Le ferite a cura di Caterina Bonvicini

Le ferite a cura di Caterina Bonvicini

Le ferite, quattordici grandi racconti per i cinquant’anni di Medici Senza Frontiere. Curatrice Caterina Bonvincini

Il titolo non richiede alcuno sforzo di fantasia per ipotizzare il contenuto del libro. Questa volta è invece proprio il sottotitolo a precisare che ci troviamo di fronte a quattordici grandi racconti per i cinquant’anni di Medici Senza Frontiere.
E vien subito da pensare che non si tratta della solita distinzione tra racconti brevi e lunghi, perché tutti sono accomunati dall’attributo “grandi”. Il motivo è semplice.
Sono quattordici racconti scritti da sette grandi scrittori e sette grandi scrittrici per l’occasione, un autentico dono di parole per far guardare meglio la molteplicità delle ferite che infliggiamo o ci vengono inferte. Fanno riflettere sulla realtà, sugli accadimenti personali e sociali, lasciando al lettore il compito di pensare al modo in cui, a volte, sia possibile lenire gli affanni e cucire gli strappi.
Sono veramente molto singolari e diversi l’uno dall’altro, ma tutti lasciano senza parole.
Ci sono due pagine in particolare che ci incatenano, aprendo nel nostro cuore, a sorpresa, nuove ferite difficili da curare. In “Lacerazione” di Starnone ritroviamo i pensieri di un bambino accolti dall’angoscia dell’adulto e in “Samir” di Missiroli solo poche parole di una lettera d’amore che ci segnano con “una ferita sconfinata che può contenerci tutti”.
Le ferite sono veramente tante! Legate all’amore, al pregiudizio, alla violenza, al rifiuto, all’abbandono, alla separazione, alla migrazione, all’isolamento linguistico, al razzismo.
“Lo sguardo peggiore è quello pieno d’odio … spesso non c’è nemmeno bisogno di guardarli, gli occhi, per vederci l’odio…
Te la dai a gambe, perché quelli hanno il bastone in mano e ti urlano insulti di ogni tipo nella loro lingua, come se tu che hai attraversato l’inferno, lo portassi con te.”
“La gente l’orrore l’aveva in casa senza leggere o accendere la radio.”
Il dolore a volte è così profondo da non trovare le parole adatte…
“Lo sento proprio sotto i polpastrelli che battono … che quella voce d’Africa profonda della madre guineana non ce la potrà mai fare a stare dentro qualsiasi parola io possa immaginare.”
Ci sono ferite che appartengono al passato, alle amicizie care e abbandonate per motivi diversi, disagi legati alle famiglie di appartenenza.
“I posti non valgono mai per se stessi, sono un’emanazione delle persone”.
” Stiamo sempre insieme … ognuna affronta il terrore di andare a casa dell’altra, per amore.”
La pandemia si affaccia timidamente nella narrazione, con le nuove regole del lutto, in un silenzioso “Leave meeting” alla fine di un funerale con lo schermo che diventa nero e “l’evidenza dell’amore” tutta da capire e da perdonare. È l’ultimo saluto alla madre che ha incontrato un nuovo grande amore, che però alla fine, la memoria le impedisce di riconoscere.
“Il diario della catastrofe te lo scrive il mondo capovolto e fratturato”.
Ci sono pagine dal vissuto doloroso tutto femminile, espresso con crudezza di particolari, dove la descrizione della sofferenza si scontra con un dispetto maschile.

In altre invece trionfa la follia pura, velata dal sogno, e l’omicidio si consuma, tra l’incertezza che sia solo illusione e non pura realtà.
Anche in una stanza d’ospedale ci sono mondi diversi, così vicini e così lontani. Accanto a chi muore per malattie incurabili ci sono coloro che soffrono di malattie psicosomatiche, con un “cervello ipertrofico che esprime il disagio solo attraverso i corpi.”
Questi grandi racconti sulle ferite possono diventare “feritoie” per far entrare la luce dei pensieri, del cambiamento, della progettualità, perché le parole, come i semi, germogliano in un terreno fertile.

Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Ci sono ferite enormi, insanabili, e piccole lacerazioni nel tessuto del mondo come dentro di noi. Ci sono gesti che curano e gesti che distruggono. Ci sono storie che parlano da sole. Sette grandi scrittori e sette grandi scrittrici festeggiano con un racconto i cinquant’anni di Medici Senza Frontiere, che da sempre s’impegna a curare le ferite degli altri, ovunque si trovino.

«Non siamo sicuri che le parole possano salvare delle vite, ma sappiamo con certezza che il silenzio uccide»: è la risposta di Medici Senza Frontiere alla consegna del Premio Nobel per la Pace nel 1999, «in riconoscimento del lavoro umanitario pionieristico». E parole vive hanno donato quattordici grandi scrittori, in quest’antologia che è un regalo corale a Medici Senza Frontiere, oggi presente in piú di settanta Paesi. Come MSF, che si muove su tanti fronti, dalle guerre alle pandemie, dalle migrazioni ai disastri naturali, cosí gli autori hanno interpretato il tema della ferita – provocata o sanata – in modo diverso. C’è chi ha scelto una via civile e chi un tono intimo. C’è chi parla di migrazione: Jhumpa Lahiri affronta il tema del razzismo e racconta quanto può ferire il rifiuto, Melania G. Mazzucco mette a nudo la lontananza dei mondi dentro una stanza di ospedale, Hamid Ziarati, attraverso un incontro fra fuggitivi, ci fa capire che la migrazione è anche solitudine, Evelina Santangelo cerca una nuova prospettiva per guardare il dolore, nel Mediterraneo come in una pandemia, Helena Janeczek ci porta in una terra lacerata linguisticamente e culturalmente, Diego De Silva, sbeffeggiando i luoghi comuni sovranisti, descrive la violenza di una società cieca e Marco Missiroli decide di scomparire per lasciare il posto alle parole vere di un naufrago morto in mare. C’è chi sceglie l’infanzia, come luogo della ferita originaria. Domenico Starnone s’interroga sui limiti dell’empatia di fronte alla scoperta del dolore degli altri, Sandro Veronesi riflette sulla nostra stessa capacità di ferire, per dirci che la vita insegna a convivere col male che ci è stato fatto come con quello che abbiamo fatto noi, e Marco Balzano sulle cose perdute, fra cui la nostra innocenza. Ma spesso sono i rapporti piú stretti che feriscono, e tutto succede molto vicino. Marcello Fois racconta un femminicidio, Antonella Lattanzi la follia della violenza domestica attraverso un’amicizia fra adolescenti, Rossella Milone il corpo e un dispetto meschino durante una separazione, Donatella Di Pietrantonio quanto sia difficile per una figlia adulta riconoscere la libertà di sua madre senza sentirsi tradita. «Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa. | Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito», scriveva Wisława Szymborska. È solo un libro, ma è bellissimo.
(Caterina Bonvicini)

Quattordici grandi racconti per i cinquant’anni di Medici Senza Frontiere

Con l’acquisto di questo libro il lettore sosterrà la causa di MSF: tutti gli autori hanno ceduto gratuitamente i loro racconti, la curatrice Caterina Bonvicini ha rinunciato al suo compenso e l’editore devolverà l’utile del progetto.

Racconti di Marco Balzano, Diego De Silva, Donatella Di Pietrantonio, Marcello Fois, Helena Janeczek, Jhumpa Lahiri, Antonella Lattanzi, Melania G. Mazzucco, Rossella Milone, Marco Missiroli, Evelina Santangelo, Domenico Starnone, Sandro Veronesi e Hamid Ziarati.

2021
Supercoralli
pp. 152
€ 17,50
ISBN 9788806249113
A cura di
Caterina Bonvicini

Pubblicato da Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Maria Teresa Lezzi Fiorentino vive a Lecce, sua città natale, dedicandosi alla famiglia e al lavoro. Coltiva da sempre due grandi passioni, lettura e scrittura, per sé e per tutti coloro ai quali riesce a trasmettere il proprio entusiasmo. Il fulcro intorno a cui hanno ruotato i suoi scritti, articoli e recensioni, è stato per lungo tempo l’assetto metodologico-didattico, con un’attenzione particolare alla sfera emozionale e al benessere degli alunni. Dopo un appassionante percorso professionale in varie scuole del Salento, che ha visto l’autrice insegnante di scuola materna, psicopedagogista e docente di materie letterarie, nel 2018 avviene la svolta ed inizia una nuova stagione della vita,in cui la scrittura privilegia la narrazione, partendo dalla quotidianità e dalla memoria del tempo vissuto. È tempo di racconti brevi, lettere, autobiografie e recensioni. Sono dell’autrice, pubblicati con Youcanprint:Di vita in vita, La via maestra, Spigolando tra i ricordi, Passo dopo passo … e altri racconti.

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