“SOLO È IL CORAGGIO”, di Roberto Saviano

SOLO È IL CORAGGIO – Giovanni Falcone il romanzo, di Roberto Saviano edito Bompiani editore.

Solo È il Coraggio – Giovanni Falcone

“L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza” (G. Falcone)

È il coraggio a essere solo, o è solo il coraggio ciò di cui si ha bisogno? Esiste un solo tipo di coraggio o cambia in virtù delle situazioni? A quale tipologia si riferiva Giovanni Falcone, e cos’era per lui il coraggio?

Sono passati trent’anni da quel maledetto 23 maggio 1992 ma il ricordo di quanto accadde sull’autostrada A29 PA/TP, è vivo e presente nella mente di ognuno di noi e ha segnato un prima e un dopo, tracciando un punto di svolta nelle coscienze, nella mentalità e nella quotidianità di una nazione intera. In quella che tutto il mondo conosce come “la strage di Capaci” persero la vita il magistrato Giovanni Falcone , la seconda moglie, Francesca Morvillo e quattro uomini della scorta.  Sappiamo tutti cosa accadde e di chi fu la mano che diede vita all’esplosione e sappiamo anche il perché, ma ancora oggi molte sono le domande prive di risposta e tante sono le cose, i nomi, gli avvenimenti che restano svelati solo in parte.  Giovanni Falcone era un uomo scomodo a Cosa Nostra e scomodo ai colletti bianchi locali e nazionali. La sua era una lotta contro i mulini a vento.

Tanto è stato scritto e molto è stato detto su Falcone e sul suo attentato nel corso di questi trent’anni ma ciò che Saviano riesce a far imporre, in questo saggio-romanzato,  è la figura dell’uomo oltre che del magistrato e i due ruoli si dividono e si fondono, si sovrappongono, si confondono e lottano l’uno contro l’altro in un braccio di ferro continuo ed estenuante.  Emerge l’umanità,la fragilità, la sensibilità, affiorano i sentimenti, le angosce, i tormenti, l’intelligenza, l’intuito, la caparbietà, il rispetto e la profonda solitudine. Era un uomo solo, Giovanni, solo con le sue paure e le sue certezze.  Sapeva che la sua vita oscillava come un ramoscello nella tempesta e anche per questo non aveva voluto avere dei figli. “Non si mettono al mondo orfani”, diceva. Giovanni aveva compreso l’enorme complessità che si celava dietro quella che per altri era semplicemente criminalità spicciola e ignorante. Aveva intuito quali fossero gli interessi politico-economici ed era riuscito a capire, esattamente, la fitta rete mentale attraverso la quale si muovevano situazioni che, a un occhio poco attento apparivano come pura fantasia. Giovanni per molti era un millantatore, farneticava, era un visionario che ingigantiva le cose e vedeva fantasmi ovunque, dando potere e interesse laddove non poteva esistere e quindi deriso, osteggiato, calunniato, abbandonato. Infastidiva i suoi vicini di casa quando arrivava la scorta a sirene spiegate; infastidiva la gente seduta al ristorante che si alzava e usciva appena lui entrava. Malvisto e pugnalato anche dagli stessi colleghi; in pochi gli restarono accanto. Una vita dolorosa quella di Falcone, uomo profondamente legato al suo lavoro e alla sua Terra; ai colori, agli odori, ai sapori, alle tradizioni di una regione che avrebbe dovuto comprendere prima di tutti gli altri ciò che stava accadendo e proteggere quel figlio di Sicilia, che lottava da solo contro la potenza del malaffare e della criminalità e contro la corruzione dei palazzi istituzionali. Un uomo solo con il suo coraggio.

Saviano compie un vero e proprio “miracolo”, e attraverso 75 capitoli minuziosamente dettagliati e documentati, non dimentica niente, non salta nulla, e parte da lontano, dall’esplosione durante il disinnesco di una bomba nel 1943 quando un ragazzino appena tredicenne vide lo sterminio della propria famiglia.  Quel ragazzino era Totò Riina …

Saviano riesce a scavare nell’intimo di un uomo, nelle sue giornate, all’interno della sua casa e della sua famiglia e addirittura nella sua mente, ma, la narrazione tocca  a 360° la vita di Giovanni Falcone. Nulla è lasciato al caso e non fa sconti, non addolcisce il racconto; il suo è un linguaggio duro, senza fronzoli, senza orpelli. Questo fa sì che il lettore venga letteralmente fagocitato dalla narrazione fino a trovarsi lì tra le strade di Palermo, tra le vie di Trapani per il rito della mattanza; a girare tra i vicoli e tra le stanze dei palazzi ad ascoltare il non detto, a percepire le sensazioni, ad avvertire la paura che tiene col fiato sospeso; a vedere ciò che bisognava nascondere; a capire i gesti, a osservare gli sguardi.  Ma ci si sente una sorta di personaggio invisibile, cieco,muto, sordo… si vorrebbe urlare, avvisare, mettere in guardia, ma le parole restano in gola, smorzate, soffocate fino a essere ingoiate. E allora monta la rabbia nel comprendere ancora una volta, ancora di più, che molto poteva essere evitato e che uomini come Falcone, forse, ostacolano non la mafia ma chi la mafia deve combatterla.  La sua lungimiranza, il suo intuito, la capacità di comprendere la psicologia della mentalità mafiosa, furono non il suo punto di forza ma il suo tallone d’Achille, e allora restava solo “infangare, isolare, ammazzare”.

Qui non si parla solo di Falcone, c’è posto per tutti: Borsellino, Chinnici, Dalla Chiesa, Giuliano, Terranova, Scopelliti, Cassarà … e di ognuno di loro emergono personalità che, come lui, hanno fatto delle scelte portandole avanti con grinta, con forza, con sacrifici, con rinunce  e con la cognizione che ognuno avrebbe lasciato una sedia vuota pagando a caro prezzo il coraggio che li contraddistingueva.

È un libro crudo che affonda aculei in ferite non ancora rimarginate. Ben scritto e scorrevole nonostante gli argomenti affrontati e il numero consistente di pagine. Un testo da leggere e da far leggere soprattutto a chi quel periodo non l’ha vissuto, non lo ricorda perché troppo giovane e/o lo conosce solo a metà. Una lettura che arricchisce di consapevolezza e che serve a tenere in vita il ricordo di uno dei tanti uomini, morti per una giustizia in cui credevano e attraverso la quale volevano cambiare il mondo.

Teresa Anania

Descrizione

Questa è la storia di un uomo che resiste, che prova a fare la differenza, che non voleva essere un martire né un eroe.

Prima ti infangano, poi ti isolano, poi ti ammazzano.

Un’esplosione squarcia la quiete della campagna corleonese. Il giovanissimo Totò Riina assiste allo sterminio dei suoi familiari intenti a disinnescare una bomba degli Alleati per ricavarne esplosivo. È un boato che distrugge e che genera. La piaga che molti, con timidi bisbigli, chiamano mafia, ma che d’ora in poi si rivelerà a tutti come Cosa nostra, s’incarna da qui in avanti nella sua forma più diabolica. Ma con potenza uguale e contraria, per fronteggiare l’onda di quella deflagrazione scaturisce anche il suo antidoto più puro. È il coraggio, quello che sorregge l’ingegno e l’intraprendenza, che sopperisce ai mezzi spesso insufficienti: il coraggio che scorre in Giovanni Falcone, negli uomini e nelle donne che insieme a lui sono pronti a lanciarsi in una battaglia furiosa dove la vita vale il prezzo di una pallottola. La storia di un magistrato che insieme a pochi altri intuisce la complessità di un’organizzazione criminale pervasiva, ne segue le piste finanziarie, ne penetra la psicologia e ne scardina la proverbiale omertà, è narrata in queste pagine con l’essenzialità di un dramma antico: sul proscenio, un uomo determinato a ottenere giustizia, assediato dai presagi più cupi, circondato dal coro dei colleghi che prima di lui sono caduti sotto il fuoco mafioso; stretto, nelle notti più buie, dall’abbraccio di una donna che ha scelto di seguirlo fino a dove il fato si compirà. Roberto Saviano ha voluto onorare la memoria del giudice palermitano strappandolo alla fissità dell’icona e ripercorrendone i passi, senza limitarsi a una ricostruzione fondata su uno studio attentissimo delle fonti, degli atti dei processi, delle testimonianze, ma spingendo la narrazione fino a quello “spazio intimo dove le scelte cruciali maturano prima di accadere”. Questo romanzo ci racconta una pagina fatidica della nostra storia, illumina la vita di un uomo che, nel pieno della carriera, fu in realtà al culmine del suo isolamento. E leva il canto altissimo della sua solitudine e del suo coraggio.

AUTORE: Roberto Saviano

TITOLO: Solo è il Coraggio

EDITORE: Bompiani

COLLANA: Narratori Italiani

USCITA: 27.04.2022

PAGG. : 582 – Brossura

PREZZO: €. 24,00

EAN: 9788830101685

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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