
“Dove sull’acque viola era Messina, tra fili spezzati e macerie tu vai lungo binari e scambi col tuo berretto di gallo isolano. Il terremoto ribolle da due giorni, è dicembre d’uragani e mare avvelenato”. (tratto dalla poesia di S. Quasimodo – “Al Padre”)
“Mare Avvelenato” è l’ultima opera letteraria di Elena Magnani. Ambientazione storica nella Sicilia post-borbonica e pochi anni prima dello scoppio della I^ Guerra Mondiale: Messina 1908, l’anno che cambiò le sorti delle due città dello Stretto, rase al suolo da uno dei peggiori eventi sismici del XX° Secolo.
Tommaso, detto Maso, protagonista principale del romanzo, appartiene alla Famiglia Mazzeo, che in seguito all’uccisione dei due capofamiglia perdono il “lustro criminale” del cognome che portano e per il quale Maso, è disposto a compiere qualunque azione, lecita o meno, pur di scoprire l’assassino del padre e dello zio, vendicarne la morte e recuperare gli antichi “rispetti”.
Maso, “reo” di aver soffocato col cordone ombelicale il suo gemello, viene maledetto dalla levatrice che lo identifica come uno “spirito tintu”, un fascinatore. Un peso che si trascinerà addosso colpevolizzandosi per ogni disgrazia e per ogni lutto che vivrà la sua famiglia. La sete di vendetta e la brama di riscatto lo fagociteranno in un giro criminale più grande di lui.
Lo sguardo di Maso incrocia per puro caso quello di Petra, una ragazza che vive fin dalla nascita presso la casa del Marchese Badastrello, ove prestava servizio la madre morta, dandola alla luce. Tra i due scatta la scintilla dell’amore, ma questo da solo non basta, i loro sono due mondi totalmente opposti soprattutto perché Maso, crede che ella sia la Marchesina Badastrello.
Petra è una ragazza intelligente che ama studiare, una mente brillante. Insegna, abbraccia le teorie di Maria Montessori ed è determinata a cambiare il microcosmo dei bambini. Ma chi è veramente Petra? E perché è libera di vivere diversamente dalle altre nonostante sembri essere anche lei a servizio presso la Palazzata?
La dicotomia tra i loro mondi che si accentuerà ancora di più con l’enorme tragedia del devastante terremoto che, all’alba del 28 dicembre del 1908, distrusse la città seminando ovunque disperazione, terrore, morte e macerie.
Cosa succederà? Riusciranno a sopravvivere al terremoto? E il loro amore, avrà un futuro o prenderà il sopravvento quell’aura di superstizione che accompagna Maso fin dalla nascita? E la sete di vendetta verrà placata o morirà soffocata dai detriti?
È un romanzo drammatico, doloroso, sofferto. Ottima l’ambientazione storica e la rievocazione dettagliata dei fatti accaduti. Si respira il freddo dell’inverno, la polvere, l’odore pungente del sangue e quello acre e gelido della morte.
Una trama intrecciata con maestria a una moltitudine di personaggi apparentemente secondari ma che rendono l’idea di cosa significhi realmente legame familiare, senso di appartenenza, e soprattutto di quanto il passato di ognuno viva nel presente e si proietti nel futuro, influenzando scelte, decisioni e intero modus vivendi. Emerge quanto sia importante chiudere i cerchi delle proprie vite, affrontare tutto senza remore, scrivere la parola “fine” a ogni capitolo passato per poter superare qualsiasi ostacolo.
In una cornice allo stesso tempo affascinante e crudele, emergono dinamiche familiari e sociali dalle molteplici sfumature; dolore, inganni, odio, superstizione, senso di onore e di rispetto dei ruoli e delle gerarchie e, sempre al primo posto, l’amore per la Famiglia, le proprie origini e per una terra ricca di colori e di profumi bisognosa di rinascere dalle ceneri di un mostro che alleatosi con le splendide acque dello Stretto fu in grado di travolgere ogni cosa incontrata. Ed ecco che il titolo evoca qualcosa di negativo, come se le onde del mare avessero trascinato sul fondale, avvelenandolo, i rancori, le incomprensioni, i conflitti, le emozioni e i sentimenti dolorosi, e la morte. Ma i flutti ritornano a infrangersi sulla battigia e ogni andirivieni cancella le ombre e i segni sulla sabbia infondendo speranza e voglia di rinascita, di riscatto, di ricostruzione non solo materiale, di nuovi inizi.
È il romanzo della lotta, della sfida e della voglia di farcela a ogni costo. La narrazione è fluida, scorrevole, coinvolgente al punto tale da tenerti incollata alle pagine che scorrono velocemente facendoti perdere la misura del tempo grazie anche a una scrittura visiva e intensa.
Unica nota di disappunto, che mi sembra doveroso sottolineare, è l’utilizzo improprio del dialetto locale, ben lontano dal contesto originario. Ciò che avrebbe potuto impreziosire il linguaggio parlato fornendo maggiore enfasi e autenticità ai dialoghi, è di fatto una mortificazione dell’idioma prettamente messinese.
Lettura assolutamente consigliata.
Teresa Anania
Messina, 1908. Tomaso Mazzeo è uno spirito tintu, uno spirito malvagio, ha solo mezza anima perché quando è nato ha soffocato il gemello con il cordone ombelicale. La levatrice lo ha maledetto con una frase terribile: tutto quello che toccherà, marcirà e morirà. La profezia non tarda ad avverarsi. La piccola Rosetta, sorella di Tomaso, muore tragicamente, il padre e lo zio vengono assassinati per oscuri motivi, la famiglia cade lentamente in rovina. Tomaso, però, conserva dentro di sé una luce che lo infiamma, la volontà di rivalsa, di redenzione, forse anche di vendetta. Giura a se stesso che scoprirà l’assassino di suo padre e riporterà il nome della famiglia Mazzeo agli antichi fasti. Per farlo è disposto a tutto. Anche a precipitare in un vortice di imbrogli e crimini molto più grande di lui. Petra vive a casa dei marchesi Badastrello, che l’hanno accolta dopo la morte della madre. È intelligente, risoluta, brillante. Studia le teorie di Maria Montessori, sogna una scuola che metta al primo posto i bambini, lotta per un mondo dove tutti abbiano pari diritti. Gli uomini non le interessano. Quando incontra Tomaso, però, ne resta folgorata. Non sa ancora che è uno spirito tintu, e forse non gliene importa. Lei non crede alle superstizioni. Mentre l’amore fra i due giovani cresce senza controllo, tutto improvvisamente crolla. Messina è rasa al suolo dal terremoto, e non è facile riprendere in mano la propria esistenza tra le macerie. La purezza del loro sentimento riuscirà a cambiare il destino, infrangere la maledizione, restituire quello che la vita, inevitabilmente, sottrae? Da una storia vera, il nuovo splendido romanzo di Elena Magnani. Sullo sfondo di una Messina ferita a morte, una saga famigliare travolgente, una storia d’amore che commuove, un’intensa vicenda di riscatto e ricostruzione.
AUTORE: Elena Magnani
TITOLO: Mare Avvelenato – La saga della Famiglia Mazzeo
EDITORE: Giunti
COLLANA: A
USCITA: 28.08.2024
PAGG. : 352 – Brossura
PREZZO: €. 15,90
EAN: 9788809977716
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