Arriva oggi in libreria, edito da Mondadori, il nuovo romanzo di Francesco Savio dal titolo “La sottovita”.
TRAMA
La sottovita è un romanzo dei giorni nostri, una registrazione di eventi “letterale” che accende ironia e grovigli filosofici. Dove bisogna “stare” per “essere”, o per essere un po’ di meno e non farsi male?
In una domenica piovosa di agosto tra le montagne dell’Alto Adige, un uomo viene travolto da una vacca delle Highlands. Disteso a terra in attesa di soccorsi, ricorda un giorno di ottobre di qualche anno prima, trascorso tra il desiderio di iniziare a scrivere un saggio sull’opera di uno scrittore norvegese e la ricerca di un equilibrio necessario a sopravvivere fra i ritmi del lavoro quotidiano e il mestiere di padre. Cosa l’aveva spinto a trasferirsi dalla provincia a Milano, quindici anni prima, come un Luciano Bianciardi fuori tempo massimo? Dove lo porterà questa specie di luminosa sottovita? Venditore di elettrodomestici, libraio, incerto ma assiduo lavoratore, il protagonista di questa storia si muove fra occupazioni quotidiane (la piccola e smagliante vita da padre), immaginazioni letterarie, concretezze incuneate fra la morbidezza della provincia e lo scatto nevrotico della città. La sottovita è un romanzo dei giorni nostri, una registrazione di eventi “letterale” che accende ironia e grovigli filosofici. Dove bisogna “stare” per “essere”, o per essere un po’ di meno e non farsi male?
Titolo: La sottovita
Autore: Francesco Savio
Editore: Mondadori
Collana: Scrittori Italiani e Stranieri
Uscita: 05.02.2019
Pagg: 105-Rilegato
Prezzo: €. 16,00
EAN: 9788804708087
Francesco Savio nato a Brescia il 25 dicembre del 1974, vive a Milano. Libraio e lettore di manoscritti inediti per una casa editrice, ha esordito con il romanzo “Mio padre era bellissimo” (Italic, 2009), tradotto in Francia con il titolo “Mon père était tres bèau” (le dilettante, 2012). In seguito ha pubblicato “Anticipi, posticici” (Italic, 2011); “Il silenzio della felicità (Fernandel, 2013) e “Il fuorigioco sta antipatico ai bambini” (Ediciclo, 2014).
Teresa Anania
Fonte: www.ibs.it