Pleistocenica
Introduzione
L’era Pleistocenica nella Preistoria è inserita nell’era quaternaria; sostanzialmente la terra non ha subito grandi cambiamenti dalla fine di questa era, la flora e la fauna la stessa , ovviamente per quanto riguarda la fauna siamo ad un livello inferiore di evoluzione : mammuth, tigre dai denti a sciabola, mastodonti , leone delle caverne, quindi siamo già ai mammiferi. Ma la cosa più importante accaduta in questa era è la comparsa dell’uomo: ominidi , homo erectus, homo sapiens anche se molti studiosi fanno risalire gli ominidi ad un’era precedente .Questo per entrare nell’epoca in cui si muove Giuseppe Calendi che unendo storia e fantasia cerca di raccontare attraverso tre storie ambientate in cicli temporali diversi l’evoluzione dell’uomo.Recensione
L’evoluzione dell’uomo : dall’homo erectus all’homo sapiens, nei tre momenti focali dell’era quaternaria pleistocenica, detta anche era glaciale . La terra geograficamente da allora non ha subito grandi variazioni , come non ne ha subite la flora e la fauna , ma sono gli uomini che combattono senza tregua per la sopravvivenza, Quei primi uomini che in Africa hanno lottato strenuamente per superare ostacoli di natura fisica, la sopravvivenza era rappresentata dalla fortuna, dall’intuizione, nascono così i primi clan nomadi che solo cacciando possono nutrirsi ed andare avanti, se la terra diventa inospitale e non ci sono animali da cacciare si spostano, siamo nell’era glaciale, per trovare luoghi non ghiacciati dove esiste flora e fauna per creare quella catena alimentare che permette la sopravvivenza di tutti.L’Africa è la nostra culla, perché, all’incirca sei milioni di anni fa, lì si è separata la linea evolutiva tra il genere Homo e gli scimpanzè, ma anche perché, sempre da lì, quando riti e simboli avevano da poco emesso i loro primi vagiti, una manciata di uomini caparbi e ostinati, ha superato indenne l’ultimo collo di bottiglia, sfuggendo alle morse del cambiamento climatico, l’ultima barriera che poteva costare l’estinzione e far rimanere, il nostro, un mero sogno bruscamente interrotto e una speranza riposta nel cassetto evolutivo.
Lotta per la sopravvivenza ed evoluzione il cuore di questo breve scritto di Giuseppe Calendi che ha voluto creare storie di vita , di sopravvivenza di evoluzione nell’era preistorica , in cui solo la fortuna e l’ingegno di uomini che non si sono arresi, il genere umano non è stato vinto dalla natura matrigna .
Sono tre brevi storie che trattano periodi diversi: La prima in Africa con le tribu nomadi , la seconda quando già diventano stanziali e sono organizzati in clan , la loro unica fonte di sostentamento è la caccia, un rito da compiere insieme, già vediamo la divisione dei compiti, le donne restano nelle caverne scelte come case , gli uomini cacciano, i piccoli imparano a disegnare scene di caccia sulle pareti delle caverne.
Nell’ultima storia il cambiamento è epocale gli uomini da nomadi diventano stanziali, scoprono l’agricoltura e fioriscono le prime civiltà.
L’uomo comincia a costruire i propri villaggi e diventano popoli , la popolazione aumenta in posti definiti e si mettono le basi per le future civiltà ed imperi.
Il libro di Calendi vuole ripercorrere un pezzo di storia pressoché sconosciuto , la nascita dell’uomo , la sua evoluzione , l’uso dell’intelligenza per scoprire sempre cose nuove che, poi nel corso degli anni hanno portato alle civiltà più evolute.
Le storie sono raccontate con un linguaggio moderno , ed abitudini moderne questa secondo me è l’unica incongruenza di questo testo , però leggo in postfazione dell’autore stesso, che è stata una scelta precisa dell’autore per mettere in evidenza l’evoluzione rapportata ai nostri giorni .
Lo stile narrativo è piacevole , infatti si legge scorrevolmente come un romanzo: sono racconti slegati tra di loro ma che insieme delineano alla perfezione il processo evolutivo dell’homo sapiens.
In tutte le storie è presente in vari modi , il senso della divinità , a dimostrazione che l’uomo dalla sua comparsa sulla terra ha sentito il bisogno di credere ad un essere superiore da invocare in caso di bisogno.