Un pensiero scritto il 1° marzo 2012, quando Lucio Dalla improvvisamente ci lasciò.
Una piazza, la tua piazza, gremita di gente che ti vuole bene, le tue canzoni che ripetutamente, da giorni, echeggiano per radio, l’indissolubile connubio di musica e poesia che fino all’ultimo giorno della tua vita hai voluto fosse il senso della tua arte. L’uomo delle parole non messe a caso, provenienti dalla profondità di un animo nobile e generoso. Talvolta chi raggiunge il successo non lo conserva, ma te no, perché sei appartenuto ad una generazione ruggente che credeva nei valori, che non era una mera fruitrice della tua arte, ma essenza basilare di un rapporto di amore e stima verso te.
L’autenticità della tua persona ti ha accompagnato per tutta la vita; tu, poeta e musicista, potevi essere un divo irraggiungibile, invece eri uno di noi tra di noi e questo è un qualcosa che fa delle persone dei giganti.
Morandi ha detto Lucio, che bello scherzo che ci hai fatto, andare via cosi, sul più bello… Sì, perché Lucio Dalla non era al declino, era sempre alla ribalta e per questo sarà immortale.
L’immortalità si conquista tramite l’amore, perchè chi se ne va resta vivo se nella sua esistenza è stato capace di dare se stesso agli altri e di trasmettere un messaggio imperituro di amore e pace, bandendo l’egoismo e la superbia.
Lucio Dalla ci ha lasciato un testamento importante: saper guardare con ottimismo al futuro per essere operatori di pace e speranza, mettendo da parte l’ipocrisia e l’egoismo.
Grazie Lucio.
Giovanni Margarone