Morte agli infedeli di Francesco Mario Passaro

Morte agli Infedeli, Francesco Mario Passaro. Ianieri Edizioni.

Un appassionante romanzo che riesce a suscitare nel lettore una miriade di emozioni

Morte agli Infedeli

“Il fondamentalismo è sempre un segno di disperazione della ragione e di sconfitta della fede.”

Pietro Parolin

Napoli. Il cardinale Clemente Bondja e il capoufficio della Curia Enzo Pariota sono in un ristorante e chiacchierano amabilmente. Arrivano le pietanze e, dopo il primo boccone, il cardinale si sente male. Nonostante i soccorsi immediati e il trasporto tempestivo in ospedale, Bondja, da tutti stimato per la sua immensa disponibilità, muore.

I funerali si terranno nel Duomo di Napoli, gremito di gente e da innumerevoli personalità. Proprio qui, in un luogo sacro e santo, si scatenerà l’inferno: un gruppo di jihadisti prendono in ostaggio tutti i presenti, avanzando pretese precise e mirate per il rilascio delle persone tenute sotto sequestro. Le trattative vengono affidate a Nerea Fusco, vicequestore della città, esperta nel negoziare con i pentiti e abile nella gestione dei reati terroristici. Rashad, questo il nome del capo, comincerà una sorta di massacro sistematico, ammazzando senza pietà persone innocenti nell’attesa che le sue richieste assurde vengano evase, dando vita a uno scenario apocalittico: gente sgozzata e corpi dilaniati in seguito a una esplosione devastano la psiche di tutte le forze dell’ordine coinvolte e dei cittadini napoletani. Lo scopo è proprio quello di creare caos e terrore.

La regola numero uno dei terroristi è essere imprevedibile.”

Ma chi è in realtà quell’uomo italiano che si fa chiamare Rashad e che si è convertito all’Islam?

“L’infanzia di Rashad era stata molto triste. Un rapporto difficile con i genitori, la povertà, l’impossibilità di crescere lentamente, il padre che picchiava lui e la madre, la quale scappava via, lasciando il figlio sotto le cinghiate del marito. Rashad viaggiò parecchio, poi si sposò ed ebbe due figlie. Quando sua moglie scoprì di essere stata tradita, lo cacciò di casa…”

A gestire quella cellula impazzita, c’è anche una donna, al secolo Lisa Scotti, ribattezzatasi Amal.

“…Era una donna molto coraggiosa, e fin da ragazza si era dimostrata uno spirito ribelle, insofferente a tutte le imposizioni che venivano dal mondo cui apparteneva. Non era brutta né bella. Quello che contava di più per lei era obbedire allo Stato Islamico, obbedire ad Allah. Si era addestrata per combattere i cattivi, anche a costo di perdere la vita. Era stata nei campi e nelle cave per imparare a usare le armi, i cannoni e le bombe. Diceva di non avere pietà per nessuno, perché per lei la pietà era dei culi mosci.”

“Amal era una delle tante figlie di Allah, che avevano trovato nell’Islam un’identità nuova. Aveva viaggiato dall’Europa ai territori dell’Isis in Siria e Iraq da quando il gruppo terroristico aveva dichiarato il suo dominio nel 2014. Il suo ruolo all’interno del Califfato sembrava più ampio e strutturato rispetto al passato. Oltre a subire un processo di indottrinamento, era stata addestrata per combattere sul campo di battaglia e compiere attacchi terroristici. Le donne dell’Isis erano state coinvolte per supplire alle perdite di combattenti maschi, diventando un elemento indispensabile per l’organizzazione sia nelle aree di conflitto sia in Occidente. Il ruolo di Amal spaziava da attività progettuali e di propaganda fino a incarichi concreti sui campi di battaglia. (…) L’organizzazione continuava a insistere sulle donne, punte di diamante di una strategia di rinascita.”

Da questi elementi si snocciola una trama pazzesca, nella quale emergono e si intersecano in modo magistrale le vicissitudini, spesso dolorose e complicate, dei vari protagonisti. Le descrizioni dei luoghi e dei personaggi sono precise e puntuali. Notevole l’accento posto sui ruoli fondamentali delle donne, che in questa circostanza, si ritrovano in netta antitesi, così come lo è la considerazione che alcune menti distorte possono far parte anche del nostro quotidiano, possono esserci molto vicine e noi non siamo in grado di riconoscerle in questo senso.

…Perché ci accorgeremo che non è come ce l’eravamo immaginato. Capiremo che è una persona normale, come noi. Scaveremo nella sua vita e troveremo solo rabbia, stupidità, noia. Che ha una madre a cui vuole bene, dei figli…e ci stupiremo di noi, per esserci fatti fregare da uno qualunque.”

L’autore è stato bravissimo non solo a porre in risalto il pericolo, talvolta sottovalutato, dell’integralismo, ma anche a puntare l’attenzione sulla burocrazia del nostro Paese spesso lenta e pregna di inutili cavilli, oltre che sulla malavita organizzata e sulle tante difficoltà e pericoli che le forze dell’ordine si ritrovano ad affrontare soprattutto in circostanze limite come quelle della narrazione di questo avvincente e appassionante romanzo, che miscela in maniera magistrale una miriade di emozioni, con un finale equivalente a un pugno nello stomaco, e che mi sento di consigliare vivamente a tutti!

Durante i funerali del cardinale, un gruppo di jihadisti riesce a impossessarsi del Duomo di Napoli e a prendere in ostaggio il sindaco, dei giudici, dei malavitosi e degli attori. I terroristi, oltre alla scarcerazione di un jihadista e alla cessione del tesoro di san Gennaro, pretendono armi e droga della criminalità organizzata. Rashad, il loro capo, è disposto a uccidere senza alcuna pietà, e comincia subito a esprimere la propria malvagità sugli ostaggi.
Morte agli infedeli è una storia sconvolgete e accattivante dal ritmo diabolico che ha come sfondo il terrorismo islamico, e il percorso di radicalizzazione di personaggi borderline, tra cui alcuni insospettabili protagonisti italiani.

Autore: Francesco Mario Passaro
Genere: Romanzo thriller
Formato: 13×21 cm
Legatura: Brossura
Edizione: 2021
Pagine: 220
ISBN: 979-12-80022-27-1

Pubblicato da Fabiana Manna

Salve! Sono Fabiana Manna e adoro i libri, l’arte, la musica e i viaggi. Amo la lettura in ogni sua forma, anche se prediligo i thriller, i gialli e i romanzi a sfondo psicologico. Sono assolutamente entusiasta dell’idea della condivisione delle emozioni, delle impressioni e delle percezioni che scaturiscono dalla lettura e dalla cultura. Spero di essere una buona compagna di viaggio!

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