Progresso o disumanizzazione?

Progresso o disumanizzazione?

Alessandra ed Elisa , in un articolo a quattro mani riflettono sul dilemma che sta piegando la nostra società : finto progresso, intolleranza, indifferenza e razzismo.

“Non esistono grandi scoperte, né reale progresso finché sulla terra esiste un bambino infelice”( Albert Einstein nato nel 1879  )

 Non è progressista pretendere di risolvere i problemi eliminando una vita umana” (Papa Francesco 2014).

Abbiamo voluto trascrivere queste due famose citazioni sulla parola progresso, per dimostrare quanto relativa sia l’importanza attribuita al valore tempo-spazio.

Come due rette parallele che mai si incontreranno, così il progresso materiale e quello morale assumono dei significati completamente diversi all’interno della nostra società; diventando, purtroppo, componenti inversamente proporzionali di uno spaccato di vita.

Laddove la scienza e la tecnologia compiono quasi dei miracoli, la natura interna (quella individuale per intenderci) tende invece ad uscire silenziosamente  di scena e a ricoprire dei ruoli inconsistenti dentro ad una realtà talvolta scomoda.

Il progresso materiale è in continua crescita, sfreccia veloce come un treno senza mai fermarsi, soprattutto negli ultimi decenni. Non appare difficile capire le motivazioni di tale successo: la competitività dei paesi sviluppati, il potere, il denaro, il bisogno di una vita più comoda e agiata.

“ Ma qual è il prezzo da pagare per tutto questo benessere ?”

Ovviamente civiltà e progresso si influenzano a vicenda, ma sfortunatamente, non sempre in maniera costruttiva e sana. Cerchiamo di spiegarci meglio; ogni giorno assistiamo inermi allo sfruttamento del pianeta e delle sue risorse energetiche, senza porre alcun limite e le conseguenze sono disastrose!

L’inquinamento aumenta a dismisura, non parlo solo del buco dell’ozono, ma di catastrofi naturali che stanno investendo paesi esteri e da qualche anno anche la nostra penisola.

Eppure le campagne di sensibilizzazione per il rispetto della natura sono notevoli; ma ancora non si riesce o meglio non si vuole comprendere, il  perché si faccia tanta fatica a mettere in pratica quei  “ precetti virtuosi”e ad emulare certe filosofie di comportamento. Questo è il paradosso più strano con il quale si pretende di dover convivere! Noi italiani ci definiamo un paese molto civile e moderno, “ma poi mettiamo in atto quello che predichiamo?”

Ecco che torniamo al punto di partenza! Due forme di progresso che non sono complementari!

Il progresso esterno, collettivo che non si riflette in quello che è il progresso interno, individuale.

Il 22 Aprile si è celebrata la Giornata Mondiale della Terra, fra tutti i messaggi che ho letto nei social, uno ci ha fatto riflettere in modo particolare, un proverbio semplicissimo dei Nativi Americani che sottolineava la seguente affermazione: “ La terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra”.

Vorrei approfondire il concetto precedentemente affrontato sui “ precetti virtuosi” e su come ogni giorno assistiamo al fallimento del loro compimento.

A scuola si studia il nazismo e il fascismo; l’atrocità compiuta dai tedeschi agli ebrei, le camere ardenti, l’olocausto , questa forma di razzismo feroce che ha disintegrato  venti milioni di persone e che ancora oggi fa tremare le coscienze di intere generazioni.

A distanza di anni,  la mentalità umana, con la sua intolleranza,con il suo inconcepibile razzismo,con la sua indifferenza, con l’esclusione di continenti interi dal progresso, rischia di provocare un doloroso “ tuffo nel passato”che vede solo disgrazie e infinite vittime.   

Si assiste a queste migrazioni di massa che contano  centinaia di  morti nei nostri mari: parlo degli immigrati, dei loro miseri barconi, dei bambini, delle donne, di tutte queste vite lasciate sole al proprio destino. “Ma se siamo un popolo civile  che predica : rispetto, integrazione, multiculturalità, condivisione, perché permettiamo che tutto questo continui ad accadere?”

Tante sono le feste di commemorazione, tanti i buoni propositi per un mondo migliore, ma troppe le teste che non prendono posizione e stanno in silenzio.

Come diceva Giovanni Falcone “ Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola”.

I ragazzi rappresentano il futuro, ma a mio modesto avviso, questo presente non piace tanto neppure a loro! Nel nostro  piccolo dovremmo cercare di dare tutti il nostro contributo affinché la parola progresso non abbia bisogno di interpretazioni varie, poiché il singolo individuo e la società  nella quale egli stesso vive non debbono rappresentare due facce della stessa medaglia, ma essere prepotentemente la stessa faccia per la stessa medaglia.

Non si può nel 2019 accendere la televisione e sentire che alla maratona di Trieste non saranno ammessi atleti africani, per poi leggere sul corriere della sera che era solo una provocazione per sottolineare lo sfruttamento di questi atleti e quindi gli organizzatori si impegnano nel modificare la decisione.

Sono veramente perplessa e preoccupata per questa Italia, per questa Europa, per questa Terra che non riesce a varcare quel confine di egoismo, regresso, disumanità, razzismo e , se mi posso permettere, “ finto progresso”.

Anche il nostro caro Papa Francesco, per la giornata mondiale della Pace ha espresso il suo disgusto per alcuni discorsi politici che accusano i migranti per tutti i mali e privano i poveri della speranza”.

Prima di concludere questo sfogo vorrei ripetere  dei versi che ho “ urlato” in occasione di un evento culturale “ la Festa del Verde” il 13 Aprile al Giardino Florio di Palermo. Evento che ha visto protagonista la Natura, intesa come  linfa vitale, come filo conduttore tra i vari popoli del mondo, per una vita di sana e costruttiva integrazione tra i vari continenti.

Ecco le testuali parole: “nonostante la distanza, i mari, gli oceani, i monti, il colore della pelle, il profumo della terra, costumi, tradizioni … vantiamo tutti lo stesso cielo, lo stesso sole e la stessa luna”.

Alessandra ed Elisa

Pubblicato da Elisa Santucci

Sono Elisa Santucci, fondatrice ed amministratrice dall'8 luglio 2016 . Il blog nasce dalla mia passione per i libri da sempre, dalla voglia di parlarne e fare rete culturale, perché io penso che il web, i blog, i social si possono usare in tanti modi, io ho scelto di creare un'oasi culturale. io sono pienamente convinta che leggere ci insegna a pensare e a essere liberi. "Leggere regala un pensiero libero come un volo di farfalle, un’anima con i colori dell’arcobaleno , forza e creatività" è il mio motto. Editor freelance, correttore di bozze, grafica. Servizi editoriali .

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