Domenica 15 Dicembre ore 17:30, ci troviamo a Piazza Europa, precisamente all’interno del Teatro Sant’Eugenio di Palermo per assistere alla divertente e coinvolgente commedia “ I 4 BRIGANTI” de “ LA COMPAGNIA IN VALIGIA”.
Il teatro può ospitare 400 persone e sorge proprio alle spalle della Chiesa di Sant’Eugenio Papa. Questa sera le poltrone libere sono davvero poche, segno decisamente positivo, che sta a sottolineare il trionfo della bellezza teatrale, del contatto diretto con gli artisti e della magia che solo in teatro si può respirare.
Commedia scritta da Paolo Cappelloni con la regia di Dario Scarpati. Doveroso citare subito la cantante Antonella Vaglica che è riuscita ad incantare una platea gremita. Le musiche originali dei Vorianova hanno contribuito a donare quell’atmosfera suggestiva e fascinosa a questa opera teatrale.
Le luci si spengono e il silenzio viene interrotto da un “ tamburello” quello tipico siciliano che, tra le mani di una bellissima donna, segna il via della commedia.
Il sipario si apre e ci troviamo in una parrocchia alla periferia di Palermo. Il parroco è romano ma, per “ punizione” è stato trasferito nel capoluogo siciliano. La commedia è ambientata nel 1898, periodo in cui la “ FAME” era la protagonista assoluta della vita dei cittadini.
Tra una risata e l’altra, tra una battuta e l’altra, tra una scena e l’altra, lo spettatore ride e riflette sulle condizioni drammatiche che caratterizzavano la società del tempo. Essendo palermitana non ho avuto alcuna difficoltà a comprendere il dialetto dei nostri attori, termini a me molto familiari che rappresentano le tradizioni, le radici, i costumi, la cultura di un paese.
I 4 BRIGANTI entrano nella vita del nostro parroco e, grazie alla determinazione, alla pazienza e alla speranza di quest’ultimo, riescono a scindere le cose giuste da quelle sbagliate. Infatti il messaggio che trasuda da questa commedia è proprio quello dell’amore; se fai del bene, se aiuti il prossimo, se ti penti delle tue azioni, se doni, se condividi … allora tutto può assumere una forma diversa, la forma giusta! In questa commedia si parla di diritti, di doveri, di prese di posizione. Così tra un tradimento e l’altro, tra una riflessione e un pentimento, viene messa in risalto la figura della donna: una donna che vuole la parità, una donna che chiede gli stessi diritti dell’uomo, una donna che vuole parlare ed essere ascoltata, una donna che pretende rispetto.
Momento commovente quando, a sipario chiuso, iniziano a vibrare le note dei Vorianova: “A TIA CA NUN CI CRIDI”. Testo molto significativo, si chiede aiuto al Signore affinché possa far qualcosa per queste panzi vacanti( pance vuote per la fame) Semu figli du stissu putittu scueti e cuntenti cu n’anticchia di pani schittu (siamo tutti figli della stessa fame non tranquilli e contenti per un po’di pane non accompagnato da companatico).
Ci sono scene dove si ingoia una pillola per domare un po’ la fame, dove si gironzola tutto il giorno per non pensare alla fame, dove si beve dell’acqua per saziarsi dalla fame. Parola chiave: povertà! Altra parola chiave: dignità!
Faccio i complimenti a tutti gli attori per le emozioni intense che sono riusciti a trasmettere: Dario Scarpati, Laura Gestivo, Ambra Compagno, Valeria Giannone,Alberto Buccolini, Francesco Russo, Lucio Cucinotta, Francesco Grisafi, Antonella Vaglica e Francesca Vaglica
Alle 19:30 l’unica musica che si sente al Teatro Sant’Eugenio è quella degli Applausi!
Gli attori dopo la commozione, le dovute presentazioni, scendono dal palco e salutano tutti gli intervenuti.