L’uomo dei tulipani di Elia Banelli

L’uomo dei tulipani

Elia Banelli
In una piccola città dell’Umbria una ricca signora muore in un incidente tanto sfortunato quanto improbabile: un vaso di fiori, caduto dal balcone di casa sua, la colpisce in testa, uccidendola sul colpo.
L’appuntato Franco Laganà, inviato sul posto per archiviare il caso, scopre un dettaglio insolito accanto al corpo della vittima: un petalo di tulipano finto nascosto tra i fiori veri. Nonostante il parere contrario del maresciallo Urbani, Laganà non crede alla natura accidentale dell’evento, e finirà per imbarcarsi in un’indagine personale e clandestina, trovando sostegno solo in Rosanna, una poliziotta con cui, in passato, ha avuto una relazione tormentata.
Mentre le indagini proseguono, un nuovo caso di cronaca squassa la tranquillità della cittadina: viene assassinato un celebre avvocato, avvelenato durante un ballo in maschera. Chi si nasconde dietro queste morti? Si tratta di due episodi casuali, in apparenza non connessi, oppure fa tutto parte di un piano?
In una corsa rocambolesca contro il tempo e le apparenze, Laganà scoprirà l’esistenza di un disegno mostruoso e chirurgico, orchestrato da una mente tanto scaltra quanto brillante.
Elia Banelli firma il suo esordio regalandoci un giallo originale e intrigante, le cui ultime pagine, come da tradizione del genere, vengono trascinate da una tensione potente e irresistibile
Elia Banelli è nato a Catanzaro nel 1983 e vive tra Roma, l’Umbria e la Calabria. Giornalista pubblicista, lavora come consulente finanziario per un primario istituto bancario. L’uomo dei tulipani, il suo romanzo d’esordio, è arrivato finalista alla prima edizione del Concorso Letterario “Residenze Gregoriane”, sezione narrativa inedita.

Introduzione

Un libro che affascina fin dalle prime pagine. Un thriller scritto in prima e terza persona ( che modestamente ho apprezzato molto) con uno stile incalzante e una scrittura erudita che non lasciano nessuno spiraglio ad eventuali critiche negative.

Recensione

Adoro i tulipani e forse per questo fin dall’inizio ho amato la cover di questo libro!
Voglio subito sottolineare la bravura dello scrittore nel delineare il profilo psicologico di ciascun personaggio coinvolto in questo intrigante e avvincente giallo. L’autore gioca a “scoprire” volutamente e anticipatamente le carte, per poi rimescolarle e ricominciare da capo. Sorprende il lettore, lo spiazza, lo confonde per poi spiegare in maniera implicita il percorso da seguire per riuscire ad incastonare i vari pezzi del puzzle. Pagine che trasudano di elevata competenza linguistica; pagine di storia, di arte, di economia, di vita. Il protagonista è Lorenzo, che ha perso il lavoro, la fidanzata e forse anche la ragione. Un uomo che vive nel presente, nel passato, nella luce, nelle ombre, all’interno di un contesto sociale che non gli appartiene più. Tante le figure determinanti di questo thriller: ognuno con la propria personalità che, come un magnete, riesce ad attirare a sé episodi e persone apparentemente sconnesse.
Di notevole considerazione è il personaggio che interpreta l’appuntato “ Orazio Laganà”; un uomo che ha deciso di seguire il suo istinto e di abbracciare le sue passioni.
Lui adora tutto ciò che rappresenta un cambiamento, una speranza, un ideale da seguire. Il suo è sempre stato “ Paolo Borsellino”. Lui dà ascolto alle sue idee e le realizza, così come quella di andare all’anagrafe del comune di Bologna e farsi aggiungere un secondo nome: “Orazio Franco Laganà”, in onore alla coppia palermitana Franco Franchi e Ciccio Ingrassia che tanto amava per la loro sana e costruttiva comicità.
Tornando alla trama del libro, ovviamente essendo un giallo bisogna indagare su un omicidio anzi due o forse più; delitti che hanno in comune un piccolo particolare: dei tulipani di plastica!
Che significato avranno? E’ solo una traccia lasciata dal presunto assassino o dietro c’è un filo diretto che allaccia la spina di svariate realtà? Il passato torna attraverso una fotografia, un quadro, un bacio, un passato scomodo che forse non è mai stato passato?
Quando si ha l’impressione di aver risolto l’enigma, entra in scena il buio più totale e la suspense raggiunge i suoi vertici. Il libro è ambientato nella capitale ma anche in Umbria. Bellissime le descrizioni del centro storico,dei palazzi del ‘500, stile medievale, rinascimentali, delle chiese, dei musei, delle vie, del lago Trasimeno e delle isole interne.
Molti i richiami alla filosofia di Luigi Pirandello: “ vedi Lorenzo, non c’è niente di male, tutti indossiamo la nostra maschera quotidiana”.
L’autore non si limita a presentarci un giallo, Lui ci invita ad una approfondita e intensa analisi del proprio io. Noi ci fidiamo delle persone che ci stanno attorno? Riusciamo a scorgere la differenza tra essere e apparire? Cosa sono per noi i pregiudizi? Fino a che punto un pregiudizio può incidere sulla psiche d una persona?
Dopo aver letto il libro potrete sicuramente comprendere di cosa e di chi io stia scrivendo.
Molto delicata la parentesi d’amore che uno dei personaggi vive all’interno di questa storia, una parentesi che si chiude con la consapevolezza che a volte si decide di fare le cose giuste e non quelle belle!

Conclusioni

Consiglio di leggere questo libro e anche di regalarlo ad amici e parenti!

Citazioni

“ Lui filosofeggiava sull’importanza simbolica del panta rei, di lasciar correre i cattivi pensieri; di astenersi dal fare una cosa se non c’era la giusta voglia, del rimandare se non è urgente, e così via, mentre io staccavo assegni covando un fuoco dentro che mi avrebbe bruciato fino all’inferno

Recensione di Alessandra Di Girolamo

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