Il viaggio di Anna per ritrovare se stessa. L’equazione della colpa di Arianna Lombardelli. Edito Mondadori.
L’equazione della colpa
Ritrovarsi a 50 anni con un lavoro precario che sai che mai ti sarà confermato, ormai sono passati i tre anni e l’economia aziendale decide di cambiare le persone e fare contratti a termini ad altri disperati come te.
Anna e la sua vita, i suoi due figli che ormai sono cresciuti, e lo hanno fatto in un’atmosfera malsana, sono cresciuti in una casa, non in una famiglia.
Alessandro, suo marito è un bambino mai cresciuto, attaccato alle gonne di sua madre che non ha mai permesso che il suo unico figlio crescesse e da figlio divenisse padre. Per Anna è una lotta impari, lei una ragazza che è scappata dalla sua Bari, dalla sua famiglia silenziosa, dove i problemi non si risolvono si nascondono. Un padre severo, una madre dedita solo alla famiglia e un rapporto speciale con Angela, la sua prima figlia, lei è restata a casa, mentre Anna ha avuto la grande colpa di andarsene a Roma, di volere una vita diversa, di desiderare una famiglia senza silenzi.
Ma come spesso accade quando rinunci a te stessa in favore di una famiglia perfetta, ti ritrovi a pagare un conto salatissimo.
Il senso di colpa si insinua senza che tu te ne accorga nelle tue viscere, troppe volte ti hanno ripetuto che non sei abbastanza, che non devi pensare a te stessa, che sei solo una piccola ragazza che viene dalla Puglia, non puoi paragonarti a quella suocera perfetta, un vampiro che ha succhiato la vita di suo figlio, ma è elegante, ha amicizie importanti e soprattutto permettono al bimbo-marito-padre di non prendersi mai le proprie responsabilità.
Anna si trova a lottare contro i mulini a vento, è una strada senza uscita, Alessandro non vive in casa, ci passa, si infila nel cuscino del divano con il cellulare tra le mani, i figli non contano, e quando le cose si mettono male va a dormire da mammà. Nemmeno si rende conto che Sole la sua bambina dislessica sta crescendo tra le sue mille piccole difficoltà e vive in simbiosi con Anna che è il suo punto di approdo, non sa che Giacomo è cresciuto e in silenzio piange per questa presenza assenza, e soprattutto si rifiuta come un bambino capriccioso di ascoltare le rimostranze di sua moglie Anna, non sa che Anna divide la sua solitudine con quella di Pietro.
Anna si trova nella situazione di sentirsi sempre meno, sentirsi meno è una sensazione terribile, sentirsi dire non lavori, non sei niente ti schiaccio quando voglio, può abbattere al suolo anche la donna più forte.
Ma Anna ce la fa, Anna chiede aiuto.
La psicoterapia l’aiuta a uscire dai suoi blocchi, dagli abbandoni subiti, dai suoi sensi di colpa. Sono sessanta minuti alla settimana che lei definisce il mio prelievo di sangue, in un percorso settimanale, riesce a conoscere sé stessa, riesce a perdonare e a perdonarsi. Riesce a capire che i suoi desideri valgono e soprattutto riesce a capire che i figli, e tutto ciò che crediamo ci appartenga, non sono nostri compiono un percorso di vita con noi.
L’equilibrio ritrovato, la forza interiore, il necessario ritorno a casa, in Puglia, perché i debiti con il passato vanno sempre pagati, solo allora puoi guardare al presente e al futuro.
La separazione fa sempre paura, è un salto nel buio, sai che stai togliendo qualcosa di importante ai tuoi figli: la presenza quotidiana di suo padre. I figli non sono tuoi, hanno i loro legami importanti ed uno di questi è un legame di DNA “il padre”, i figli non possono e non devono scegliere.
50 anni e un uomo che hai tradito, lasciato e che ti ha giurato di farti morire di fame, il mercato del lavoro che ti respinge, il lavoro precario, dei figli da mantenere, i tuoi doveri.
Tutto questo ti fa tremare il sangue nelle vene, ma ormai conosci te stessa, sai che puoi farcela, hai finalmente imparato a chiudere in una scatola tutte le cose che ti fanno star male. E sai che ce la farai, la vita ti chiama, in qualche maniera ne uscirai da questa situazione, la verità è che tu sei viva e hai dei doveri verso te stessa.
E la vita continua…
Un romanzo che ti fa tremare le vene c’è tanta vita dentro, tanto dolore e tanta inconsapevolezza di sé. Ma la vita che ti scorre dentro fa sentire la sua voce, sai che forse non puoi farcela da sola e ti affidi ad uno psicoterapeuta che ti aiuta a nuotare in queste acque agitate in cui stai annaspando, senza riuscire a trovare un appiglio.
Un libro da leggere, tocca argomenti spinosi, parla di un viaggio dentro sé stessi, e se non ce la fai c’è chi può aiutarti. La psicoterapia traccia la cartina per poter viaggiare dentro te stesso, è una figura ancora molto sottovalutata nel nostro paese, ma molto importante per acquisire consapevolezza di sé e riuscire a chiudere in una scatola tutto quello che ti impedisce di vivere serenamente. Anna è una delle tante donne che soffrono in silenzio, che subiscono in nome di quella famiglia che non esiste, una storia raccontata in prima persona, il plot narrativo è autobiografico, è un percorso psicologico per arrivare alla luce, e riuscire ad allontanare da sé tutto quello che è tossico.
Anna è cresciuta a Bari, si è trasferita a Roma dove si è laureata in Matematica, si è sposata, ha avuto due figli. Ma in realtà – se ne accorge ora – è sempre rimasta ferma, forse non è mai partita. Ha vissuto confidando che ogni traguardo superato equivalesse a un nuovo inizio, un esordio di felicità. È stata figlia, sorella, poi moglie, e madre: attenta a rispondere alle aspettative che quei ruoli implicavano, con la sensazione di non aver mai inciso la scorza della realtà per assaporarla davvero, per capire che gusto ci sentiva lei.
E ora? Come mettere in discussione un’esistenza in cui non si riconosce più, quando altre vite sono intrecciate alla sua? Il senso di colpa le stringe la gola e lei cerca una soluzione tra le ferree regole matematiche in cui si è sempre sentita serena. Durante le sedute di analisi, Anna scopre la fatica di trovare la propria voce, a tratti scomoda, ingombrante. Il desiderio di essere quella voce mai ascoltata riaccende delusioni, senso di fallimento, paura. Ma anche la consapevolezza che gli errori che ha commesso sono lei: se non si lascia paralizzare dal senso di colpa e dalla contemplazione delle macerie da lì può ripartire.
Questo romanzo racconta un risveglio, uno di quelli bruschi che spezzano il fiato nel cuore della notte, lasciando però il germe di un’idea nuova. Come se, dopo aver viaggiato a lungo sottocoperta, vedendo solo piccole porzioni di mare attraverso gli oblò, la protagonista salisse sul ponte della barca per respirare il mare, tutto il mare che finalmente riesce a vedere.
Seguendo Anna nella discesa al centro di se stessa, la scrittura di Arianna Lombardelli emoziona e ferisce, disegna l’appassionante vicenda di una “seconda” formazione, quella di una donna adulta che sostiene la responsabilità di una famiglia, realizzando che quella responsabilità è parte di un’immensa costruzione, con i suoi muri verticali, le stanze da arredare e gli affacci esposti ai venti.
Arianna Lombardelli è nata a Bolzano nel 1970. Nel 2016 ha pubblicato il romanzo “Non ti somiglio” con la casa editrice Aliberti. Vive a Roma e lavora come consulente informatica nel settore dei trasporti nazionali.
Genere: Narrativa Contemporanea
ISBN: 9788804737377
240 pagine
Prezzo: € 18,00
Cartaceo
In vendita dal 31 agosto 2021
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