“Memorie in versi”, di Paolo Cordaro

“Memorie in versi”

Paolo Cordaro
Una emozionante raccolta di poesie che raccontano e ricordano luoghi e persone del vissuto del poeta. Memorie vive nella mente di coloro i quali hanno vissuto quegli stessi posti e di quanti,in posti diversi, hanno vissuto le stesse esperienze di vita.

Introduzione

“Ognuno ha il proprio passato chiuso dentro di sé come le pagine di un libro imparato a memoria e di cui gli amici possono solo leggere il titolo” (V. Woolf)

Recensione

E’ esattamente nel titolo che è racchiuso il contenuto dell’intera silloge. Paolo Cordaro imprime su carta, nero su bianco, i ricordi e la memoria del suo passato, della sua fanciullezza e della giovinezza trascorsa tra le vie della periferia romana. Una memoria urbana e umana, prettamente autobiografica, fatta di luoghi, giochi, tradizioni, abitudini, ricordi, amicizie, colori, amori, delusioni e aspettative, il tutto legato a un filo di nostalgica malinconia per azioni, sentimenti ed emozioni legati a un’età passata che difficilmente potranno ripetersi.  Difficile da ripetere perché i tempi sono cambiati, perché il modus vivendi della generazione del 2000 non è quella analogica e disillusa del “noi che …” .  Noi, ragazzi degli anni 70 e 80 che abbiamo dovuto fare i conti con un cambiamento radicale delle nostre abitudini e del nostro modo di fare e di vivere la nostra quotidianità. Ed ecco quindi nascere a volte quel nostalgico rimpianto per aver vissuto qualcosa che oggi, forse, non verrebbe neanche capito.  Leggendo inizialmente i pochi versi che Antonio Capitano riporta nella sua splendida prefazione alla silloge, la mia mente ha fatto immediatamente un strano accostamento, riportandomi alla memoria due canzoni scritte tra l’altro prima della mia nascita, ma ancora belle, attuali e originali: “Il ragazzo della Via Gluck” di Adriano Celentano (1966) e “Questo piccolo grande amore” di Claudio Baglioni (1972). Non so perché mi si siano aperti questi cassetti della memoria, nulla hanno a che fare i due testi con ciò che è contenuto in questa raccolta se non nel mettere in evidenza, così come fa il nostro autore, un periodo di spensieratezza, di cambiamenti, di rievocazioni e di nostalgia per un passato ormai troppo passato.  A dare un quid in più a questo filo del ricordo, troviamo tra le pagine di questo piccolo compendio, degli splendidi disegni a carboncino, opera della sapiente mano di Luca Candidi.
Paolo Cordaro alterna qualche rima al verso libero; non ci troviamo quindi davanti alla classica poesia strutturata ma in taluni casi potremmo a mio avviso, parlare di vera e propria prosa.  Le poche rime presenti non sono ricercate ma adattate semplicemente a ciò che segue o che precede.  Di alcune poesie si perde  la vera essenza del genere letterario vero e proprio, tanto che avrebbero avuto molta più eco sviluppandone il contenuto fino a ottenere delle brevi novelle.  Nulla da obiettare sul contenuto e sulle tematiche, descritte talmente bene da poter essere accostate a quella corrente letteraria nota come nuovo neorealismo.

Conclusioni

Nel complesso un’opera senz’altro innovativa rispetto ai canoni classici di poesia moderna  ma che ha sicuramente bisogno di essere letta con attenzione per poter essere compresa e apprezzata fino in fondo.
 
Teresa Anania
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Voto

3/5

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Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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