Il grande talento letterario di Jonathan Franzen costruisce un libro perfetto nonostante le oltre 600 pagine.
Con occhio esterno quasi spiando ci porta nella vita dei protagonisti, tirando fuori tutte le loro umane perversioni, sensi di colpa, scheletri nell’armadio . La famiglia e la figura genitoriale fatta quasi a brandelli, genitori completamente inaffidabili , adulti che non hanno nulla da insegnare alle generazioni future, assenti, fuggitivi dalle responsabilità che il ruolo comporta, agorafobici, litigiosi ed al limite della psicopatia. Un romanzo moderno , che vuole mettere alla berlina oltre ai rapporti familiari , il mondo del web , internet i social e tutto quello che è virtuale, quasi creando una similitudine tra i colossi del web ed i regimi totalitari del 900 come La DDr dove Andreas Wolf è vissuto da bambino figlio di genitori spie del regime, ed anche in quel caso il ragazzo si era messo ai margini della società e viveva quasi in clandestinità inviso al regime , negli ultimi anni della sua esistenza prima della caduta del muro di Berlino.
La vecchia Repubblica si era senz’altro distinta per sorveglianza e parate, ma l’essenza del suo totalitarismo era piú quotidiana e sottile. Potevi collaborare con il sistema o potevi osteggiarlo, ma l’unica cosa che non potevi fare, che tu avessi una vita sicura e gradevole o che ti trovassi in prigione, era rimanergli estraneo. La risposta a ogni domanda, grande o piccola, era il socialismo. Sostituendo socialismo con network si otteneva internet, un sistema fatto di piattaforme rivali accomunate dall’ambizione di definire ogni aspetto dell’esistenza.
Andreas Wolf fondatore di una sorta di Wikileaks in contrapposizione con Julian Assange, è un hacker di professione che in Bolivia ha il quartier generale di questa organizzazione, che ha come obiettivo di svelare tutti i segreti dei colossi informatici e dei governi, ma che in effetti è solo un modo per affermare la sua disturbata personalità . Wolf è il personaggio più affascinante ed allo stesso tempo più disturbante di tutto il libro.
La protagonista è Purity detta Pip una ragazza appena laureata con una madre claustofobica, assente attaccata morbosamente alla figlia in uno scambio di ruoli aberrante. La ragazza si trova un grosso debito universitario alle spalle e vive da squatter in un appartamento con una coppia sposata, uno schizofrenico ed un disabile mentale, pur di stare lontana da una madre impegnativa da gestire.
La sua vita si incrocia con quella di Andreas Wolf attraverso un’attivista che la invita e porta con sé in Bolivia al quartier generale di Wolf , lei accetta perché ha un solo obiettivo : scoprire il vero nome di sua madre e quindi riuscire a risalire al padre mai conosciuto.
Franzen racconta vicende dure , gravi colpe, segreti impronunciabili , senza la minima empatia verso questi uomini e donne frustrati e pieni di problemi psicologici irrisolti.
Era malato di mente. Pip lo sapeva e non lo sapeva nello stesso tempo. Lo aveva capito, ma aveva anche fatto quello che Andreas le aveva chiesto di non fare: proiettare. Aveva proiettato su di lui la propria sanità mentale. Se davvero era morto adesso, lei aveva sicuramente avuto il potere di salvarlo. Quell’idea era un’evidente forma di autoesaltazione, ma esaminando i ricordi dei momenti passati con lui, le sembrava che Andreas le avesse chiesto di salvarlo. Aveva pensato di fare una cosa moralmente giusta respingendolo, ma se in realtà fosse stata una cosa moralmente sbagliata? Una mancanza di compassione? Si rannicchiò nello stretto sedile dell’aereo e pianse nel modo meno appariscente possibile, tenendo gli occhi chiusi, come se questo potesse renderla invisibile al soldato in tenuta di fatica accanto a lei.
Purity una ricerca della purezza impossibile da scovare in questi emarginati con grossi problemi che popolano il mondo letterario di Franzen.
Franzen con Purity si conferma come uno dei migliori scrittori contemporanei , il lettore ha dalle prime pagine la piena percezione di avere tra le mani un libro di un certo peso letterario , che vale la pena di leggere. Offre un perfetto spaccato del mondo contemporaneo americano ed europeo, non tralasciando di infarcire il libro delle sua teorie anti internet ed il potere del web in particolare. Un libro che esce fuori direttamente dalle profonde convinzioni dell’autore, rese note già in varie interviste rilasciate alla stampa.
Titolo: Purity
Autore : Jonathan Franzen
Editore : Einaudi
Collana : Supercoralli
Traduttore : S.Pareschi
Prezzo : € 22
Jonathan Franzen vive a New York. Oltre a Le correzioni (Einaudi, «Supercoralli» 2002 e «Super ET» 2005) ha scritto i romanzi La ventisettesima città (già Mondadori, ora negli «ET Scrittori» dell’Einaudi) e Forte movimento («Supercoralli» ed «ET Scrittori» Einaudi).
Pubblica regolarmente racconti e saggi su «The New Yorker» e su «Harper’s». Nel 2003 Einaudi ha pubblicato la raccolta di saggi Come stare soli, nel 2006 il memoir Zona disagio («Supercoralli» e «ET Scrittori»), nel 2012 la raccolta Più lontano ancora.
Libertà (Einaudi 2011) è il suo ultimo romanzo.
La trama
La giovane Purity Tyler, detta Pip, non conosce la sua vera identità. Sua madre, per un motivo misterioso, non vuole rivelarle chi è suo padre, l’uomo dal quale è fuggita prima che Pip nascesse, cambiando nome e ritirandosi a vivere nell’anonimato tra i boschi della California settentrionale. Pip è povera: ha un pesante debito studentesco da ripagare e vive in una casa occupata a Oakland, frequentata da un gruppo di anarchici. Ed è proprio lì che incontra Annagret, un’attivista tedesca che le apre le porte di uno stage con il Sunlight Project, l’organizzazione fondata dal famoso e carismatico Andreas Wolf, un leaker rivale di Julian Assange, allo scopo di rivelare i segreti dei potenti. Pip parte per la Bolivia, dove ha sede il Sunlight Project, con la speranza di poter usare la tecnologia degli hacker per svelare il segreto dell’identità di suo padre. Ma l’incontro con Andreas Wolf si rivela sconvolgente per molti motivi. Anche Andreas ha un terribile segreto nascosto nel suo passato, negli anni in cui viveva a Berlino Est come figlio ribelle di una madre squilibrata e di un padre pezzo grosso del Partito Comunista. Lo rivela proprio a Pip, con la quale instaura una relazione intensa e morbosa. Forse i suoi moventi segreti sono legati a Tom Aberant, il giornalista di Denver per il quale Pip andrà a lavorare dopo lo stage con il Sunlight Project, destabilizzando la relazione di Tom con la sua compagna Leila e portando un grande sconvolgimento anche nelle loro vite…