Titolo: Non sarò come voi
Autore: Paolo Cammilli
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Pandora
Prezzo: € 14,90
Paolo Cammilli, nato nel 1974 a Firenze, dove vive e lavora, è stato vittima di un gravissimo incidente che lo ha lasciato invalido al 50%.
Superata questa terribile prova che la vita gli ha messo davanti, ha scritto “Maledetta primavera”, il suo libro d’esordio.
Io non sarò come voi, Paolo Cammilli
L’anima del libro è tutta nel titolo “Io non sarò come voi”, il coraggio di scegliere di non far parte del branco feroce, di essere se stessi, prendendo le distanze dalla violenza più abietta che ci sia.
Osvaldo Parenti è tornato da poco in paese, dopo anni trascorsi all’estero, non per lavorare, perché a lui la voglia di impegnarsi manca completamente, ma solo per cercare una ragazza conosciuta su un sito d’incontri. Osvaldo, dieci anni prima, era scappato dal paese perché Katia Arricò gli aveva distrutto l’anima. Lui l’amava profondamente, mentre lei lo tradiva nel modo più spregevole.
Quando la sorella Caterina decide di andare a quella festa maledetta, Osvaldo intuisce il possibile pericolo che incombe su di lei, ma non riesce a salvarla dalla violenza più atroce che può subire una donna.
Katia Arricò, nel frattempo, è tornata da Milano perché non è riuscita a sfondare come avvocato.
Fabio Arricò, suo fratello, è un diciassettenne da sempre innamorato di Caterina Valente che lo deride, ma del resto che colpa ha lui della terribile storia che aveva legato sua sorella al fratello di Caterina?
Samuele è un ragazzo che odia tutto e tutti, dopo un grave trauma subito da bambino.
Il romanzo è ambientato a Lido di Magra, un paesino frequentato solo d’estate e desolato d’inverno, dove i ragazzi trascorrono la giovinezza senza nessun valore, abbandonati a se stessi da genitori distratti e con troppi problemi.
Qui nasce il terribile branco capeggiato da Samuele. Chi non ne fa parte è considerato un codardo, un debole senza spina dorsale ed è escluso dagli altri. Ed ecco iniziare le malefatte man mano più gravi: sassi lanciati dai cavalcavia, l’uso di cocaina, per finire poi, con la grande vendetta di Fabio nei confronti di Caterina.
È un libro durissimo, difficile da leggere, da brividi. La totale mancanza di freno, la violenza inaudita scatenata da motivi futilissimi. Il sentirsi forte nascosti dietro al branco. Una storia cruda e crudele.
I personaggi reali e realistici, li vedi quasi, “escono” dal libro e ti fanno soffrire.
Stai male, ma non puoi non continuare a scorrere le pagine, tant’è coinvolgente ed amaro.
Io l’ho letto con grandissima sofferenza, sono madre di una ragazza della loro età, e mi sono chiesta cosa accenda quell’eccessiva brutalità che un gruppo di adolescenti consuma contro la propria compagna.
Basta la delusione amorosa a trasformare dei ragazzi normali in belve assetate di violenza e dolore? È solo la mancanza di una guida genitoriale o è una crudeltà nata dalla noia?
Il romanzo inizia con una scena terrificante e stai lì, con il fiato sospeso, per scoprire come e quando avviene, con la consapevolezza che a chiunque può succedere quello che accade nel libro.
A mio parere, è un testo che dovrebbero leggere tutti, soprattutto i giovani, affinché non sottovalutino la gravità di certi gesti, ma anche di certi pensieri. Se una ragazza non ti vuole non deve essere punita. L’amore è un sentimento spontaneo, nulla è dovuto, nulla giustifica la rabbia distruttiva di un ragazzo deluso in amore, appoggiato in maniera cruenta, dagli altri componenti del branco che si nutrono solo di odio e violenza.
Io ho continuato ad avere un senso di malessere per giorni dopo averlo terminato.
La trama
A Lido di Magra, un paesino di poche anime e una manciata di case a qualche chilometro dalla Versilia, il mare c’è, ma solo d’estate. Perché la vita da queste parti dura il tempo di una stagione. Fabio Arricò, figlio di un cavatore appena licenziato dalle derive della crisi, è un ragazzo normale. Ma a diciassette anni, essere normali significa fare quello che fanno gli
altri, adeguarsi alle scelte del gruppo anche se capisci che sono sbagliate.
Il gruppo, però, ha un punto debole e si chiama Caterina Valenti. Lei è tormentata, agguerrita e irriverente. Troppo bella e irriguardosa per non innescare un ambiguo corto circuito. Sorda al sentimento che Fabio si rifiuta di confessarle, ma che neppure riesce a nascondere. Di più. C’è qualcosa nel suo sguardo che svela uno strano piacere nell’umiliarlo e farlo soffrire. Come se avesse qualcosa da fargli pagare.
Gli adulti, un campionario di figure umane comiche e inconcludenti, arrivano sempre tardi. In questo piccolo mondo nel quale sonnecchiano esistenze comuni, si soffre, si ama, si lotta ma sempre nel modo sbagliato. Prima ferendo, poi nascondendo la faccia.
E il risultato, un congegno a orologeria che si carica con la frustrazione, è l’odio più incontrollato, quello che trascina a fondo. Quello che ti obbliga a ideare una notte di violenza inaudita ai danni di chi non può difendersi.
Ambientato nella desolante provincia italiana, un romanzo sul coraggio. Il coraggio di essere se stessi, di riscattare i propri errori e le proprie debolezze, di guardarsi negli occhi quando converrebbe tenerli chiusi.
Il coraggio di scegliere ciò che è giusto fino alla fine. “Io non sarò come voi” è uno squarcio luminoso nella brutalità vigliacca dei rapporti umani. È la tenerezza più esile e nascosta, capace però di cambiare tutto.