“Senza Fine” – Le meraviglie dell’ultimo amore – , di Gabriele Romagnoli

Senza fine – La meraviglia dell’ultimo amore di Gabriele Romagnoli. Feltrinelli editore.

Senza fine – La meraviglia dell’ultimo amore

“Smetti di aspettare non quando perdi la speranza, ma quando l’hai trovata. Quando non ti giri più a guardare chi va nell’altra direzione sulla scala mobile. Quando non invochi più il domani perché domani è adesso. Quando non hai più paura di morire perché hai vissuto. A pacificarti possono essere soltanto l’amore o la morte. (G. Romagnoli)

Ci hanno sempre insegnato che il primo amore non si scorda mai, che è quello più bello, quello che se accade in giovane età ti fa sentire le farfalle nello stomaco, assaporare la libertà e vivere la spensieratezza. Credi di essere onnipotente, di avere il mondo in mano, di aver raggiunto un traguardo fatto di certezze ed eternità.  Poi, all’improvviso, tutto crolla nel momento in cui le farfalle volano via e i dubbi ti assalgono perché l’amore è eterno finché dura. È mutabile, è soggetto ai cambiamenti, nasce, cresce, si evolve e può anche morire. E allora chi ha detto che il primo amore è l’unico cui fare riferimento? Chi ha detto che il sentimento provato a vent’anni nei confronti di qualcuno, resti immutabile nel corso degli anni? E chi ha stabilito che non ci si possa, o non ci si debba, innamorare più di una volta nella vita e che quello o quelli successivi al primo non siano migliori o più importanti? O addirittura che un amore in età adulta non possa essere più intenso e più maturo sotto tutti gli aspetti?  “L’inferno è non amare più” diceva George Bernanos … 

Forse, a un certo punto della nostra esistenza ciò che desideriamo veramente, al di là delle farfalle che difficilmente tornano a farsi sentire, è il bisogno di certezze, di sicurezze, di stabilità, di amore puro e sincero e perché no!?, di esclusività, di calore umano, di tenerezza.  Si ha la necessità di comprendere e di essere compresi, di attenzioni, di divisione e condivisione della propria quotidianità fatta di preoccupazioni, gioie, sogni, passioni.  Si ha l’esigenza di fermarsi, incontrarsi, conoscersi e riconoscersi; accettarsi per ciò che si è, senza filtri, senza paure, senza temere di essere giudicati e, soprattutto, senza rinunciare ai propri spazi, ai propri interessi, senza mettersi da parte per far posto all’altro/a ma, insieme proseguire nel cammino con la consapevolezza che si è afferrato al volo un treno le cui rotaie corrono adesso su quei binari unendoli come non mai. L’uno è la parte migliore dell’altra, basta rendersene conto per non avere più alcun bisogno di cercare altrove; potrebbe essere l’ultimo, quello “senza fine”, quello che può finalmente dare un senso al significato più profondo che ognuno di noi dà alla parola Amore. Ma affinché tutto ciò possa accadere, occorre liberarsi di tutte quelle zavorre che ci legano al passato, ai ricordi; affrancarsi dai pregiudizi e dai preconcetti e soprattutto dal timore di non essere abbastanza, di non riuscire a soddisfare le aspettative dell’altro. È un Amore maturo, quello da cui (ri)partire per riscattarsi da un vissuto di illusioni e delusioni.

Gabriele Romagnoli racchiude in questa piccola opera una serie di fatti, di racconti e di situazioni tutte diverse l’una dall’altra, per dimostrare come ogni amore, pur con le stesse caratteristiche e con le medesime vicissitudini, sia totalmente diverso da quello precedente o da quello successivo perché ogni vita umana ha una propria storia, un proprio background caratteriale, culturale e sociale che lo porta ad affrontare e a vivere quella determinata situazione sentimentale in maniera differente, tanto dal punto di vista fisico quanto sentimentale ed emotivo.

È quindi l’amore come sentimento autentico il fulcro principale del libro, ciò che cambia è l’approccio che ogni persona ha nei suoi confronti e, proprio perché si tratta di un sentimento dinamico e in continua evoluzione che anche il metro di giudizio e l’atteggiamento di ogni lettore nei confronti di quanto e stato scritto, è diverso.

Il testo è scorrevole e ben scritto, non è un romanzo ma neanche un saggio o un racconto, è un vero e proprio vademecum suddiviso in brevi capitoli dove in poco meno di un centinaio di pagine ben si comprende l’intenzione dell’autore  di voler dimostrare l’importanza e la magnificenza dell’ultimo amore rispetto al primo e al suo mito.

Un argomento che susciterà sicuramente non poche polemiche ma che porrà il lettore davanti a innumerevoli spunti di riflessione. Difficile non interrogarsi sulla veridicità di quanto viene affermato tanto quanto è complicato non chiedersi come ognuno possa affrontare e vivere talune situazioni.

Di certo un ottimo punto di partenza per meditare sull’amore come sentimento e non su quanto possa ruotarci incontro. Amore come sentimento “senza fine”, come speranza di ricominciare, come inizio di un nuovo percorso, quello che lentamente condurrà verso la chiusura del cerchio della vita. 

Una lettura che infonde fiducia in un domani che a volte sembra irraggiungibile se non addirittura prerogativa per pochi eletti. Nessun rimpianto per il passato, nessuna paura per il futuro, ma la certezza che per ogni fine c’è un nuovo inizio, alcune volte … “senza fine”.  Lettura consigliata.

Teresa Anania

Il primo amore è un mito, l’inizio dell’avventura, la prima della più lunga serie di incertezze che ci accompagneranno lungo il cammino, dando a ogni tratto il loro nome. L’ultimo amore è una possibile salvezza: riaccende la gioia, riscatta la sofferenza, dà un senso perfino agli errori precedenti. Come è possibile individuare questo approdo, la fine del viaggio, la certezza di essere “in un luogo da cui non vorrò andarmene al risveglio”? Gabriele Romagnoli, che ci aveva raccontato la necessità di viaggiare leggeri, di non portare zavorre – e di non essere zavorre -, ora si cimenta con quel che apparentemente è il suo opposto: il desiderio di fermarsi, la sicurezza di non volere altro e di non voler essere altro. C’è tutto questo nell’ultimo amore: che sia una persona incontrata fuori tempo massimo o la riscoperta di quella che si è sempre avuta accanto, o ancora proprio chi c’era stato all’inizio, quando non si era pronti. Che sia l’ultimo Capodanno di Zygmunt Bauman e sua moglie Aleksandra, titanici nella loro accettazione della perdita, o un silenzioso viaggio notturno in ospedale a spiare la donna amata senza svegliarla, gli ultimi amori hanno questo in comune: la consapevolezza di aver trovato nell’altro la certezza di quel che si è. E il raggiungimento di questo traguardo è il più avventuroso di tutti, perché “smetti di aspettare non quando perdi la speranza, ma quando l’hai trovata. Quando non ti giri più a guardare chi scende nell’altra direzione sulla scala mobile. Quando non invochi più il domani perché domani è adesso”.

AUTORE: Gabriele Romagnoli

TITOLO: Senza Fine – La meraviglia dell’ultimo amore

EDITORE: Feltrinelli

COLLANA: Universale Economica

USCITA: 10.10.2019

PAGG.: 94 – brossura

EAN:9788807892837

PREZZO: €. 7,50

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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