Pietra Cappa: La leggenda del monolite più alto d’Europa

La Calabria è una regione ricca di luoghi misteriosi e numerose sono le leggende e le storie popolari che si tramandano da una generazione all’altra. Una di queste è la Leggenda di Pietra Cappa.

Pietra Cappa o Kappa, sorge sul versante orientale del Parco Nazionale d’Aspromonte e con i suoi  140 metri di altezza e una superficie di circa 4 ettari di terreno, risulta essere il monolite più alto d’Europa.   Le sue origini si perdono nella notte dei tempi.  Il nome “Cappa”, sembra derivare da “coppa o cono rovesciato”, in riferimento alla cavità interna di cui è dotato il monolite.  Molteplici sono le leggende e i racconti mitici legati a Pietra Cappa, rivestendo addirittura un ruolo fondamentale nel mistero connesso ai Cavalieri Templari.

Si narra che tutta la zona in cui sorge Pietra Cappa fosse la patria della Decima Legione Fretense, quella che crocifisse Gesù e trafugò il tesoro del Tempio di Gerusalemme, nella quale militavano il legionario che trafisse il costato di Cristo e Lucius Artorius, il vero Re Artù, oltre che numerosi crociati che poi diedero i natali all’Ordine dei Cavalieri di Malta. Sembra essere stato anche il punto dal quale partirono i monaci fondatori dell’Ordine di Sion, quelli che poi ebbero la rivelazione del Sacro Graal.

La leggenda più nota però è quella che narra che, predicando la buona novella, Gesù e suoi discepoli giunsero fino ai piedi dell’Aspromonte. Per fare penitenza, Gesù chiese loro di raccogliere delle pietre e continuare il cammino. Solo Pietro, a differenza degli altri, raccolse un piccolo ciottolo.  Proseguirono il peregrinare per qualche ora, finché Gesù non chiese loro di fermarsi per riposare. Fece il segno della croce sulle pietre raccolte dai discepoli, e queste divennero delle grosse pagnotte. Pietro ritrovandosi tra le mani un piccolo pezzo di pane pensò che la prossima volta avrebbe raccolto un macigno. Gesù lesse il suo pensiero e, una volta ripreso il cammino, volle dargli una lezione. Chiese di nuovo di raccogliere delle pietre e Pietro, così come aveva pensato, si caricò sulle spalle un grosso masso. Una volta fermatisi, Pietro attendeva che Gesù facesse nuovamente il miracolo trasformando le pietre in grandi forme di pane fumante, ma ciò non avvenne. Pietro protestò ma capito l’errore di aver peccato di malizia chiese al Signore che ad imperitura memoria, quell’enorme masso trovasse dimora proprio nel luogo in cui si trovavano.  Gesù allora acconsentì e il masso lievitò tanto da ricoprire un’ ampia superficie di terreno, un monumento enorme ad insegnare che la malizia è sempre farina del diavolo.

Molto tempo dopo Pietro, divenuto il custode del Paradiso , si trovò di fronte il sergente che schiaffeggiò Gesù al Sinedrio. Lo prese  lo trascinò fino in Aspromonte e lo rinchiuse all’interno di Pietra Cappa esclamando:

Fino al giorno del giudizio correrai avanti e indietro in questo stanzone dando schiaffi alle pareti, così ti ricorderai per sempre di quello dato al Signore..”

Da allora il sergente sbatte da una parete all’altra , all’interno di Pietra Cappa, urlando di dolore. Si racconta che in giornate particolarmente ventose passando nei pressi del monolite si sentano distintamente le urla disperate e lancinanti.

Un’altra storia leggendaria narra che, sempre durante il suo peregrinare, Gesù, giunto nei pressi di Pietra Cappa venne assalito dal demonio col quale iniziò una terribile lotta. Gesù però non cadde in tentazione e si liberò con il solo segno della Croce. Il gesto, intollerabile al maligno, lo fece scaraventare violentemente contro una parete di Pietra Cappa tanto da lasciare un’impronta che pare essere visibile ancora oggi.

Qualunque sia la vera origine di Pietra Cappa, il luogo suggestivo attira da sempre numerosi visitatori, affascinati non solo dalle storie leggendarie ma anche dai sentieri incantati e dai paesaggi circondati da vegetazione, ricca di colori e profumi, che la mano dell’uomo non è ancora riuscita, fortunatamente, ad intaccare; oltre che è possibile ammirare i resti bizantini e i ruderi della Chiesa di San Giorgio, che si incontrano lungo il sentiero che conduce a Pietra Cappa.

 

Teresa Anania

 

 

Fonti e immagini web.

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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