Il viaggio verso una speranza che è miraggio e disincanto, in uno dei romanzi del grande Novecento italiano più vicini alla tradizione della tragedia greca. “Lucia” di Delfino Cinelli, Divergenze Edizioni disponibile dal 14 dicembre 2020 in libreria e nei maggiori store online. Apparato critico a cura di Giulia Sacchi e Tatiana Strarosti
SINOSSI
Sul piroscafo Cavour, che nei primi anni Trenta fa la spola tra l’Italia e l’America, la piccola Lucia è coccolata da tutti eppure sola al mondo. La madre, giovane cuore semplice, l’ha portata con sé dai paesaggi duri e fiabeschi dei monti toscani alla frenesia ottusa delle metropoli, dai borghi rurali e fertili di Montelandi alla sterilità spaventosa e opprimente di New York, verso il miraggio di una speranza che è nel contempo incanto e disillusione, e rimanda alla più antica tradizione della tragedia: quella greca. La potenza lirica del romanzo è amplificata dalla scrittura dell’autore, maestro nel dipingere i contrasti fra due mondi antagonisti l’uno dell’altro: la solennità dura ma soave dei campi, la visione poetica della vita che li attraversa da un lato, e dall’altro il grigiore dei torrenti di luci artificiali e di motori che della vita sono la negazione. Tutto, arricchito da un linguaggio denso di regionalismi e preziose sonorità.
L’Autore:
Delfino Cinelli (Signa, 1889 – Siena, 1942), autore versatile, legato ai territori verdi e profumati della Toscana, diluiti in rapidi cenni o dipinti con malinconico abbandono, ha collaborato con celebri riviste e testate giornalistiche firmando articoli, fiabe, novelle, saggi, romanzi, poesie e sceneggiature. Ha curato, per primo, con Elio Vittorini, la traduzione delle opere di Edgar Allan Poe. Dimenticato dopo la morte, nonostante la statura artistica, la sua opera è in corso di recupero presso Divergenze, che ha inaugurato la collana di letteratura con La trappola, pubblicato nel 2018 e premiato da un largo successo di pubblico.
Teresa Anania