Autore: Andrea Bufano
Titolo: Neve a Giugno
Editore: Antonio Dellisanti Editore
Pagg. 196
Anno: 2016
Prezzo: €. 15,00 – Brossura
Romanzo autobiografico, scritto di getto quasi per la paura di poter dimenticare pezzi importanti del proprio vissuto. “Neve a Giugno” è la storia della vita dell’autore; la storia terribile di una vita vissuta col piede “a tavoletta” sull’acceleratore della sregolatezza e degli eccessi al limite della sopportazione. Una vita votata all’autodistruzione consapevole e volontaria, dettata molto probabilmente da una debolezza psicologica di fondo, mascherata dal delirio di onnipotenza. Droga, sesso sfrenato , furti e rapine a mano armata, gioco d’azzardo e pornografia, insieme al carcere, riempiono il curriculum di Andrea Bufano, un ragazzo come tanti, famiglia media salentina, cresciuto giocando per strada ma col forte desiderio di doversi divertire a tutti i costi crescendo troppo in fretta. Neve a Giugno, un titolo che sembra il paradosso degli eccessi: complicato trovare la neve a Giugno, ma è il mese che ricorre continuamente e sempre in maniera negativa, nella vita di Andrea. E’ a Giugno che “prova” per la prima volta la cocaina, diventandone poi schiavo per tanti anni. Il titolo potrebbe tranquillamente essere, comunque, la metafora di questa esperienza. Si mette a nudo Andrea, senza remore, senza preoccupazioni, senza veli. E’ il libro del “chi ero” e ” chi sono” ; non lascia nulla al caso, non ci sono storie da leggere tra le righe, e in maniera cruda, senza fare sconti, narra la sua esperienza diretta affinché possa essere da monito a quanti si ritrovano in parte del suo vissuto. E’ un atto coraggioso e di speranza, e il messaggio che arriva in maniera imponente è cercare di far capire quali siano gli orrori e i danni, a breve e a lungo termine, celati dall’ eldorado dei guadagni facili e del “divertimento” estremo. Un romanzo che si legge d’un fiato, dove la riflessione è obbligata ed inevitabile, in cui i sentimenti e gli eventi che si susseguono ti lasciano incredula colpendoti forte la “bocca dell’anima”. Andrea è quello comunemente definito “una testa calda”, ma ad emergere, dalla sua scrittura, troviamo debolezza, angoscia, paura, solitudine, ansia, depressione, rabbia, voglia di farsi accettare a tutti i costi, dolore immenso per la perdita di tre amici, ma anche tanta sensibilità e tanto amore per la sua famiglia e per Beatrice. Andrea è un esempio tangibile di quanto “volere E’ potere”; è facile perdersi, e in pochi purtroppo, hanno la capacità di rialzarsi e ricominciare a vivere recuperando il tempo perso. Dimostra che sbagliare è umano, e in certi contesti sociali addirittura fisiologico, ma a nessuno può, o deve, essere negata la possibilità di riscatto. Le etichette fanno parte del falso moralismo e del pregiudizio bigotto di una società che punta con estrema facilità il dito contro “il diverso” in senso lato. Chi sbaglia deve pagare, ma una volta saldato il conto, non si può continuare a pagare per la tutta la vita. Andrea ha fatto del male a se stesso, ha pagato sulla propria pelle ogni errore commesso, le cicatrici dell’anima difficilmente riusciranno a rimarginarsi, ma sta cercando con tutte le sue forze di riscattarsi, di riemergere dallo tsunami che ha travolto la sua giovinezza, quella che nessuno gli potrà mai restituire! E’ un esempio di speranza, testimone chiave che solo con la forza di volontà si può avviare un processo introspettivo di rinascita. Ho evitato volutamente di entrare nei particolari della storia vera e propria….. dev’essere letto! Va letto dai giovani per “aprire gli occhi” sui falsi miti, ma va letto soprattutto dagli adulti, genitori, educatori, insegnanti, per avere una visione migliore su problematiche che troppo spesso vengono sottovalutate e, per cogliere quei campanellini di allarme e quelle richieste d’aiuto soffocate, cui soventemente si presta scarsissima attenzione.
Teresa Anania
TRAMA:
Andrea, un ragazzo come tanti, la sua famiglia, una famiglia come tante… La sua storia, invece, è singolare. Una storia che è tutta nella sua vita vissuta fin qui. Emozioni, esperienze, sorrisi, lacrime, spudoratezza, ma anche dolore, forza e voglia di riscattarsi. Tra le righe di questo libro, c’è tutto. C’è il disagio di parte di quella generazione di fine anni ’80 e degli anni a cavallo tra il 1990 e l’inizio del nuovo secolo. E c’è la sfida di chi percorre una strada con la consapevolezza di sbagliare, ma lo fa perché sbagliare è l’unica illusione per avere tutto: soldi, sesso e droga. Ma c’è anche un vuoto. Il vuoto che arriva sempre intorno a chi sceglie di andare contromano.
Abbiamo bisogno di storie vere, di storie che parlino dei nostri problemi, delle nostre ansie, delle nostre paure, ma anche delle nostre speranze 🙂