Il 27 luglio del 1835 nasceva Giosuè Carducci. Ricordiamolo con queste due bellissime poesie.
Ad Annie
Batto a la chiusa imposta con un ramicello di fiori
glauchi ed azzurri, come i tuoi occhi, o Annie
Vedi: il sole co ‘I riso d’un tremulo raggio ha baciato
la nube, e ha detto – Nuvola bianca, t’apri.
Senti: il vento de l’alpe con fresco sussurro saluta
la vela, e dice – Candida vela, vai.
Mira: I’augel discende da l’umido cielo su ‘l pèsco
in fiore, e trilla Vermiglia pianta, odora.
Scende da’ miei pensieri l’eterna dea poesia
su ‘I cuore, e grida – O vecchio cuore, batti.
E docile il cuore ne’ tuoi grandi occhi di fata
s’affisa, e chiama – Dolce fanciulla, canta.
In riva al mare
Tirreno, anche il mio petto è un mar profondo,
E di tempeste, o grande, a te non cede:
L’anima mia rugge ne’ flutti, e a tondo
Suoi brevi lidi e il picciol cielo fiede.Tra le sucide schiume anche dal fondo
Stride la rena: e qua e là si vede
Qualche cetaceo stupido ed immondo
Boccheggiar ritto dietro immonde prede.La ragion de le sue vedette algenti
Contempla e addita e conta ad una ad una
Onde belve ed arene invan furenti:Come su questa solitaria duna
L’ire tue negre e gli autunnali venti
Inutil lampa illumina la luna.
Giosuè Carducci nasce il 27 luglio 1835 a Valdicastello in provincia di Lucca. Nel 1838 la famiglia Carducci, si trasferisce in Toscana. La permanenza nella Maremma è testimoniata e rievocata nel sonetto “Traversando la Maremma toscana” (1885). Nel 1857, cui compone le “Rime di San Miniato” il cui successo è quasi nullo, salvo una citazione su una rivista contemporanea del Guerazzi. Nello stesso anno muore suicida il fratello, morte che lo segnerà parecchio. L’anno successivo sposa Elvira Menicucci dalla cui unione nascerà Dante, figlio che morirà in giovane età e per il quale nel giugno 1871 compone “Pianto antico”. Nel 1906 al poeta viene assegnato il Nobel per la Letteratura con questa motivazione:
“Non solo in riconoscimento dei suoi profondi insegnamenti e ricerche critiche, ma su tutto un tributo all’energia creativa, alla purezza dello stile ed alla forza lirica che caratterizza il suo capolavoro di poetica”
Le condizioni di salute non gli consentono di recarsi a Stoccolma per ritirare il premio che gli viene consegnato nella sua casa di Bologna. Il 16 febbraio 1907 Giosuè Carducci muore all’età di 72 anni. Carducci fu autore di liriche dal linguaggio aulico, appassionato di temi risorgimentali, appare oggi un poeta demodé fu in grado però di suscitare l’ispirazione delle masse,influenzando la cultura italiana per decenni.
Teresa Anania