Mettere al mondo il mondo di Stefano Bartezzaghi

Mettere al mondo il mondo

Mettere al mondo il mondo – Tutto quanto facciamo per essere detti creativi e chi ce lo fa fare, di Stefano Bartezzaghi. Edito Bompiani

Mettere al mondo il mondo

Ogni creazione è, all’origine, la lotta di una forma

in potenza contro una forma imitata.

André Malraux

Cosa si intende per creatività? Per la maggior parte del tempo, da quando l’uomo popola il nostro pianeta, la creatività è stata appannaggio esclusivo di Dio, il Creatore, ed è relativamente da poco che l’essere umano è assurto anch’egli a tale ruolo.  

Il saggio di Bartezzaghi, il cui titolo trae ispirazione dall’omonima opera del poliedrico artista Alighiero Boetti, parte proprio da tale constatazione, definendo la creatività “un concetto di cui gli esseri umani hanno sentito il bisogno di nominare qualcosa di impreciso, o di spurio, comunque di ineffabile e che però in una data epoca storica è stato loro necessario per pensare sé stessi”.

La sua ricerca delle coordinate di tale intuizione si muove essenzialmente su tre piani: un ambito per così dire semeiotico, ovvero come manifestazione di espressione verbale, da lui definito “creatività come discorso”, un conseguenziale ambito semantico, intitolato

“creatività come narrazione” e un ulteriore piano di analisi, che mira a ricostruire il processo sotteso alla creatività, “Archeologie della creatività”.

La disamina dell’autore percorre  efficacemente tutte le espressioni della creatività, da quella artistico a quella tecnologico, da quella comunicativa alla creatività del quotidiano,  focalizzandosi  trasversalmente sugli aspetti  per così dire “tecnici” della creatività ovvero il requisito della novità, il meccanismo della invenzione e l’obiettivo intrinseco della trasformazione, facendoci comprendere perché, ad esempio, lo storytelling sia uno strumento così efficace in ogni tipo di narrazione e quale sia il legame fra narrativa  e narratività.

La narrativa (con i suoi racconti) è la forma simbolica della narratività. Se nella narrativa ci immedesimiamo con facilità è per tre motivi. Perché fin dall’infanzia ci ha fornito una via d’accesso al mondo. Perché dà mimesi (o figura) alle leggi astratte con cui interpretiamo il mondo. Perché ci consente di riprodurre il nostro modo e comunicarlo agli altri”.

Di  particolare interesse, a mio avviso, l’ultima parte del saggio, che si sofferma sulla  genesi della creatività, il cui riconoscimento reale è ascrivibile, secondo Bartezzaghi, intorno alla metà del Novecento, quando “ avanzava l’analfabetismo, le comunicazioni di massa si apprestavano ad arrivare capillarmente a tutti, il capitalismo occidentale scartava l’opzione politica totalitaria, nuovi indirizzi disciplinari superavano il dualismo umanistico/scientifico, la tecnologia e il marketing acceleravano le ricerche in vista della produzione e diffusione dei consumi. (…). Servivano anche nuove parole o-più precisamente- nuovi discorsi.”

Da allora tale elemento non ha mai smesso di accompagnare la storia del nostro Paese, diventando quasi un’ossessione che ha finito per condizionare non solo l’artista ma anche l’uomo comune, nell’anelito di superamento della propria intrinseca limitatezza.

Molto originale è il richiamo alla visione ed estrinsecazione della creatività di Federico Fellini, che con il suo film cult “8 ½” veicola il concetto che la creatività sia una un’alchimia che rende possibile la sintesi fra lo spirito e la materia, ma soprattutto che ogni essere umano sogna e coltiva memorie della propria infanzia e nessuno, pur essendo uomo comune, a modo suo, può esser definito “comune”.

Il saggio di Bartezzaghi ha la rara dote di essere fruibile non soltanto dagli addetti ai lavori, per i quali rappresenta sicuramente un contributo di significativa entità, ma anche al lettore e alla lettrice comune, indagando con estrema semplicità sui meccanismi della creatività, così spesso chiamata in causa finanche nella vita quotidiana, e portandoci alla comprensione che “a differenza  di arte, conoscenza, produzione e medialità, la vita quotidiana non è un ambito del discorso creativo: è il suo bacino verso cui il suo corso spiove e in cui sfocia, e da cui promette di poter essere risalito

A un certo punto del secolo scorso si è sentita risuonare una parola rotonda ed espressiva: “creatività”. I discorsi sulla creatività si sono presto infittiti e allargati a ogni ambito dell’attività umana: la creatività è dei designer ed è dei cantautori, degli stilisti e dei programmatori di computer, dei pubblicitari e dei bricoleur, dei bambini e dei tecnologi. Cosa esattamente esprima una parola tanto espressiva è difficile e anzi impossibile da precisare. Intanto però questi discorsi hanno finito per edificare una sorta di piramide che dalla terra punta verso il cielo. La creatività eleva: come l’artista con la sua opera pare voler emulare il Creatore, così chiunque può sperare di parere un artista, grazie alla propria creatività.

Autore: Stefano Bartezzaghi

Editore: Bompiani

Collana: Campo Aperto

Anno edizione: 2021

In commercio dal: 8 settembre 2021

Pagine: 240 p., Brossura

EAN: 9788830106734

Pubblicato da Rita Scarpelli

Sono Rita Scarpelli e vivo a Napoli, una città complessa ma, allo stesso tempo, quasi surreale con i suoi mille volti e le sue molteplici sfaccettature. Anche forse grazie a questa magia, da quando ero bambina ho amato la lettura e la scrittura . Nonostante gli studi in Economia e Commercio mi abbiano condotta verso altri saperi e altre esperienze professionali, il mio mondo interiore è sempre stato popolato dai personaggi e dalle storie dei libri che leggevo e ancora oggi credo fortemente che leggere sia un’esperienza meravigliosa. Parafrasando Umberto Eco, “Chi non legge avrà vissuto una sola vita, la propria, mentre chi legge avrà vissuto 5000 anni…perché la lettura è un’immortalità all’indietro”. Lo scorso anno ho vissuto l’esperienza incredibile di pubblicare il mio romanzo di esordio “ E’ PASSATO”, nato dalla sinergia dell’ amore per la scrittura con la mia seconda grande passione che è la psicologia. E poiché non c’è niente di più bello di condividere quello che ama con gli altri, eccomi qui insieme a voi!

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