Il vento lieve della libertà ritrovata.
“Lei invece era prigioniera di tutto, della sua anima che non la lasciava in pace, dei rancori, di una rabbia furiosa, di una inquietudine che non le dava tregua, del suo matrimonio fallito.”
Il Mondo incantato dei libri ha incontrato qualche giorno fa Daniela Merola alla prima presentazione del suo “ Marta, un soffio di vita”.
E’ stata un’esperienza davvero piacevole sulle tracce del romanzo di esordio di questa poliedrica professionista che si divide fra giornalismo, organizzazione di eventi e narrativa.
Il titolo scelto dalla Merola farebbe pensare alla tipica storia di una donna alle prese con avversità, sentimenti e amori traditi ma, già dalle prime pagine, ci accorgiamo di essere di fronte a un progetto ben più complesso e articolato.
Marta è una giovane e irrequieta giornalista che torna, dopo diversi anni, al suo paese d’origine, Monteventoso, accogliente cittadina di fantasia del Molise.
La donna aveva lasciato la sua terra senza rimpianti, con l’unico desiderio di allontanarsi il più possibile dai suoi genitori, con i quali aveva sempre avuto un rapporto sofferto. Ormai adulta, Marta continua inevitabilmente a portare sulla pelle i segni della anaffettività di coloro che l’avevano generata e vessata sin dall’infanzia, causandole disastrosi squilibri emotivi.
“Aldo e Clementina non l’avevano mai appoggiata in nulla, in nessuna sua iniziativa, e questo aveva creato in lei una profonda amarezza. La disprezzavano. Marta era riuscita a creare solo un rapporto conflittuale con i suoi. Non riuscivano a capirsi, troppe idee diverse e Marta era troppo in tutto: ideali, passioni, interessi, sogni. Troppi sogni per i suoi genitori, ancorati ad una realtà che li aveva visti lavorare sin da giovanissimi, il lavoro, quello sicuro, quello dove arrivavano i soldi a fine mese, pochi, ma maledettamente concreti ogni mese.”
L’incontro con Eugenio Belfiore, un affascinante imprenditore di Bergamo, aveva infatti reso possibile la sua fuga al nord: attraverso l’amore sbocciato verso il suo “salvatore”, Marta aveva sperato infatti di curare le sue ferite e di rinascere a nuova vita.
In verità il suo disagio interiore l’aveva condotta invece verso un uomo altrettanto problematico e la loro relazione si era ben presto trasformata in un pericolo “gioco” comportamentale, denso di implicazioni distruttive.
“Non aveva tempo di pensare ad Eugenio Belfiore, lui era il suo passato, quello da dimenticare. Era stato un grande amore per lei, il suo mentore, ma a colpi di incomprensioni e delusioni il suo amore per lui era finito in una dura realtà fatta di solitudine ed egoismi.”
Quando Marta, apparentemente affrancatasi dal suo matrimonio, torna a Monteventoso per sistemare la sua cavalla, Audacia, in una stalla idonea, la sua esistenza sembra trovare strade e stimoli inaspettati, attraverso preziose amicizie e un differente e piuttosto insolito stile di vita.
Protetta dall’affetto degli amici Alfio e Alfia, tanto discreti quanto premurosi e emotivamente coinvolta da Gaspare, veterinario dal cuore nobile, la sua vita sembra ripartire, con una nuova energia e inedite emozioni.
Ma una scoperta sui suoi genitori la riporta alle antiche sofferenze: i coniugi Renzulli prima di morire avevano deciso di diseredarla, confermandole il loro disprezzo fino alla fine.
“Perché avevano lasciato tutti i beni al «dolce sorriso» allora? Forse la risposta era più semplice del previsto. Semplicemente non sapendo a chi lasciare la casa, pur di fare dispetto a lei, avevano scelto a caso. A tutti ma mai alla loro figlia ritenuta pazza. Brutale ma semplice. Perché doveva essere diversamente? Marta non voleva accettarlo ma in cuor suo sapeva che era così. Semplicemente era così.”
Marta cercherà di combattere con tutte le sue forze contro quell’ingiustizia ma la sua fragilità avrà drammaticamente il sopravvento, nonostante intorno a lei un avvolgente muro di solidarietà cerchi di proteggerla in ogni modo.
Proprio però quando la giovane donna tocca il fondo, un percorso di sofferenza estrema le dà la forza di riemergere e riesce a affrontare la vita con una visione nuova: si aggrappa appunto al suo “soffio di vita”.
E mi piace pensare che la Merola abbia voluto, attraverso la metafora rappresentata dal “soffio di vita”, lanciare un messaggio dal respiro profondamente ottimistico: combattendo i suoi demoni, Marta abbandonerà quello che in psicologia viene definito il “copione” di vita, riuscendo a interpretarne un altro, che la potrà finalmente far sentire in equilibrio con se stessa.
Particolarmente piacevole è la tecnica approcciata da Daniela Merola di utilizzo frequente del dialogo come strumento di immediatezza narrativa e denso di significato appare l’utilizzo della cavalla Audacia come simbologia dell’identità nascosta della protagonista.
“Quando era con Audacia Marta si sentiva serena, come se dimenticasse tutta la sua vita. Marta ritornava bambina, allegra e libera, quel senso di libertà che non era dettato dal cavalcarla ma dal sentirsi vicina ad Audacia, come se la cavalla la ascoltasse quando lei le parlava, era come se le rispondesse, era come se la aiutasse nelle decisioni da prendere. Era il regalo più bello che potesse farle Eugenio, e lui gliene aveva fatti tanti di regali, specie smeraldi, gioielli vari e tanti vestiti costosi, ma l’unico che davvero aveva apprezzato era Audacia, l’unico che avesseun valore inestimabile perché Audacia era vita e speranza per Marta. Non si era mai chiesta il perché provasse tanto amore per un animale, era così,e questo le bastava.”
Per coloro che amano gli animali, per coloro che sono appassionati di narrazioni introspettive, per chiunque abbia voglia di leggere una bella storia… “Marta, un soffio di vita” può essere sicuramente un piacevolissimo compagno di viaggio!
Rita Scarpelli
Titolo : Marta, un soffio di vita
Autore : Daniela Merola
Editore : LFA Publisher
EAN : 9788833431109
Prezzo : € 16,50
Daniela Merola è giornalista pubblicista, blogger, scrittrice e si occupa principalmente di comunicazione.
Ha curato l’ufficio stampa di “Librincircolo” di Napoli, è stata redattrice di numerose testate on line come “Newsly” , “Kiamarsi” e “Ragguagliami.org” e gestisce un interessante Blog che si chiama “danielamerola.wordpress.com”.
E’ membro attivo dell’Associazione culturale Centro Agapè a Napoli, all’interno del quale organizza interessanti eventi e originali presentazioni di libri.
E’ stata finalista in diversi Concorsi letterari e “Marta , un soffio di vita” è il suo romanzo di esordio.
La descrizione del libro
Marta Renzulli è una donna realizzata nella professione con un matrimonio fallito alle spalle. Ha avuto una gioventù difficile caratterizzata da incomprensioni e mancanza d’amore da parte dei genitori. Questo l’ha portata a una instabilità emotiva che l’ha portata ad atti autolesionistici. Decide di ritornare al suo paese d’origine per riflettere sulla sua vita, mettendo in stand by il suo lavoro, ma viene investita da una altra grande delusione: i suoi genitori l’hanno esclusa dal testamento. È un duro colpo per lei. La vita di Marta viene scombussolata di nuovo. Sarà l’affetto dei nuovi amici Alfio e Alfia e un nuovo amore con il veterinario del paese, un uomo caparbio che comprenderà gli affanni mentali di Marta, che la aiuteranno a desistere dall’autodistruzione. Una sorpresa finale le darà modo di trovare il suo soffio di vita. Prefazione di Vincenza D’Esculapio.