Storia d’amore – Una fantasia di Bruno Mohorovich

Storia d’amore – Una fantasia

Bruno Mohorovich
Un’analisi attenta della raccolta poetica di Bruno Mohorovich implica necessariamente l’esplorazione di una dimensione alquanto fragile della dimensione spirituale, quella che normalmente definiamo “dell’amore”, come se ne esistessero altre in sintonia o in antitesi con essa. L’amore difatti, quello con la A maiuscola ha indiscutibilmente un ventaglio di connotazioni molto diverse, anche se riconducibili tutte a quel magma indefesso che dentro le recondite pieghe del nostro essere si agita tempestoso a dispetto di ogni possibile quiete, o di una qualunque conclamata felicità. (Dalla prefazione di Guido Buffoni).
Bruno MOHOROVICH di origine istriana nasce a Buenos Ayres e dopo tanto peregrinare approda a Perugia. Docente al CPIA (Centro provinciale per l’Istruzione degli Adulti) è poeta e critico cinematografico e si occupa di didattica del cinema. Ha scritto per riviste ed associazioni nel settore radiotelevisivo. Ha collaborato con Umbria Radio ed il settimanale “La Voce”, attualmente è collaboratore di PressItalia. Ha pubblicato “Cinema in…” (3 voll. – Ed.ni AIART),“Nuovo Cinema scuola”(2001, Era Nuova); ha curato il catalogo “Saulo Scopa – fotografie e cortometraggi 1998 – 2008” e nel 2015 la sua prima raccolta di poesie “Storia d’amore – una fantasia” edito dalla Bertoni editore. Con Jean Luc Bertoni ha ideato e prodotto lo spettacolo “Uomini che parlano alle donne”(2016) contro la violenza sulle donne. Ha collaborato con gli studenti del CLA (Centro Linguistico di Ateneo dell’Unipg) e la prof.ssa Catia Mugnani, dirigendo un corto sul canto XX dell’Inferno vincendo il primo premio exaequo al salone del libro di Torino 2015, nell’ambito delle celebrazioni dantesche organizzato dalla Loescher Editrice e l’Accademia della Crusca.

Introduzione

Nel corso della storia si è sempre cantato l’amore tra uomo e donna; amore impossibile, amore struggente, amore tormentato, amore spirituale, amore sognato, amore desiderato, amore realizzato e amore vissuto.
Questo sentimento ha costantemente nutrito lo spirito dei poeti, degli scrittori, di tutti gli uomini, al di là di ogni pensiero.
Tracciando una linea immaginaria del tempo, ricordiamo l’amore di Ulisse per Penelope, di Dante per Beatrice, di Romeo per Giulietta, di Elisabeth Bennet per Mr Darcy, di Renzo per Lucia, di Rossella O’Hara per Rhett Butler, di Montale per Drusilla e così continuando fino ad arrivare ai nostri giorni.
In questa silloge poetica l’autore Bruno Mohorovich, ci espone la sua visione dell’amore; una concezione immortale, indelebile, onirica, sublime, che, tra una proiezione dell’estasi e un’astratta visione della percezione, ci proietta all’interno di una spirale dalla quale è dolce non poter riaffiorare.

Aneddoti personali

Amo le belle, profonde e corpose poesie d’amore! Quello che può essere intravisto come una chimera, attraverso i versi di Bruno Mohorovich, indosserà la forma di un pensiero consistente e si adagerà tra le sponde di ogni singolo cuore.

Recensione

Liriche eleganti, melodiose e aggraziate, quelle contenute in questa raccolta poetica: “ Storia d’Amore – una fantasia”. Parole che scavano dentro la sensibilità umana e ne estrapolano la giusta dose per poter regalare a ciascuna anima attimi di puro abbandono.
La silloge si schiude, come un meraviglioso bocciolo di rosa, in tre emozionanti canti d’amore : l’inizio, l’insieme e la fine. Questi sono i punti cardini abbracciati dal poeta, perché attraverso ogni canto lui riuscirà ad ossigenare chiunque abbia bisogno di aria fresca, pulita, rigenerante.
Si vive un amore che mai si potrà scordare, poiché è impossibile dimenticare gli amori. Si sogna un amore al quale si dedica tutto il proprio essere, poiché anche l’oscurità è diversa quando appare il tuo volto.
Sensazioni meravigliose di beatitudine, giochi di complicità, bisogno di sentirsi all’interno di un’anima che non è la tua, ma che con la tua, riesce a trovare rifugio. La voce fluttua tra desiderio e amore e rompe il silenzio che avvolge una mistica presenza nell’aria. Dove comincia la realtà e dove finisce il sogno? Un alternarsi di versi che cercano risposte tra gli amanti più sinceri di codesto sentimento.
Nel secondo canto si percepisce questo desiderio di ”possedere” la donna amata; ma il poeta non si discosta mai dal suo stile ricercato e sofisticato; riesce a creare quel connubio tra amore e passione con una tale grazia che non può non essere apprezzata.
“Mi sembra di vedere le tue gambe piegate che ti racchiudono in un guscio. Le labbra prendono coraggio. Accarezzavi il mare con il tuo corpo. Diventavi seducente fantasia”.
Bellissima l’immagine del guscio che ci riporta alla posizione fetale di quando si è in grembo e quindi da quando comincia la vita. Dolcezza che sposa l’eros, e la passione che si inchina all’amore.
Un amore a volte sfuggente, un amore che si manifesta d’improvviso e caccia la solitudine, un amore che attraverso la voce del lago giunge tra i vicoli più nascosti del cuore.
“ Ti verrò a cercare e ti afferrerò in un abbraccio”.
Nell’ultima parte della silloge si canta di questo amore che giunge a termine; ma non è una “fine” definitiva, poiché l’amore vero non conosce la parole fine! Il sentimento non può tramontare, non può svanire del tutto, non può cambiare dimora, perché le radici sono ancorate sul ciglio di uno sguardo che mai si spegnerà!
Il poeta Bruno Mohorovich non sprofonda nella disperazione, non si immerge nel tormento, non inciampa nella cattiveria; le sue liriche sono canti armoniosi che vogliono regalare solo emozioni sconfinanti dentro ad una bolla di pace interiore.

Conclusioni

Libro che consiglio poiché di alto livello di scrittura.
Vorrei sottolineare la bellezza delle opere realizzate dall’artista Stefano Chiacchella, che ha dato vita ai meravigliosi versi del poeta, attraverso immagini di notevole apprezzamento. Anche la cover è un valore aggiunto per questa silloge. Spero poter leggere altre composizioni di questo autore.

Citazioni

“ Vorrei prendere una coperta e guardarti mentre ti addormenti, coprirti agli occhi indiscreti dei frammenti di stelle. Vorrei essere una lacrima e rigarti il volto per farmi asciugare dalle tue dita”.

Recensione di Alessandra Di Girolamo

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