L’ultimo Sposatore di Vincenza Esculapio, edito Homo Scrivens
A volte solo ripercorrendo il passato , si riescono a guarire i mali dell’anima del presente.
Una saga familiare ambientata a Forio nella meravigliosa isola d’Ischia degli anni 50 . Attraverso la storia di Dafne ultimo tassello di una famiglia di origini nobili, ripercorriamo un pezzo di storia, la ruota dell’Annunziata , i bambini non desiderati o simboli della vergogna, venivano lasciati in un budello e diventano “esposti”, da qui la provenienza del cognome Esposito ; e le consuetudini di quegli anni , le ragazze giovani in età da marito erano esposte per essere scelte e portate via con il matrimonio , il titolo è emblematico “ L’ultimo Sposatore”
Gli sposatori, alcuni giovani, altri alquanto avanti negli anni, attendono pazientemente che le ragazze, modeste in volto e con gli occhi bassi, facciano il loro ingresso introdotte in fila dalle suore e donati da chissà quali altre spose e perché.
Una storia che si dipana sull’onda dei ricordi , su segreti mai svelati , un orologio da tasca simbolo del passato, Dafne ne scopre il significato da adulta , quando torna a Forio per cercare nel passato dei suoi avi.
L’amore silenzioso che dura tutta la vita, la pazienza di saper aspettare e Carlo ne è un perfetto esempio, Alba ormai centenaria la memoria storica della famiglia , Dimitri l’amore dell’adolescenza, che attraverso lettere mantiene un rapporto lungo una vita, Tano un amore lungo una vita vissuto solo una volta, Zia Elvira, una vice madre ed infine la madre che le vive accanto fino ai suoi ultimi giorni , nonostante la demenza. Tutta la vita come un ricorso storico può andare avanti solo cercando sé stessi nella storia familiare.
“Forse hai ragione tu , Alba. Tutti noi siamo particelle di un seme, identiche a quelle che ci hanno preceduto. E tocca a me, ultima particella di questa famiglia, ricomporre il mosaico.”
La ricerca delle origini, per riuscire a chetare un’anima avviluppata dal dolore e Dafne lo fa tornando a Forio luogo dei suoi anni verdi , l’adolescenza , la giovinezza, l’amore . Il passato che scioglie i nodi di un’esistenza trascorsa tra Napoli e Parigi , ma che solo il ritorno “ a casa” riesce a chetarne l’ anima.
In un viaggio nei sentimenti , con un’alternanza sapiente tra passato e presente, l’autrice tesse una storia a tratti delicata, a tratti storica, ed in una perfetta narrazione ci accompagna nei segreti e scheletri nell’armadio di una famiglia di origini nobili. Il passato che funge da spartiacque nella comprensione del presente, ormai adulta Dafne compie un percorso all’indietro per riuscire a dare un senso al presente colmo del dolore più grande che una madre può provare.
E solo Alba può aiutarla in questo percorso doloroso, in un racconto appassionato di tutta la sua vita indissolubilmente legata a quella di Tecla nonna di Dafne, una narrazione che permetterà di guardare avanti nonostante le ferite che la vita lascia come medaglie nell’anima.
“ Devo vivere il mio presente. Lo so. Ecco perché sono qui. Sai, Alba, ho fatto un sogno strano. Mi è sembrato di vivere in un lontano passato in cui non esistevo”.” Non era un sogno. Io sono stata qui accanto a te e ti ho raccontato quella lunga storia. Tu eri in un dormiveglia.”
Le vecchie generazioni a confronto con quelle dei più giovani , ma in fondo noi tutti siamo il prodotto di chi ci ha generati , il passato può essere la panacea dei mali dell’anima, capire ciò che è sempre stato abilmente celato negli anni , può diventare fondamentale quando vivere diventa quasi un’impresa ardua.
La scrittura Di Vincenza D’Esculapio ci accompagna in un viaggio alle origini, alla storia della nostra città, alle atmosfere ischitane degli anni cinquanta con le consuetudini dell’epoca , un racconto di un pezzo della nostra storia, attraverso la vita di pochi personaggi ma ben caratterizzati e delineati e soprattutto ci accompagna nella vita di Dafne in un andirivieni tra presente e passato in maniera quasi impercettibile che rende la lettura piacevole e fluida.
Io ne consiglio sicuramente la lettura , la gradevolezza della scrittura rende questo libro piacevolissimo da leggere.
Titolo : L’ultimo Sposatore
Autore : Enza D’Esculapio
Editore : Homo Scrivens
Collana : Dieci
Prezzo : € 15
Vincenza D’Esculapio vive a Napoli. Ex docente di Storia E Filosofia, autrice di Antologie di Italiano, Epica e Letteratura, e di trasmissioni televisive per ragazzi, per Homo Scrivens ha pubblicato il romanzo ” La Torre D’Avorio” ( 2016), e ha partecipato all’antologia ” Un giorno per la memoria” ( 2018). Dal 2017 conduce il laboratorio di scrittura ” Pensieri e Parole ” presso il centro Culturale Agape e per Homo Scrivens cura una rassegna letteraria mensile di poesia e prosa, presso la Mondadori Poijnt di Napoli Rione Alto.
La descrizione del libro
Dafne, ultima di un’antica famiglia nobiliare, è chiamata a ricucire il lontano passato del suo casato, su cui vige un misterioso silenzio.
Ritornata nell’isola verde, a Forio d’Ischia, ricompone i pezzi delle sue lunghe estati. È il tempo della maturità, con il suo bagaglio di esperienze e di scelte non sempre felici, di dolori e lutti. Ma è anche il tempo dei primi amori e del ricordo, che la conduce sulle tracce di un passato che non le appartiene, ma nel quale deve sprofondare, e che la riporterà indietro di oltre un secolo, alla scoperta di antiche tradizioni e cerimonie legate a rituali a lei sconosciuti.