Solo un’ora più tardi di Simona Liotta, Pedrazzi editore
«La rabbia che provo ancora oggi è tale che potrei sterminare l’intero genere umano. Mi chiedo se passerà mai».
C’è un paesaggio alberato in copertina, le chiome ombrose protese verso il cielo, la fioca luce che filtra dai tronchi. Cosa si nasconde nell’oscurità? Siamo pronti ad attraversare il bosco, seguendo il percorso che l’autrice ha scelto per noi?
“Il mondo subito dopo il tramonto non s’arresta, sagace e sempiterno non indugia, mentre io, sonnolenta prima ancora che arrivi la notte, negli altrove perduro, concedendomi il privilegio dell’incoscienza.”
Già l’incipit mi prepara ad una narrazione che fino alla fine continuerà ad affascinarmi, a stupirmi, a conquistarmi, come un classico intramontabile, anche se appena nato.
È prosa vestita di poesia quella che Simona Liotta padroneggia con maestria nella narrazione ripercorrendo la dolorosa esperienza di vita della protagonista, Pietra Guendalina Stramonio.
Un uomo venuto dal nulla, vestito come il padre, le si presenta come guida per il suo percorso di rinascita, con la missione di indurla a riscrivere la sua storia, approfittando dell’ora d’oro, l’unica a disposizione, visto che “la sua vita è trattenuta alla frontiera, e il suo tempo non è ancora compiuto”.
Si tratta di una vita iniziata nel peggiore dei modi, con l’abbandono nell’ospedale pediatrico, e che continua con pochi affetti sicuri (nonno Ettore e Felicita) e tra percosse, accattonaggio e tentati abusi, con un patrigno che prende indegnamente il posto del padre e nuovi genitori che faticheranno ad assumere il giusto ruolo.
Il lessico raffinato, colto, musicale, evoca immagini di una tale bellezza da lasciare incantati. Ha un fascino prepotente! Vien da evidenziare ogni rigo, ogni periodo, o strofa, ma la pausa dev’essere breve per non perdere il ritmo della lettura.
Sono espressioni che accarezzano l’animo anche quando rivelano le brutture del mondo, che qui sono davvero tante.
La figura del padre, Pietro, resta cristallizzata nella mente della ragazza, come in un sogno dal quale non ci si vuole svegliare.
“…lo avevo tenuto in vita e avrei continuato ad aspettarlo, disorientata davanti ad un portone, con il cuore rammollito, storpio e scisso, tra la folla e il fragore dei singhiozzi e dei cromosomi”.
Livio, il patrigno, ben presto si rivela un incubo, con
“l’assoluta repulsione al lavoro, la gelosia ingabbiante nei confronti di mia madre e il bisogno di definirsi uomo attraverso le sue arti di combattimento indisciplinate.”
Il rendimento scolastico di Pietra diventa per lui un’ulteriore occasione per scatenare la propria violenza sulla piccola, con la pretesa di contribuire alla sua istruzione, come lei sottolinea:
“non sapevo tecnicamente cosa farne di una bellissima bambola o di un monopattino che in meno di una settimana aveva trovato impiego sul mio cranio durante la ripetizione dell’ausiliare essere al tempo imperfetto.”
Ed ecco allora che Pietra farà fatica a rapportarsi con Lucrezia e Casimiro, i suoi genitori adottivi. Con loro riesce solo a imbastire “dialoghi esclusivamente composti da avverbi o interiezioni disattivanti d’ogni forma comunicativa”, fino a quando i due non riusciranno, con il proprio amore, a disinnescare “le vaganti granate” che la ragazza ha in serbo per loro e resteranno al suo fianco, in fiduciosa attesa del suo risveglio.
A lettura ultimata, ho ancora la sensazione di essere fuori dal tempo, in un viaggio letterario che mi ha fatto incontrare un nuovo talento.
È proprio vero, Simona Liotta mi ha conquistata con il suo stile, coinvolgendomi nel flusso delle emozioni veicolate da una scrittura armoniosa, musicale, poetica …
Sarà un piacere continuare a leggere i suoi scritti.
Sospesa tra la vita e la morte a causa di un’aggressione subita (o commessa?). La protagonista ripercorre le dolorose esperienze del suo passato, i torti subiti, i lutti non elaborati, la rabbia inespressa e le conseguenze che ne derivano.
Un uomo venuto dal nulla la indurrà a narrare la sua storia, a ripercorrerne le tappe più significative, dalla nascita e fino alla svolta conclusiva, con lo scopo di aiutarla ad acquisire nuove consapevolezze e una nuova occasione di rinascita.
Con uno stile unico e raffinato, l’autrice porta il lettore in un gorgo di sentimenti ed emozioni da cui è difficile estraniarsi. Un romanzo intelligente e di alto livello.
Autore: Simona Liotta
Titolo libro : Solo un’ora più tardi
Editore : Pedrazzi editore
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