Su e giù per le scale di Laura Gronchi. Letto per noi in anteprima da Teresa Lezzi. In uscita il 1 Marzo in tutti gli store digitali.
“Su e giù per le scale”, un titolo dinamico per catapultarci nella storia di chi, in salita e in discesa, spende la propria giornata lavorativa anche osservando la vita degli altri, per poi guardare al di là di ciò che si manifesta ai suoi occhi.
È Angelica Ferri, giovane portinaia in uno stabile alla periferia di Pisa, a catturare subito la nostra attenzione, tratteggiando con immagini vivaci scene di vita degli inquilini. Le coglie dal suo osservatorio privilegiato e con la fantasia è pronta a trasformarle a proprio piacere nel “Giornale di Bordo del Maniero”, come ha chiamato provvisoriamente il suo raccoglitore di storie.
Ebbene sì, non sarà il mocio in mano a far desistere Angelica dal sogno di diventare scrittrice, anzi è proprio la sua passione a darle la forza di andare avanti, a far diventare l’umore effervescente e a far galoppare la fantasia nella giusta direzione… fino a tramutarla “nel guardiano di un palazzo d’altri tempi, che fluttua sulle onde del tempo.”
“La fantasia si risveglia, condisce e ricama, immagina e crea, e già so che non sarò tenera” perché gli “altri” non sono sempre gentili con lei, e qualche parola, che ora può sentire, la disturba…
“Stavo meglio quando ero sorda. Con la mano sfioro il microfono dell’impianto cocleare resistendo a stento alla tentazione di toglierlo.”
Ci ritroviamo a seguire incuriositi, con lei, le vite di Carlo Rossi, di Anna e Sauro, della signora Guelfi, di Lucia, del signor Eugenio e dei Donati, che si sviluppano su due distinti piani, entrambi interessanti:
- reale, nello svolgersi degli accadimenti quotidiani,
- fantastico, nell’elaborazione di cause e/o effetti presunti.
La lettura è piacevole e coinvolgente, ogni storia ha un suo fascino e ci conquista regalandoci sorrisi e buonumore, insieme a nuovi spunti di riflessione sulle varie relazioni interpersonali.
È così per Anna e Sauro, che litigano perché lui si “sente vent’anni anziché cinquanta, pronto a inforcare la moto e vivere nuove avventure!», come pure per il signor Eugenio, l’arzillo novantenne che le affida l’Ermippo Redivivo, “un libro che svela come prolungare la vita e il vigore, a tempo indefinito”.
Per non parlare poi di “Rufus, il vecchio labrador” che fa pipì sul pavimento e fissa Angelica con i suoi occhioni colpevoli.
E i Donati, “lui così garbato nei modi, riservato, che scendeva dall’ascensore spingendo la carrozzina della moglie” che fine avranno fatto?
Diego Felix, l’ispettore col cognome da Settimana Enigmistica, che ruolo avrà nella vita di Angelica, che deve fare i conti con la logopedista per impedire che la sua lingua produca solo suoni scoordinati?
Arrivo rapidamente alla fine del libro e lo rileggo, per il piacere di riscoprire personaggi e situazioni. Ciò mi serve per capire la perplessità e l’insoddisfazione che molti lettori provano dinanzi alla brevità, proprio per la voglia di andar dietro a ogni singola storia, continuando a seguirne i possibili sviluppi.
Mi chiedo se Angelica riuscirà a coronare il suo sogno di diventare scrittrice e se anche senza andare più su e giù per le scale, avrà ancora la giusta angolazione per narrare le vite degli altri.
Maria Teresa Lezzi Fiorentino
Angelica è una giovane ragazza di Pisa, è uscita dalla condizione di sordità totale grazie a un impianto cocleare, tuttavia ha ancora difficoltà a parlare. A causa di sopraggiunte difficoltà economiche, ha dovuto sospendere l’università e accettare un provvidenziale lavoro di portinaia presso uno stabile di Pisa.
Curiosa e volenterosa, riesce a farsi apprezzare dalla maggior parte degli inquilini che non hanno voglia di occuparsi delle piccole incombenze del condominio.
Nel tempo libero ama scrivere brevi racconti, e la nuova quotidianità le offre spesso spunti interessanti, che annota in ordine cronologico come uno scrupoloso capitano si occupa del Giornale di Bordo.
Si innamorerà ricambiata di un ispettore di polizia, passando dal ruolo di figlia a quello di donna indipendente.