Nel nero degli abissi di François Morlupi

Nel nero degli abissi, François Morlupi arriva oggi in libreria edito Salani

Tornano i Cinque di Monteverde Acquista Qui la tua copia

Qualche domanda all’autore

L’attesissima nuova indagine dei cinque di Monteverde, da oggi in libreria. Prima di parlare del libro vogliamo parlare con François Morlupi con una mini intervista.

Chi è François Morlupi e come e quando nasce il Morlupi scrittore?


François Morlupi è, prima di essere uno scrittore, un gran lettore. Sono cresciuto a pane e Zola, essendo italo francese e mi hanno sempre affascinato i personaggi comuni, ordinari che non avevano superpoteri ma che lottavano con estrema dignità con la vita e tutte le sue brutture. Nasco come scrittore qualche anno fa quando appunto ho voluto raccontare la quotidianità della vita e della città in cui vivo, mettendo in scena protagonisti con tante qualità ma altrettanti difetti. Protagonisti né bianchi né neri, ma grigi con tante sfaccettature.


Quali sono gli elementi che maggiormente ti ispirano nella stesura dei tuoi romanzi?

La vita comune e tutto ciò che ne consegue. Poi, essendo un appassionato di gialli e di noir, ho voluto fondere queste due passioni. Il noir è anche una scusa per poter raccontare altro, oltre all’indagine. Pertanto ho subito pensato che fosse il genere che più rispecchiasse le mie idee.


Bene e Male, Normalità e Atipicità, Divino e Demoniaco. Sono dualismi che esistono nel quotidiano di ciascuno di noi e che ritroviamo nei tuoi romanzi: secondo il tuo punto di vista, quale aspetto prevale maggiormente nella natura umana?

Se ci mettessimo a vedere un telegiornale, direi la parte oscura, purtroppo. Ma non voglio essere così negativo e disfattista, anzi. Per fortuna per tanti esecrabili esempi, ci sono anche tantissime persone rette che nel loro piccolo, infondono umanità e veicolano messaggi positivi. Dunque ti rispondo che prevalgono alla fine, i delfini e non i pescecani. Almeno, è una speranza a cui tutti dobbiamo aggrapparci.


In base alle tue conoscenze e alle tue esperienze, quali possono essere i fattori scatenanti che determinano in essere umano a togliere la vita a un suo simile?

Rabbia, odio, vendetta, senso di frustrazione e banalizzazione del reato. Siamo frutto di una società non perfetta, ma che molto spesso ci volta le spalle o ci schiaccia con il suo peso. Mi vengono in mente tanti esempi illustri di libri meravigliosi che ne hanno saputo descrivere benissimo la società e i suoi difetti, come Fight Club per citarne uno moderno, o magari Le père Goriot di Balzac. 


A tuo avviso, gli abissi dell’anima possono avere un fondo oppure sono infinitamente imperscrutabili?

Non penso che abbiano un fondo, c’è sempre una parte totalmente oscura, invisibile che si rivela quando meno ce lo aspettiamo. E’ impossibile illuminare con un fascio di luce tutta la nostra psiche, pertanto sta a noi porci alcuni vincoli morali e non, per poter non affondare nell’abisso più profondo.


Un messaggio ai tuoi sempre più numerosi lettori è…


Grazie per tutto l’affetto che state dimostrando nei confronti di Ansaldi e della sua squadra, vi voglio bene. Senza di voi, loro non esisterebbero e di conseguenza il sottoscritto non sarebbe nessuno nel mondo letterario.

Recensione di Fabiana Manna

“Nel mondo ognuno ha un suo abisso personale. Ci sono tante sofferenze al cui confronto la tua e la mia non sono niente, e se solo potessimo sperimentarle, ne saremmo sopraffatti e moriremmo sul colpo.”

Banana Yoshimoto

Dieci gennaio. Il freddo intenso, tipico del periodo, avvolge la capitale, anche se gli animi di alcuni addetti ai lavori sono infiammati dall’imminente Consilium straordinario che si terrà proprio a Roma e che ospiterà ventisette capi di Stato europei. E mentre il commissario Ansaldi è convocato al Viminale proprio per pianificare l’evento, una macabra scoperta viene fatta nei giardini di Villa Pamphili: una giovane donna versa in una pozza di sangue, senza vita.

La vittima è Simona Cini, 25 anni, prostituta.

“La vittima ha la gola recisa fin quasi alla decapitazione, il taglio intacca le vertebre del collo. Ha ricevuto decine di fendenti sul ventre, dai quali fuoriesce in parte l’intestino. Gli organi genitali presentano numerose lesioni, probabilmente inferte con la punta della lama. (…) L’assassino l’ha prima strangolata, la causa della morte è il soffocamento. Poi si è scatenato. Sono convinto che una seconda persona abbia infierito sulla vittima. Dalla potenza delle pugnalate, soprattutto quelle all’inguine, ipotizzerei che sia di sesso femminile.”

Partono le indagini, serrate e scrupolose. Ma nel giro di poche ore un’altra persona inerme è rinvenuta cadavere. Con il medesimo modus operandi.

Il commissario e la sua squadra cercano un nesso, un collegamento tra i due omicidi, tra il diavolo e l’acqua santa, è proprio il caso di dirlo, ma brancolano nel buio più assoluto.

Chi ha potuto accanirsi con tanta spietata violenza verso due persone sostanzialmente indifese? Come può un essere umano vestire le sembianze del demonio e agire in modo così disumano?

“L’umanità aveva fallito nel progetto di creare un mondo giusto e pacifico, e questo fallimento sembrava non importare a nessuno, tutti andavano avanti, spietati e indifferenti…”

La morte è un elemento imprescindibile della vita, ma alcune aberranti mostruosità stentano a trovare una collocazione logica anche nella testa di chi, come la squadra di Monteverde, è costretto a rapportarcisi con frequente costanza.

“Sapete qual è la cosa più terribile del mio mestiere? Accorgersi ogni volta, quando l’indagine è terminata e la polizia ci ha consegnato i ricercati, come essi non siano assolutamente i mostri dipinti dalla stampa. La gente lo spera ardentemente, trincerandosi dietro una finta credenza e i giornalisti impegnano tutte le loro energie e il loro inchiostro nel descriverli come tali. Ma purtroppo la realtà è un’altra: sono persone normali. Magari hanno figli, posseggono cani e lottano per l’ambiente. E saper che siano come noi ci induce una paura incredibile. Perché se loro sono come noi, noi possiamo essere…come loro.”

Questo è il quarto romanzo che scrive François Morlupi, ed è il quarto che io ho letto. Tutto d’un fiato, senza sosta, facendo quasi l’alba.

Un crescendo misto tra curiosità, suspense, interesse, mi ha impedita di procrastinare il proseguimento di una lettura intensa, emozionante, inedita. Il talento raro e particolare emerge pagina dopo pagina, rigo dopo rigo. Ancora una volta Morlupi ha mostrato qualità singolari nello scandagliare gli abissi più profondi dell’animo umano, portando alla luce debolezze, limiti, tormenti spesso atavici, dai quali ogni individuo cerca di allontanarsi, per paura di guardare in faccia quei mostri che preferisce tenere ben custoditi negli armadi delle profondità più remote e inaccessibili del suo stesso essere. “I peccati del passato vestono lunghi abiti”, ma prima o poi sono destinati a cadere, come le foglie al vento, come le maschere dopo il martedì grasso. E la natura di ogni individuo si rivela per quello che è, inesorabilmente.

Un romanzo ricco di pathos, di emozioni e sensazioni spesso contrastanti, di vera umanità, intesa nella sua accezione più intensa del termine e con tutte le sue variegate sfaccettature. Una lettura assolutamente coinvolgente, a volte cruda e brutale, altre leggera e costellata da sprazzi di umorismo e ilarità. Sempre molto realistica e attuale. Un libro imperdibile, nel quale ognuno di noi può riuscire a trovare un pezzetto di sé.

“Il vivere comporta l’inaspettato.”

Il grande parco di villa Pamphili, a due passi dal Vaticano e da Monteverde, ha due volti molto diversi: di giorno è un giardino che accoglie bambini, anziani e sportivi; di notte si trasforma in un rifugio abusivo per senzatetto, drogati e prostitute. All’alba di una gelida mattina di gennaio, una di loro viene trovata senza vita, brutalmente uccisa con un’arma da taglio. Era italiana, aveva poco più di vent’anni, era una ragazza sola, si vendeva per pagarsi l’università. L’omicidio sconvolge il commissario Ansaldi e i suoi agenti, perché apre uno squarcio di disperazione nella tranquilla routine del loro quartiere. In più, arriva proprio nel momento peggiore, a due settimane da un importante vertice politico tra i principali capi di Stato europei, con gli occhi del mondo puntati sulla capitale. Che ci sia o no un legame tra i due eventi, per il commissario è appena iniziata una terribile corsa contro il tempo

Autore: François Morlupi
Editore: Salani
Collana: Le stanze
Anno edizione: 2022
In commercio dal: 3 marzo 2022
Pagine: 480 p., Brossura
EAN: 9788831011488

Pubblicato da Fabiana Manna

Salve! Sono Fabiana Manna e adoro i libri, l’arte, la musica e i viaggi. Amo la lettura in ogni sua forma, anche se prediligo i thriller, i gialli e i romanzi a sfondo psicologico. Sono assolutamente entusiasta dell’idea della condivisione delle emozioni, delle impressioni e delle percezioni che scaturiscono dalla lettura e dalla cultura. Spero di essere una buona compagna di viaggio!

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