“Storie di Principesse”, di Francesca Cappello

"Storie di Principesse", di Francesca Cappello

Cinque storie brevi, per altrettante donne diverse per età, cultura e vissuto personale ma tutte legate da un quid comune: una ferita dell’anima che dall’infanzia non ha ancora smesso di sanguinare.

Autore: Francesca Cappello

Titolo: Storie di Principesse

Editore: Algra

Collana: Social

Anno: 2018

Pagg: 52-Brossura

Prezzo: €. 6,00

 

Storie di Principesse potrebbe far pensare, ad un osservatore poco attento, ad un piccolo libro di favole per bambini. Lo lascia supporre il titolo tanto quanto l’immagine di copertina; un disegno tirato fuori dal cassetto, riposto tra i ricordi e la fantasia di una Francesca bambina, quale riflesso di un retaggio culturale fatto di storie, fiabe e cartoni animati incentrati sul   “…c’era una volta….. e vissero felici e contenti…”       Antoine de Saint-Exupèry ci insegna nel suo Piccolo Principe che “Tutti i grandi sono stati bambini ma pochi di essi se ne ricordano”; beh, non è quanto accaduto a Francesca, lei non solo lo ha ben chiaro, ma ha deciso di tentare un’operazione di transfert adulto, e per adulti, del suo ricordo di bambina, e,  partendo dal ritrovamento di poche righe scritte in tenera età, sviluppa un’epifania della coscienza in chiave ironicamente intelligente.

In questo suo racconto d’esordio narra cinque storie brevi, per altrettante donne diverse per età, cultura e vissuto personale ma tutte legate da un quid comune: una ferita dell’anima che dall’infanzia non ha ancora smesso di sanguinare. L’infanzia, lì dove tutto nasce, si forma, insegna e ti segna.  Non tutti i “dolori” cessano o si superano crescendo, anzi vi sono demoni che resteranno latenti e sempre pronti a fare la loro comparsa nei momenti più impensabili; al pari di un virus pronto a ripresentarsi ciclicamente ad ogni abbassamento delle difese immunitarie.  L’infanzia, quel periodo dove  spensieratezza, allegria, ingenuità e innocenza dovrebbero essere il pane quotidiano ma, a volte, o troppo spesso, accadono eventi più o meno importanti e traumatici che finiranno col dettare le regole del e nel processo formativo del futuro essere adulto,  che ad effetto domino incideranno inevitabilmente sulle vite di quanti incroceremo lungo il cammino.

Francesca riversa nero su bianco, al pari di una maratona linguistica, pensieri che si rincorrono gareggiando per accaparrarsi il primato sulla parola. Diventa quasi una sorta di delirio narrativo e fonetico nell’accezione bella del significato, riuscendo a utilizzare espressioni linguistico-metaforiche d’effetto:

“…. inciampai nel mio rimpianto …[…..] … avevo bisogno di un po’ di nessuno …[….] …..io e la maledetta abitudine di arrivare in anticipo sull’anticipo …[….]…. esco per trovare un’altra uscita ….[….] ….”

E lo fa con talento narrativo avvalendosi di una penna fluida e incisiva con storie che ti fanno contemporaneamente sorridere, emozionare, riflettere e sperare…. perché

 “[….] Nonostante tutto, c’è ancora chi perde la scarpetta.”

Complimenti Francesca!  E’ sicuramente il preludio di una lunga e proficua carriera letteraria.

Teresa Anania

Francesca Cappello

Francesca Cappello, nasce a Messina nel 1980, si laurea in Scienze dell’Educazione e consegue un Master in Criminologia . Svolge la sua attività professionale, con minori, in contesti a rischio, prima a Messina, poi a Pavia, Monza e Bari dove attualmente vive e da un anno e mezzo è mamma di Matilde. Questo è il suo primo libro.

 

TRAMA:

Il ritrovamento di una favola, realmente scritta a sette anni, dà l’avvio a una curiosa rivisitazione della storia personale dell’autrice, per poi lasciare il posto a cinque diverse voci femminili che, incuranti del lettore, vivono le loro vite rendendolo testimone anche di quel che non vorrebbe.

 

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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