Lo Stretto di Messina e i suoi mostri leggendari: Scilla e Cariddi

Lo Stretto di Messina e i suoi mostri leggendari: Scilla e Cariddi
Scilla e Cariddi – Giovanni Montorsoli (1503/1563) – Museo Nazionale di Messina

Tra le varie leggende e i miti che caratterizzano la storia delle tradizioni popolari siciliane, vi narro oggi quella dei “guardiani” dello Stretto di Messina : Scilla e Cariddi.

La leggenda dei due mostri dello Stretto, incentrata quindi sull’ambiente marino, nasce probabilmente, dalle ostilità che gli antichi naviganti incontravano durante l’attraversamento, passaggio obbligato da e per la Grecia. La navigazione, in questo breve tratto di mare, non era in effetti delle migliori, visto il repentino cambio delle correnti sempre irregolari, oltre che per la presenza quasi costante del vento spesso in conflitto col mare; da non tralasciare la particolarità di un fondale fortemente roccioso, paragonabile ad un monte con versanti e pendenze oscillanti tra i 500 e i 2000 mt, con pareti profonde e scoscese che formano un’ampia depressione a “U” nella parte meridionale, che dà origine ad un ripido canyon sottomarino. Basti pensare che ancora oggi tutte le navi da crociera che transitano costantemente nelle acque dello Stretto, vengono “accompagnate” in entrata ed uscita da apposite pilotine della Capitaneria di Porto.

La pericolosità di tale tratto di mare, la troviamo narrata già nel XII libro dell’Odissea di Omero, quando, Ulisse perde letteralmente inghiottiti  dalle acque, molti compagni di viaggio. E’ nell’Odissea, quindi, che troviamo la prima descrizione dei “due mostri” Scilla e Cariddi.  Scilla era una bellissima Ninfa, figlia di Tifone ed Echidna, viveva in Calabria e amava passeggiare sulla spiaggia di Zancle, odierna Messina, bagnata dalle acque del Tirreno. Di lei si innamorò Glauco, divinità marina metà uomo e metà pesce; Scilla non ricambiando tale sentimento rifiutò l’amore di Glauco lasciandolo in preda alla disperazione.  Glauco si rivolse alla maga Circe affinché  facesse un sortilegio per far innamorare la bella ninfa. Circe, a sua volta innamorata di Glauco, provò a dissuaderlo proponendogli di unirsi a lei. Questi rifiutò, e Circe profondamente offesa, si volle vendicare. Versò una pozione magica nel tratto di mare ove Scilla era solita passeggiare, e quando durante una afosa giornata decise di immergersi per rinfrescarsi dalla calura, venne trasformata in un mostro altissimo con sei teste di cane dai denti aguzzi, un corpo enorme e le gambe serpentine. Terrorizzata dal suo aspetto si rifugiò nella cavità di uno scoglio vicino alla grotta dove dimorava Cariddi.  Cariddi, figlia di Poseidone e Gea, venne fulminata da Zeus che la trasformò in un terribile mostro destinato ad ingoiare e rigettare l’acqua del mare tre volte al giorno, perché aveva rubato, a  causa del suo essere perennemente affamata, i buoi della mandria di Gerione che Ercole passava dallo Stretto.

Poste quindi una di fronte all’altra, attentavano la vita di ignari naviganti che solcavano quel tratto di mare. Successivamente Ovidio ci racconta nel XIV libro delle Metamorfosi, che Scilla fu tramutata in uno scoglio:     ” Scilla sfogò il suo odio contro Circe, strappando a Ulisse i suoi compagni. Avrebbe poi sommerso le navi dei Troiani se non fosse stata trasformata in uno scoglio, che oggi emerge aspro dalle acque e continua a far paura ai naviganti che anche come scoglio la evitano”.   

 

La fantasia dei greci, con la narrazione di questi miti, non fece altro che alimentare la nascita di misteri fascinosi e affascinanti ruotanti intorno ad uno dei tratti di costa più belli d’Italia quale lo Stretto di Messina.

Teresa Anania

 

Fonti e immagini web.

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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