Solo se c’è la luna di Silvana Grasso

Solo se c’è la luna

Silvana Grasso
Il manovale Girolamo, dopo trent’anni d’America, dove ha imparato marketìnghi e bisinès, torna in Sicilia, primi anni Cinquanta, col nuovo nome americano di Gerri. Nel suo paese arretrato, dove ancora si usa la cenere per lavare e lavarsi, fonda una gigantesca fabbrica, stile americano, di sapone e saponette, la Gerri Soap, che esporta, con grande successo economico e d’immagine, i suoi prodotti in tutta Italia. L’America, che ha fatto di lui un imprenditore, gli ha insegnato le strategie di mercato, di comando, sempre e comunque, perché, quando si è padroni, non esiste il torto, ma solo la ragione. Da uno sciagurato matrimonio con una ragazza che trascorre il tempo a intagliare volti e corpi sul legno, nasce Luna, minuta quanto un coniglietto, per di più con una rarissima malattia che la costringe a vivere al buio, solo se c’è la Luna, perché il Sole ucciderebbe le sue tenere carni. Per farle compagnia, e soprattutto prenderne le distanze, Gerri le “compra” una quasi sorella, Gioiella, figlia di una sua operaia, ragazza madre, che vuol vivere, anche lei, col suo nuovo amore il sogno americano. Gioiella cresce con una spaventosa bellezza bruna e sensuale, ma è chiusa, scontrosa, ostile a ogni avventura sessuale o sentimentale. Nel frattempo, nella grande villa, Luna studia, legge avidamente poeti e scrittori, nell’illusione di conoscerlo quel mondo che non conoscerà mai nelle geografie dei luoghi, finché a 16 anni non le basta più innamorarsi di uomini scolpiti nel marmo o nei versi dei poeti: vuole un maschio vero, di carne vera. Non sa, però, che la quasi sorella prova per lei un sentimento d’attrazione sessuale devastante, contro cui nulla può la volontà o la preghiera. Con la potenza di un’immaginazione sgargiante e l’estro di una lingua febbrile, Silvana Grasso racconta lo scontro tra la natura e il moderno nella scena mediterranea di una Sicilia marina e assolata obbligata a piegarsi al primato notturno, per costringerci a ripercorrere il percorso della metamorfosi del mondo nella storia e a ritrovare le tracce di quel destino fatale che – nonostante ogni sforzo di sfuggirgli alla ricerca di un futuro migliore – resiste vitale, luminoso e feroce.
L’autrice
Silvana Grasso è nata a Macchia di Giarre, in Sicilia. È filologo classico, ha tradotto dal greco Archestrato di Gela, Matrone di Pitane, Galeno, Eronda. Scrive racconti, romanzi, pièce teatrali rappresentate in Italia, Francia, Spagna, Belgio, e collabora con diverse testate. Le sue opere sono state premiate con importanti riconoscimenti, tra cui: il Premio Mondello, il Premio Brancati, il Premio Vittorini, il Premio Flaiano Narrativa, il Premio Grinzane Cavour Giovane autore esordiente e il Premio Grinzane Cavour Narrativa italiana. Nel 2017, all’Università di Utrecht, si è tenuto un convegno internazionale a lei dedicato, L’opera di Silvana Grasso: poetica, generi e filologia. Oltre a La pupa di zucchero ha pubblicato: Nebbie di ddraunàra (La Tartaruga 1993), Il bastardo di Mautàna (Anabasi 1994, Einaudi 1997, ripubblicato da Marsilio nel 2011), Ninna nanna del lupo (Einaudi 1995, ripubblicato da Marsilio nel 2012), L’albero di Giuda (Einaudi 1997, ripubblicato da Marsilio nel 2011), Disìo (Rizzoli 2005, ripubblicato da Marsilio nel 2019), 7 uomini 7. Peripezie di una vedova (Flaccovio 2006, ripubblicato da Edizioni Ets nel 2018), Pazza è la luna (Einaudi 2007), L’incantesimo della buffa (Marsilio 2011), Il cuore a destra (Le Farfalle 2014), Solo se c’è la Luna (Marsilio 2017), Me pudet. Poesie 1994- 2017 (Edizioni Ets 2019) e La domenica vestivi di rosso (Marsilio 2018).

Introduzione

Questo è un romanzo adatto per chi ama emozionarsi senza preconcetti, per chi ama le scritture irriverenti , perché con “Solo se c’è la Luna” Silvana Grasso fa capire che la diversità non è un difetto ma un valore che ti permette di vedere una cosa da un’altra angolazione . Sempre .

Aneddoti personali

Ho conosciuto Silvana Grasso tramite studi universitari , poi mi sono appassionato alle sue storie e ho continuato a seguirla . Riesce ad incantare con la sue storie sempre a passo coi tempi , con la scrittura nuda priva di abbellimenti artificiosi e per questo vera e disarmante .

Recensione

E guardo il mondo da un oblò, mi annoio un pò canta Gianni Togni ma quando da quell’ oblò vedi il microcosmo grassiano non hai il tempo di annoiarti perché con un ‘azione prepotente e la potenza viscerale della parola sei già dentro il romanzo fin dalla prima riga . Silvana Grasso questa volta accompagna il lettore non in una storia ma in tante microstorie che vivono di luce propria creando ombre individuali ,intime e sociali trattando gli altri che per caso o per sbaglio percorrono la stessa via con la stessa indifferenza che Didone mostra nei confronti di Enea quando si rincontrano negli inferi . Microstorie che hanno già cucito come fosse il più elegante degli abiti i concetti pirandelliani di realtà e verità , per questo la scrittrice non inculca al lettore la sua o la verità dei personaggi ma gli fa capire che esistono molteplici realtà e tante verità al punto tale che dobbiamo essere noi a creare le nostre e trasformarle se vogliamo in credenze. Microstorie esistenziali che solo alla fine si uniscono in un ‘unica storia dal retrogusto un pò amaro ma piacevole e romantico perché con pazienza si è aspettato e unito i vari pezzi del puzzle che alla fine è diventato un bellissimo quadro . Entrando nel romanzo facciamo subito la conoscenza dell’ anaffettiva Gelsomina nel momento in cui scopre con dolore il suo profumo di donna e attraverso un religioso parto dà la vita a Luna la protagonista della storia. Dall’ altra parte incurante di quanto stesse accadendo c’è Girolamo Franzò detto Gerry perché è stato in America , è descritto come un moderno Mazzarò,schiavo della sua roba: il sapone , ma ancora di più del progresso americano , cercando di cancellare le sue origini contadine e di mostrarsi un uomo di grande successo facendo dell’ apparenza , dei soldi e della menzogna le sue carte migliori. Ecco che arriva Luna che già da neonata sembra aver capito che si può essere orfani anche avendo i genitori in vita , soprattutto quando incontri questi genitori che non volevano diventarlo ma lo fanno per occhio sociale. Luna cambia le carte in tavola ed è usata dalla Grasso come il Candido di Sciascia che con la sua purezza fa gettare tutte le maschere e costringe gli altri a vedersi per ciò che sono ad accettarsi nonostante i mille difetti . Gelsomina segue il suo sogno lascia tutto e diventa una rinomata scultrice, trovando anche il vero amore. Gerry sfrutta al massimo le capacità imprenditoriali su modello americano , capendo solo alla fine del lungo percorso che la vera America era la sua Sicilia , l’isola accogliente e magica che lui aveva più volte rinnegato e la zia Ciccina comincia a vivere diversamente apprezzando cose delle vita che non aveva mai notato . Il titolo ha quindi una doppia valenza solo se c’è Luna tutti possono veramente essere se stessi , azzerando l’ipocrisia ma c’è anche poi la valenza letterale che è la sfida di Luna perché dopo aver bussato in quella famiglia senza invito ecco che si scopre che nonostante i bellissimi capelli biondi , gli occhi azzurri era più nera della luna di Cloris Brosca perchè Luna ha una malattia rara. Il sole la uccide e può uscire solo di notte , solo se c’è la luna . Su questa vita di ombre e buio si fonda l’esistenza di Luna , alla maggior parte fanno paura ma quando ce li hai come unici amici impari ad ascoltarne il respiro , il silenzio e loro ti mostrano una realtà diversa . Luna crescendo sfida il mondo non rinunciando alla sua carnalità e dopo con il suo spirito sicuro e battagliero diventa la versione femminile di Icaro con tutte le conseguenze della scelta . C’è poi Gioiella la quasi sorella che dopo una vita di stenti, entra nella famiglia Franzò , potrebbe avere tutto ciò che desidera ma lei non sa quale sia l’oggetto del desiderio , sembra impassibile eppure è un lungo percorso alla riscoperta di se , una lotta interiore tra ragione e sentimento con mille demoni in mezzo. Quando tutto viene alla luce , fa paura è un segreto atroce da portarsi fino alla morte che solo se avesse studiato un pò di più avrebbe dolcemente affidato a Saffo , l’unica in grado di poterla comprendere . Tutto affidato alle parole che si fanno ancora più carnali , fermandosi alla scoperta che non si tramuta in un vero e proprio atto , che può diventare immaginazione nei lettori più romantici con menti aperte senza barriere. Luna e Gioiella legate a doppio filo , non può esistere una senza l’altra , verso un comune destino , ecco che le si immagina insieme unite mano nella mano , alla scoperta della nuova corporeità ma soprattutto del più puro tra i sentimenti .

Conclusioni

Solo se c’è la luna non può mancare nelle vostre librerie perché ha una magia speciale al suo interno , capace di conquistare ogni lettore e acquisendo un posto speciale nel loro cuore .

Recensione di Francesco De Filippi

Pubblicato da Francesco De Filippi

Mi chiamo Francesco De Filippi un giovane siciliano da poco dottore in Filologia moderna e italianistica . Il settore umanistico non è una passione ma il motore della mia esistenza . Il teatro e i libri mi hanno salvato la vita dalle difficoltà e credetemi sono state tante . Aspirante scrittore con la voglia di insegnare sperando di trasmettere tutto l'amore che ho per i libri . Le persone e gli amori vanno i libri restano , sono i nostri compagni più fedeli , non ci tradiranno mai e soprattutto ci permettono di sognare. Dobbiamo difendere i libri perchè nessuno può uccidere i nostri sogni . Accetto di far parte di questo blog perchè fin dalla prima volta mi sono sentito subito in famiglia . Mi sembra il posto giusto dove essere me stesso perchè posso condividere letture . Sapere che le persone acquistano i libri che consiglio mi rende felice , per questo non vedo l'ora di iniziare quest' avventura!! Un caro saluto Francesco.

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