“Oltre quel muro…il Cielo”, di Roberto Lasco
Introduzione
“Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte delle persone esiste, questo è tutto.”( Oscar Wilde)Recensione
Un libro difficile da collocare all’interno di un genere letterario vero e proprio. Di sicuro una scrittura nella quale abbondano tanto la fantasia quanto la creatività del suo autore. Un flusso ininterrotto di pensieri e situazioni che non lasciano, all’ignaro lettore, il tempo per capire e per rendersi conto quando finisce un’avventura e inizia l’altra. Un viaggio fisico e mentale dal principio alla fine della lettura, il cui tempo corre velocemente attraverso gli eventi più disparati e disperati e il cui filo conduttore è sempre la morte. La Signora dal nero mantello che arriva in sordina e porta via ogni amore, ogni donna che di volta in volta si trovi ad essere la musa ispiratrice del momento. Su tutta la narrazione aleggia poi quel senso di amarezza e di dolore, dettato dal vivere la propria vita quasi dall’esterno, da spettatore e non da protagonista, osservando a volte con distacco un mondo abitato da violenza nel quale pullulano distruzioni senza senso. Ed è proprio questo il punto cruciale … Solo se tutto ciò che è privo di senso, quel senso lo trovasse e con questo imparasse a convivere, forse, ci potrebbe essere una speranza salvifica per l’uomo e per l’intera umanità. Ma quale sarà il punto di incontro? La religione? La speranza? La determinazione? La cultura? Forse semplicemente l’insieme di tutto ciò, perché è sempre l’unione a fare la forza. … E allora, forse, aveva sicuramente ragione Peter Pan “solo chi sogna può volare”. Un libro di non facile lettura, nonostante la narrazione quasi elementare fatta di frasi che iniziano e finiscono, occorre leggere tra le righe, interpretare una scrittura dal linguaggio molto semplice ma ricca di refusi ortografici oltre che di qualche evento temporalmente errato. Avrebbe, a mio avviso, avuto bisogno di un buon lavoro di editing oltre che di un ottimo beta-reader prima di approdare alla pubblicazione.Conclusioni
Pur non essendo una tipologia di lettura che amo ho trovato sicuramente positivo il messaggio che l’autore si è prefisso di far giungere al suo pubblico: quello di non demordere mai, di coltivare sempre il proprio sogno e di lottare per il bene comune.Teresa Anania