Passano gli anni, ma la storia non cambia, essere donna è essere meno…
Siamo nel 2021, ma ancora nel nostro Paese, vige la cultura dello stupro, in fondo non sono altro che ragazzate, peccato che magari quattro ” bravi ragazzi”, e anche più, nella legge del branco, decidono di trascorrere uan serata diversa, hanno bisogno di adrenalina, sono annoiati.
I quotidiani continuano a spruzzare maschilismo a dosi massicce, in fondo l’ha voluto lei, vestiva con una minigonna, una maglietta aderente, voleva provocare; magari sono solo delle ragazze che seguono la moda, a cui piace stare con gli amici, fare nuove conoscenze, senza nemmeno immaginare che quei ragazzi potrebbero diventare i suoi aguzzini, rovinarla per sempre, forse le ferite fisiche impiegano poco a rimarginarsi, ma quelle dell’anima resteranno per sempre, come un cancro che ti distrugge da dentro., e trovare il coraggio di denunciare non è semplice, è una montagna da scalare : ti faranno domande, faranno insinuazioni, ti faranno violenza la seconda volta, e lei lo sa che da vittima potrebbe diventare imputata, ragazza facile, provocatrice e altre cazzate.
Leggere un personaggio pubblico che ha fondato un partito, che attualmente siede al governo: Beppe Grillo”, minimizzare perché uno degli stupratori è suo figlio, accusi la ragazza di non aver denunciato subito, di essere andata volontariamente con quattro ragazzi, stuprandola ancora una volta nell’anima. Io però vorrei dare un consiglio a questo personaggio : invece di buttare immondizia addosso ad una ragazza vittima di violenza, non una ma cento volte, oltre alla violenza fisica deve subire anche commenti beceri, articoli vergognosi e sessisti che i direttori dei quotidiani si rimpallano; chiediti dove hai fallito come genitore, se il tuo bravo ragazzo ha sentito il bisogno di usare violenza ad una donna.
Passano gli anni, ma la storia non cambia, essere donna è essere meno… essere meno essere umano, essere meno protetta da chi raccoglie le denunce, essere bersaglio con epiteti immaginabili, dal popolo del web che odia a prescindere. Per chi scrive certe frasi alla fine è poco più di un gioco, ma per chi la violenza l’ha subita, ogni lettera, ogni virgola è uno spillo che ti punge ogni parte del corpo.
Riflettete uomini, che poi magari sarete anche padri. Le parole hanno un peso, se un padre commenta dicendo ma indossava la minigonna, tu stai dicendo a tuo figlio che una donna è solo una preda, distruggerla per sempre è solo una bravata.
La società del tutto e subito, dl web che ti porta nel mondo, della liberazione sessuale, chiediamoci noi g3enitori perché un ragazzetto sente il bisogno di sottomettere sessualmente una donna, chiediamoci perché il branco ha dentro di sé tanta violenza, ma soprattutto chiediamoci perché nasce il branco.
Forse e dico forse, quello che accade è figlio di una cultura maschilista centennale. Se in Italia continuano ad essere uccise donne solo perché desiderano riprendersi la loro vita e non subire più soprusi, botte e violenze psicologiche.
La donna è portatrice di vita e amore, se è così sacrificata all’ego spropositato di uomini insicuri e turbati psicologicamente, la nostra società non è malata ha un cancro allo stadio terminale.
Chiedo a tutti una riflessione profonda, a chi ci governa, a chi fa comunicazione, ai genitori , agli insegnanti, a tutti affinché le donne smettano di essere nemiche di se stesse, continuando a perdonare e avere paura di denunciare.
Elisa Santucci