“LE PAROLE FANNO IL SOLLETICO”, di Daniel Pennac e Stefano Bartezzaghi

Prima Pensa Poi Parla Perché Parole Poco Pensate Possono Pesare ”  (L’ode delle 10P)

Sappiamo che le parole hanno un peso, possono fare male, ferire, aiutare, guarire o distruggere. Un detto popolare recita “la lingua non ha ossa ma rompe le ossa”, e rende perfettamente l’idea del danno psicologico e non solo, che può recare, a volte, una parola sbagliata.  Ciò che forse non avremmo mai preso in considerazione è l’idea che possano anche fare il solletico.  Va da sé che il verbo solleticare è da intendere in senso figurato, come sinonimo di sollecitare, stimolare, incuriosire, indurre a lavorare di fantasia e immaginazione.

Qui, due artisti della parola, Daniel Pennac, docente e autore pluripremiato, e il giornalista e scrittore Stefano Bartezzaghi, hanno unito la loro grande maestria linguistica per dare vita a un’opera ricca di genialità lessicale giocando con i modi di dire comuni della lingua italiana messi anche a confronto con quelli della lingua francese.

A venirne fuori è un testo divertentissimo, ricco di tante storie surreali che invitano a riflettere su tutte quelle espressioni di uso quotidiano, talmente radicate e scontate alle quali non solo non ci si fa caso ma sulle quali, probabilmente, non ci si è mai soffermati a comprenderne l’origine, anche perché pur attribuendone di volta in volta il corretto significato, di fatto sono impossibili da applicare alla lettera.  Frasi come “buttare un occhio”, “montarsi la testa”, “ spaccare il capello in quattro”, “rimettere l’anima”, “sciogliersi in lacrime”, “pagare sull’unghia” o “ non avere peli sulla lingua”, per citarne qualcuna, diventano delle vere e proprie scene tragicomiche all’interno di questo scritto, animato da personaggi sui generis che vivono avventure straordinarie.

Un libro all’apparenza semplice e banale ma che compone e scompone una serie di espressioni di uso comune facendo sempre riferimento al corpo umano. È una sorta di schiaffo fulmineo che ti proietta immediatamente all’analisi di ogni locuzione, spingendoti a riflettere su quanto sia possibile giocare con il linguaggio stuzzicando la fantasia.  Il risultato è un testo intelligente capace di stimolare e far divertire adulti e ragazzi proiettando all’interno di una dimensione parallela e paradossale, che coinvolge, il lettore di turno, a 360° con una naturalezza spiazzante, dalla prima all’ultima pagina.

Un’opera letteraria vivace, allegra, colta, ingegnosa, in grado di spronare al ragionamento prestando attenzione alla lingua parlata quotidiana.  

Sicuramente un libro pensato per i bambini ma che agisce in maniera incisiva sul lettore adulto che può interagire con i più piccoli utilizzandolo come strumento alternativo al gioco, per lo sviluppo della curiosità, stimolare la creatività e veicolare la voglia di conoscenza e l’approccio alla lettura in maniera divertente.

È uno scrigno che custodisce un tesoro linguistico arricchito dalle splendide illustrazioni di Francesca Arena, non solo da regalare ma da adottare come testo narrativo-educativo dalle scuole primarie e secondarie di primo grado.

Lettura consigliata.

Teresa Anania   

DESCRIZIONE

Le pazze storie d due maghi assoluti: un perfetto (e divertentissimo) inno d’amore alle parole.

«Sia chiaro che è falso, nessun muro ha davvero le orecchie. Però certe volte temiamo che invece ce le abbiano, le orecchie, e allora ci mettiamo a parlare a voce molto bassa. Per parlare male dei genitori che sono di là, per esempio. E spesso ci piacerebbe parecchio essere le orecchie di un muro. Quando i genitori sono di là a parlare di noi, per esempio. Quindi, i muri hanno le orecchie, sì: è la curiosità che gliele fa venir fuori.»

«Il bello di questo libro, è che, come il solletico, è contagioso, cioè, come vedete, fa venire in mente altre espressioni e modi di dire altrimenti invisibili, un po’ come quando passeggiando in strada ci si accorge dei monumenti, e ci si fa qualche domanda.» – Pierdomenico Baccalario, La Lettura


Tutti sappiamo che ‘buttare un occhio’ o ‘chiudere il becco’ non significa necessariamente lanci di globi oculari che volano da una parte all’altra della stanza e che, anche volendo, non potremmo chiudere il becco, che sia con chiodi o supercolla, semplicemente perché non lo abbiamo. Sono ovviamente modi di dire. Ma cosa succederebbe se facessimo finta? Lollo, che ha sempre ‘la testa per aria’ dovrebbe recuperarla dal soffitto con una scopa, e quando la zia Frignola (sì, si chiama proprio così, è proprio il suo nome di battesimo!) si scioglie in lacrime – e credetemi, succede spesso – tutta la famiglia dovrebbe accorrere con stracci, scopettoni e mocio e asciugare quella grande pozza dal pavimento… Tante storie surreali e divertentissime per ridere insieme alla famiglia più buffa del mondo, e per buttare – appunto – un occhio sui giochi che si possono fare con i modi di dire e la nostra lingua. Se poi chi ce le racconta sono un magistrale scrittore che si chiama Daniel Pennac e un genio delle parole come Stefano Bartezzaghi, non possiamo che farci coinvolgere dal loro gioco scanzonato, divertente e appassionante. Età di lettura: da 9 anni.

TITOLO: Le parole fanno il solletico

AUTORE: Daniel Pennac – Stefano Bartegazzi

TRADUZIONE a cura di:  Yasmina Mélaouah

ILLUSTRAZIONE a cura di: Francesca Arena

EDITORE: Salani

COLLANA: Fuori Collana

USCITA: 25.03.2025

PAGG.: 168 – Brossura Illustrate.

EAN:  9788831018913

PREZZO: €. 14,90

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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