
Nella mente del serial killer, Mike Omer
“La memoria è un mostro: tu dimentichi…essa no. Archivia le cose, ecco tutto. Le conserva per te, o te le nasconde e le richiama, per fartele ricordare, a sua volontà. Credi di avere una memoria. Ma è la memoria che ha te.”
John Irving
A volte tornano. Dall’oblio riaffiorano ricordi dai quali è impossibile sottrarsi, tanto più quando trovano una risonanza tangibile nel presente. E la mente deve adoperarsi in una selezione certosina per evitare che il passato si sovrapponga e confonda gli avvenimenti che accadono nell’oggi. Ed è un po’ quello che capita a Zoe Bentley, che proprio in seguito a una sua personale e traumatica vicissitudine personale, avvenuta quando era appena adolescente, sceglie di lavorare all’Unità Comportamentale dell’FBI.
“Quando ero una…ragazzina, c’era un serial killer nella mia città natale. In Massachusetts. Non venne mai condannato nessuno. Catturarono qualcuno, ma si impiccò nella sua cella e gli omicidi finirono. Il serial killer di Maynard, era così che lo chiamavano, aveva l’abitudine di abbandonare i corpi accanto a specchi d’acqua.”
Da allora erano trascorsi quasi dieci anni, e la città di Chicago si ritrova a fare i conti con un assassino che, dopo essersi divertito con il cadavere delle vittime, le imbalsama.
“È stata imbalsamata. Il coroner ha affermato che era morta già da cinque o anche sette giorni, quando il corpo è stato ritrovato. È sparita un paio di settimane fa, secondo il suo pappone. È la seconda vittima a rispuntare in queste condizioni. Per via del ritrovamento in luoghi frequentati e del modo in cui vengono messe in posa, è diventato un caso di pubblico interesse.”
Il capo dell’unità, Christine Mancuso, decide di inviare a Chicago Zoe e Tatum Gray, agente speciale dell’ufficio di Los Angeles, per collaborare con gli agenti del posto e cercare di individuare e catturare l’assassino che si aggira indisturbato per la città. Ma chi e perché commette questi atroci crimini e infierisce anche sui cadaveri in quel modo tanto anomalo quanto lugubre?
“Ciò che motiva a colpire un serial killer spinto da lussuria è la fantasia. A un certo punto, diventa così intensa che bisogna darle sfogo, ma la realtà non riesce mai a essere all’altezza, perciò l’assassino sente il bisogno di concretizzarla nuovamente, per migliorarsi (…). I serial killer in genere seguivano una parabola: il soggetto aveva una fantasia, uccideva e cercava di soddisfarla, ma non funzionava bene quanto avrebbe voluto. La realtà non era all’altezza, quindi cercava altri modi per migliorare le proprie azioni, cosicché all’omicidio successivo andasse meglio. Uccideva ancora. Migliorava i propri metodi sempre di più e uccideva di nuovo. Era un dettaglio sugli assassini seriali che la gente tendeva a non comprendere appieno. La maggior parte delle persone ritenevano che avesse delle costanti, ma spesso cambiava metodo e firma per adattarsi meglio alle elaborate fantasie partorite dalla propria mente.”
Zoe è quasi ossessionata dal caso, sente il dovere di dare giustizia alle vittime innocenti, ed evitare che possano essercene altre. Deve tutelarle con tutte le sue forze. Non può e non vuole permettere che quanto capitato a lei da ragazzina possa ripetersi ancora e ancora…
Ma il caso è complesso, e non è semplice restringere il cerchio degli ipotetici responsabili. Il modus operandi non è comune, ed è necessario cercare di individuare in primis le motivazioni che spingono un individuo ad agire in un certo modo. Perché dopo averle uccise e dopo aver fatto scempio del cadavere, sente la necessità di tenerle con sè, imbalsamandole?
“Cercava una donna che gli facesse compagnia negli anni a venire, ma una donna non poteva bastare. Dopo aver guardato quelle coppiette felici alla televisione e nella vita vera, avrebbe dovuto averlo capito già da tempo. Una donna non era che un’altra anima sola, proprio come lo era lui. Due persone sole potevano riempirsi a vicenda il vuoto che sentivano dentro. Una relazione del genere era destinata a finire con un fallimento. Quello che gli serviva davvero era una famiglia.”
In un continuo susseguirsi di colpi di scena e di sbalzi temporali, l’autore descrive egregiamente alcuni dei tanti risvolti oscuri della psiche umana. Il trauma infantile è un elemento che si palesa pagina dopo pagina, i cui risvolti non sono, ovviamente, destinati a una ovvietà deleteria. L’elaborazione può essere certamente diversa, così come lo è anche l’approccio ad essa.
Una bella lettura, ricca di pathos e sorprese, di dolore, di paura, di voglia di riscatto, di sete di giustizia, che assorbe letteralmente il lettore, fino a trascinarlo sulla soglia dell’abisso…
Autore bestseller del Washington Post A Chicago sono state ritrovate due donne, prima strangolate, poi imbalsamate e infine messe in posa come se fossero ancora vive. Si tratta di scene talmente raccapriccianti che l’FBI corre in aiuto della polizia locale e interviene, convocando immediatamente la psicologa forense Zoe Bentley. Lavorerà in coppia con l’agente speciale Tatum Gray, un cane sciolto impulsivo e con scarsissimo rispetto per le regole. Non potrebbe andare peggio per Zoe, che invece è rigorosa e organizzata. Ma nonostante le differenze, dovranno fare di tutto per calarsi insieme nei meandri più oscuri della mente dell’assassino, cercando di studiarne le fantasie più perverse. In caso contrario, altre donne moriranno. Quando però, durante lo svolgimento delle indagini, affiora un indizio che collega in modo inquietante quegli omicidi all’infanzia di Zoe, il cacciatore potrebbe diventare improvvisamente preda… Un perverso assassino Una scia di cadaveri imbalsamati Il primo caso per la psicologa forense Zoe Bentley «Zoe Bentley è una protagonista meravigliosa e il finale del romanzo mi ha lasciato a bocca aperta.» «Una volta iniziato è impossibile smettere di leggerlo. Una scrittura eccellente e una trama da togliere il fiato.» Mike Omer È l’autore di numerosi thriller di successo. Ama prendere spunto dai casi reali per inventare le sue storie, ma senza rinunciare a una dose di ironia. Nella mente del serial killer è il suo primo libro pubblicato dalla Newton Compton.
In questa pagina sono presenti link di affiliazione che garantiscono a questo sito una piccola quota di ricavi, senza variazione del prezzo per l’acquirente.