Autore: Andrea Coco
Titolo: Spacefood-La nuova gastronomia siderale
Editore: Scatole Parlanti
Collana: Mondi
Anno: 2017
Pagg. : 220-Brossura
Prezzo: €. 15,00
Spacefood rientra nella categoria fantasy e ormai, è nota a tutti la mia poca attrattiva per tale genere letterario. Ciò nonostante, è un romanzo diverso dal solito e pur non amando la categoria ho fatto minore fatica nella lettura di questo che rientra si nel fantasy ma di genere umoristico. Il romanzo parte con un prologo lunghissimo per poi suddividersi i tre parti, ognuna delle quali potrebbe tranquillamente camminare da sola, trattandosi in fondo di tre racconti e tre situazioni differenti, il cui trait d’union è dato dai personaggi, dall’umorismo e dalle avventure gastronomiche del duo Aner Sims e Augusto Rock Parboni, personaggi principali del romanzo, che attraverso una serie di viaggi spaziali per gustare la cucina siderale intergalattica, si trovano a dover fronteggiare molteplici situazioni pericolose, assurde e imprevedibili che finiscono di volta in volta per suscitare ilarità nel lettore, che ha per buona parte del romanzo la sensazione di essere proiettato all’interno di un mondo a metà strada tra un fumetto spaziale e un manga futuristico. Ripeto, non amo il genere fantasy ma considero l’autore di Spacefood un vero talento perché è riuscito ad inserire in un universo grottesco e surreale, ai limiti dell’assurdo e dell’improbabile tracce consistenti e considerevoli della società in cui viviamo e delle problematiche ad essa connesse, rendendo il tutto leggero, divertente e originale. L’autore riesce a coniugare brillantemente la fantascienza umoristica con la satira sociale arricchendo il tutto con una serie di citazioni musicali che vanno dal jazz al rock. Caratteristica del romanzo è quella di essere ricolmo di assonanze che richiamano continuamente la mente a qualcos’altro. Già il nome di uno dei protagonisti, Aner Sims, riporta per associazione di idee al celebre “Homer Simpson”; o ancora le citazioni ad Anna dai capelli verdi o a Yankashira, la principessa guerriera del pianeta di ghiaccio l’associazione è immediata con il famoso cartone animato anni 80 “Anna dai Capelli Rossi” tanto quanto alla più recente “Frozen”. Il tutto, pur mancando di una trama vera e propria, è ben scritto, e la narrazione intervallata da gag tragicomiche e contestualmente intelligenti e di pungente ironia, è fluida, lineare e scorrevole. Un romanzo che gli amanti del genere non mancheranno di “assaporare” e apprezzare.
Teresa Anania
Andrea Coco è nato a Roma nel 1964, dove vive con la moglie e due figli. Dopo la maturità classica ha intrapreso l’attività giornalistica, occupandosi di varie tematiche. Attualmente lavora in una società di telefonia. Molteplici le sue pubblicazioni presenti su riviste e antologie dedicate alla fantascienza e al noir, nonché il contributo alla realizzazione dei concorsi letterari NASF del sito braviautori.com. Tra le sue ultime opere c’è una ghost story edita nell’antologia Allucinazioni urbane (L’Erudita) e un racconto di fantascienza nell’antologia Faximile 101 (Homo Scrivens)
TRAMA:
Prendete il più celebre critico enogastronomico dell’Universo, Aner Sims. Aggiungete il famelico – in tutti i sensi – paladino della Flotta Spaziale, Augusto “Rock” Parboni. Portateli là, dove nessun giornalista si è mai spinto per una recensione, nei locali più estremi del Cosmo. La prima tappa è il “Ristorante che non c’è”, dove per accedere occorre prima dimostrare le proprie capacità nell’eloquio, pena… la disintegrazione. Poi, assieme a Scilla Aliprand, responsabile del Servizio di Protezione Aziendale di una multinazionale, si parte alla volta del pianeta Znavel, dove occorre indagare sulla misteriosa scomparsa del grande cuoco Apuleius. I tre flâneurs delle tavole imbandite mettono a repentaglio la propria incolumità pur di soddisfare le curiosità gastronomiche e ritrovare gli antichi valori della ristorazione. Spacefood è fantascienza con contorno di citazioni musicali e un filo di humor extraterrestre.