeAgostini, 2017) e, in edizione Marlin, Delitti a bordo campo (2005) e Made in Sicily (2007). Scrive per il teatro ma ha lavorato per il cinema come soggettista, sceneggiatore e regista, e per la TV come autore. Per anni ha condotto dai microfoni di Radio 1 Rai una serie di trasmissioni come opinionista e attento osservatore delle trasformazioni della realtà e del costume diventando una delle voci più familiari per i radioascoltatori. Sempre per Radio 1 Rai, attualmente conduce la domenica dopo la mezzanotte il programma “Ciò che resta del giorno”.
http://www.vittorio.schiraldi.it/

Introduzione

Un romanzo sulla genitorialità. Il difficile gap generazionale tra genitori e figli, quando in una famiglia bene: madre biologa, padre sceneggiatore, entra la droga.

Recensione

Ilaria, una ragazza inquieta fin da adolescente è affascinata da Simone, un ragazzo appartenente ad una famiglia perbene ma si dà agli eccessi,e trascina la ragazza nel terribile inferno della droga. La coppia ha un altro figlio Ruben, l’esatto opposto della sorella, si trasferisce a New York per ragioni di studio, vuole diventare importante e studia con serietà, ma anche con lui capirsi è difficile.
Una famiglia come tante, la madre divorziata con una figlia : Ilaria, quasi ignorata dal vero padre, Mario la ama come fosse figlia sua e lo è a tutti gli effetti .Ma evidentemente non basta, Ilaria è in continua lotta con sé stessa e con il mondo, ama i suoi genitori, ma la rabbia che ha dentro è più potente dell’amore.
Un libro verità, racconta le notti insonni dei genitori quando la figlia non rientra, con la terribile paura di ricevere la chiamata più terribile nel cuore della notte.
Mario racconta come in un diario il suo essere padre quando la vita è una corsa verso una normalità, ormai svanita per sempre. il suo impegno giornaliero nel non abbandonare la speranza, andare a riprendere più volta la figlia che sta male, riuscire a convincerla a salvarsi, ma la ragazza scappa da tutte le comunità, accompagnarla al Sert per la sua dose di metadone.
Un viaggio all’inferno, nella vita non più vita di sua figlia. Ma la droga è un vizio o una malattia? Un vizio si può abbandonare se si vuole, ma la malattia dell’anima proprio no , ed ilaria vuole uscire dalla droga ma non riesce a scegliere la vita.
La paternità, il forte senso di fallimento che prende l’anima , non sa più come approcciarsi a sua figlia. La linea dura? Ma si può accettare che tua figlia viva per strada, insieme a balordi suoi compagni di sventura?
La linea morbida, cercare di fare comunque il padre, quando lei comincia a prendere cose in casa per procurarsi la droga?
L’accettazione dell’assenza durante i viaggi alla ricerca di droga purissima in Thailandia e Vietnam , insieme a Simone?
Il gap generazionale può essere così forte, da non riuscire più a capire chi sono i tuoi figli?
Un tema difficile tocca Vittorio Schiraldi, cosa accade in una famiglia, quando dalla porta principale, attraverso tua figlia entra con prepotenza la droga? Cosa sono costretti a vivere dei genitori?
L’autore scandaglia nei minimi particolari le angosce, i sentimenti, i sensi di colpa ed infine la resa agli eventi di un padre che non può fare altro che lasciare fare al destino.

Ci ho pensato tutta la mattina ma non so rassegnarmi a rinunciare a mia figlia. Non posso perderla così. Preferisco sapere che morirà felice a Bali, uccidendosi a poco a poco, affermando se stessa persino in quella scelta orribile, piuttosto che saperla in carcere, piuttosto che vederla degradarsi qui giorno per giorno, abbandonata per strada come un cane randagio preso a calci da tutti, usata e maltrattata da tutti perché considerata indifendibile. Lo so che è brutto quello che sto dicendo, la droga probabilmente le toglierà la vita, ma noi, pur non riuscendo a restituirgliela, le abbiamo già tolto la dignità”, dice Lea, accendendosi in viso

La totale assenza dfi sogni, di valori, di autostima divide nettamente il mondo degli adulti e quello dei propri figli. Anche con Ruben, che vuole solo studiare ed essere il migliore, Mario vive la sofferenza, il dolore del distacco, in perenne attesa di una telefonata che alla fine acuisce il senso di lontananza.
Il romanzo parla di paternità in senso molto ampio, essere genitori con un alto livello culturale, con una vita normale, amici , serate fuori che le trappole della vita cambiano radicalmente.
Il suo senso di paternità si nota anche nel rapporto che riesce a creare con Simone, il ragazzo decide di abbandonare la droga per inseguire il suo sogno di scrivere un libro, inizia così un rapporto speciale tra mario e il ragazzo : legge i suoi confusi scritti e lo sprona , vede nel ragazzo la voglia di riaffermare il proprio diritto alla vita, con un obiettivo da raggiungere, questo impegno con Simone lo fa sentire utile , ma purtroppo sua figlia si distacca dal suo amico di sempre, lei non vuole salvarsi, è una continua altalena tra promesse puntualmente disilluse ed il suo grande mal di vivere. Ma ogni azione ha le sue conseguenze , Simone vede crollare tutti i suoi sogni quando scopre di essere molto malato.Il destino non fa sconti, tutto si paga e non c’è più tempo per rimediare agli errori fatti.
Mario è una figura paterna positiva, non si lascia prendere dallo scoramento, continua ad essere padre, anche quando si rende conto che non potrà mai vincere contro il terribile distruttore la droga :l’inferno in terra.
Un viaggio nella vita non vita delle famiglie toccate da questo terribile morbo; i figli nella loro debolezza scelgono l’autodistruzione nonostante una famiglia attenta, vigile ed amorevole. Un’altalena di speranze, il non arrendersi nemmeno davanti all’evidenza fa di Mario una figura importante nella vita dei suoi figli . Ma a che prezzo?
Uno scritto di qualità, con personaggi assolutamente realistici, mostrano la grande lotta interiore che attraversa due genitore, quando un figlio si autodistrugge.
Vittorio Schiraldi è un ottimo autore, con una scrittura vera, non scontata,il lettore rimane avviluppato nei percorsi letterari dell’autore, fino all’epilogo inaspettato. Si intuisce che ditro la stesura di questo ottimo testo , vi è un lavoro di ricerca e di approfondimento dell’argomento, tutto ciò che racconta è assolutamente realistico , quasi un libro verità. Qualsiasi padre che vive o che ha vissuto questo terribile dramma , riesce a riconoscersi in Mario e qualsiasi madre in Lea, per lei è impensabile anche solo pensare di vivere la sua vita di donna, quasi togliesse forza alla sua disperazione.La coppia smette di essere coppia per diventare solo genitori in lotta contro un mostro invisibile.

Conclusioni

Un libro che consiglio a tutti, a quelli che giudicano senza sapere, a quelli che si girano dall’altra parte tanto sono solo dei tossici, a quelli che sono convinti che drogarsi sia una scelta o un vizio. Ma soprattutto ne consiglio la lettura a chi è genitore e soprattutto a chi è figlio. L’amore di un genitore non si ferma mai ,nemmeno davanti all’inevitabile crollo del suo mondo.
Ottimo libro da leggere assolutamente.

Voto

5/5

Citazioni

La notte scorsa, quando sono cessati i rumori, sono andato da lei. Ilaria era distesa sul divano, supina, in una immobilità che dentro di me si carica di presagi che non potrò mai accettare, la testa rovesciata di lato, la bocca socchiusa, la sigaretta che stava finendo di consumarsi fra le dita gonfie e ruvide, ingiallite dalla nicotina, nella mano che penzolava verso il pavimento, accanto alla bottiglia vuota di minerale che la segue ormai dappertutto.

Recensione di Elisa Santucci

Pubblicato da Elisa Santucci

Sono Elisa Santucci, fondatrice ed amministratrice dall'8 luglio 2016 . Il blog nasce dalla mia passione per i libri da sempre, dalla voglia di parlarne e fare rete culturale, perché io penso che il web, i blog, i social si possono usare in tanti modi, io ho scelto di creare un'oasi culturale. io sono pienamente convinta che leggere ci insegna a pensare e a essere liberi. "Leggere regala un pensiero libero come un volo di farfalle, un’anima con i colori dell’arcobaleno , forza e creatività" è il mio motto. Editor freelance, correttore di bozze, grafica. Servizi editoriali .

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