L’avversione di Tonino per i ceci e i polacchi di Giovanni Di Marco

L’avversione di Tonino per i ceci e i polacchi, Giovanni Di Marco. Edito Baldini Castoldi.

L’avversione di Tonino per i ceci e i polacchi

Tonino perde la madre che muore mettendo al mondo suo fratello Salvatore, che lui ha sempre chiamato dentro di se “Ammazzatore”, lo incolpa di averlo privato della sua amata mamma. Il piccolo Tonino è abbandonato due volte: la prima dalla mamma che muore, la seconda da quello che è rimasto della sua famiglia, il padre lo affida alla zia materna. La sorella deve badare al piccolo che non ha mai conosciuto sua madre. La vita di Tonino cambia radicalmente da quel maledetto giorno… Nemmeno un funerale come si deve riesce ad avere sua madre, tutto viene interrotto dalla notizia dell’attentato al Papa polacco. Tonino continua a chiedersi perché tutti parlano dell’attentato al Papa e nessuno parla della morte di sua madre. Al bar del paese dove passa il tempo parlando della sua grande passione per il calcio, di cui è un grandissimo esperto, conosce tutte le squadre e tutti i calciatori, va a cercare sui giornali invano un trafiletto che parli della morte di sua madre. Da quel giorno nasce dentro di lui una grande avversione per i ceci, perché al ritorno a casa la zia ha preparato al minestra di ceci, e per i polacchi per colpa di Papa Wojtyla

Giovanni Di Marco al suo primo libro racconta una storia che fa male, che picchia duro. Una storia di abusi, di traumi e di abbandoni che non si possono superare. Un bambino non può crescere con dentro il dolore dell’affronto più grande che un bambino può subire: l’abuso sessuale.

Siamo in un piccolissimo centro della Sicilia, la vita è sonnolenta. Il bar, il calcio, gli amici, la strada. Un paese dove tutti sanno tutto di tutti, ma tutti ignorano che all’oratorio, in parrocchia un orco abusa dei piccoli più soli e bisognosi di affetto.  È un caso che Padre Alfio subito dopo la morte della mamma del bambino, comincia a frequentare la casa della zia del piccolo Tonino? Sapeva benissimo l’orco pedofilo che per la zia di Tonino era fonte di vanto la frequentazione di casa sua del parroco del paese. Sfruttando la passione per il calcio del bambino, il pedofilo comincia con piccolissimi doni ad attirare a se l’ignara creatura. Compra delle figurine per l’album di calcio. Per poi portarlo in chiesa dove può agire indisturbato.

Tonino è completamente solo, il padre ha lasciato la sua cura ad altri, la madre purtroppo non c’è più, l’unica persona che si prende veramente cura di lui è Tania, una ragazza di origine tedesche sposata con un marito gelosissimo che per fortuna lavora fuori dal paese. Tania è una vice mamma, cerca di sopperire a quel grandissimo vuoto affettivo in cui il piccolo Tonino riversa.  Non basta ad impedire che il parroco abusi sessualmente del bambino. Ma riesce a porre fine alla frequentazione della chiesa da parte del bambino. Ma ormai è tardi. I traumi subiti dal piccolo Tonino sono troppo grandi sono insormontabili e irrisolvibili.

La Chiesa, il silenzio e la protezione dei preti pedofili, importante che non si sappia… è il leit motiv di tutta la storia. Tania denuncia il fatto al Vescovo, con l’unico risultato di vedere trasferito in un’altra parrocchia l’orco pedofilo. Non importa per la Chiesa che l’uomo cambierà luogo ma continuerà ad abusare di altri bambini. Non importa, non fa nulla, sono solo bambini. La Chiesa va protetta.

L’autore denuncia con il racconto dei danni che una violenza su un minore può provocare sulla psiche dei ragazzi abusati, quegli stessi abusi che la Chiesa non considera, sono episodi, sono normali, sono accettabili. Vanno protetti gli abusanti non gli abusati. Importante è il silenzio. I religiosi pedofili continuano la loro terribile attività protetti dalla Chiesa. Gli abusati non hanno credito, non contano nulla. In fondo non è successo niente… Una denuncia forte e argomentata. Una storia potente che lascia il terribile gusto amaro delle cose insormontabili, del potere che agisce indisturbato. Una società che non riesce a proteggere i piccoli è una società non malata ma morta. Attraverso la storia di Tonino e in parallelo alla storia del fratello di Tania, che racconta gli abusi subiti e gli affronti dell’istituzione Chiesa perpetrati ogni giorno verso gli abusati, De Marco percorre interamente l’abominio dei preti pedofili. Ma non solo, l’autore mette in evidenza i guasti che tali abusi lasciano alla vita degli abusati. Sono traumi insuperabili, sono cose che non si passano, la scia di dolore che porta con se ha proporzioni abnormi. Un bambino che manco sapeva cosa era il sesso si trova a subire cose orribili che si porterà dentro durante l’adolescenza e i primi turbamenti sessuali. Per lui il sesso è sporco, è violenza. Tonino non può difendersi, non sa difendersi, il suo corpo risponde con terribili malori che nemmeno vengono indagati dalla famiglia. Tonino soffre di attacchi di febbre improvvise per gli altri, nessuno pensa che è il campanello d’allarme della sua psiche, un grido d’aiuto che rimane inascoltato. L’unica che indaga e va a fondo è Tania, ma lei viene da un altro mondo, un altro paese, sa benissimo cosa possono fare i preti e la Chiesa. Conosce l’abominio che si perpetua ogni giorno nei conventi, nelle parrocchie e nei luoghi di culto. La giovane donna capisce al volo da piccole cose cosa è accaduto a Tonino, riesce a mettere fine alla frequentazione della parrocchia da parte del bambino, ma purtroppo non riesce a ripararne l’anima.

Un libro da leggere, ti porta nell’inferno che vive un bambino abusato da un adulto. I sensi di colpa, il senso di disgusto, la paura, l’orrore. Le conseguenze sono terribili. Una vita abusata è una vita rubata per sempre! Ne consiglio vivamente la lettura.

n romanzo d’esordio potente e coraggioso, capace di raccontare con ironia e leggerezza la perdita dell’innocenza, la ribellione e i tentativi di riscatto di un bambino diventato adulto troppo in fretta.

Il giorno in cui si celebra il funerale della madre di Tonino, la gente non parla d’altro che dell’attentato a Karol Wojtyla. Siamo in un paesino dell’entroterra siciliano: Tonino è un bambino di sette anni, curioso, intelligente e vitale, con una passione smodata per la Juventus. Ma la confusione e la rabbia che prova quel giorno, scavano nel suo animo, lasciando cicatrici profonde. Tonino pare destinato al ruolo di vittima: non solo in quanto orfano, ma anche perché da lì a breve riceverà le attenzioni morbose di Padre Alfio. In risposta agli abusi, e quasi obbedendo a un impulso autodistruttivo, Tonino rischia di diventare il carnefice di se stesso. Mentre nel mondo di fuori si ragiona di guerra fredda e si festeggia il Mondiale dell’82, dentro di lui tutto sembra andare lentamente in frantumi: le amicizie, la bellezza dell’amore, la possibilità di un futuro, il rapporto con la famiglia. Del bambino che era non rimane che un’eco lontana, che Tonino crescendo faticherà ad ascoltare, perseguitato dal senso di colpa. La sua speranza di salvezza è Tania, la giovane vicina di casa che gli farà da seconda madre, una ragazza con uno spirito indomito e un passato burrascoso, nonché l’unica persona disposta a lottare perché Tonino ottenga giustizia. Prendendo come filo conduttore l’esperienza del protagonista, questa storia riesce a far luce sul dramma, reale, delle vittime di abusi da parte di membri del clero e sull’ostinato quanto ingiustificabile silenzio che per anni ha protetto i carnefici abbandonando le vittime al proprio destino.

Autore: Giovanni Di Marco
Editore: Baldini + Castoldi
Collana: Romanzi e racconti
Anno edizione: 2022
In commercio dal: 26 agosto 2022
Pagine: 432 p., Brossura
EAN: 9791254940143

Pubblicato da Elisa Santucci

Sono Elisa Santucci, fondatrice ed amministratrice dall'8 luglio 2016 . Il blog nasce dalla mia passione per i libri da sempre, dalla voglia di parlarne e fare rete culturale, perché io penso che il web, i blog, i social si possono usare in tanti modi, io ho scelto di creare un'oasi culturale. io sono pienamente convinta che leggere ci insegna a pensare e a essere liberi. "Leggere regala un pensiero libero come un volo di farfalle, un’anima con i colori dell’arcobaleno , forza e creatività" è il mio motto. Editor freelance, correttore di bozze, grafica. Servizi editoriali .

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