TEMPESTA, di Camilla Ghiotto

Tempesta, Camilla Ghiotto. Salani editore

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Quelli venuti prima di noi hanno disegnato i confini del nostro tempo. Per fortuna molti di loro erano coraggiosi e ci hanno permesso di uscire dalla tenebra, ci hanno dato luce. Però si tratta di mantenerla, di fare in modo che non si spenga e per farlo serve un esempio, un ricordo vivo. Tu pensi che il passato esista? Perché io non sono più così sicuro”. (cit. pag 304)

Libro autobiografico d’esordio per Camilla Ghiotto, figlia di Renzo Ghiotto ex partigiano morto nel 2016 a 92 anni, che consegnò alla storia e alla cultura del nostro Paese, ma non solo, le gesta di un uomo che, insieme ad altri uomini, formarono nel 1944, e fino alla fine della II Guerra Mondiale, a costo della propria vita, a un nucleo di resistenza antifascista. Nome di battaglia “Tempesta”.  Non ancora ventenne subì torture le cui cicatrici invisibili lo accompagnarono lungo tutto il corso della sua esistenza. E quando alla fine della guerra gli fu data la possibilità di disporre a proprio piacimento del suo aguzzino, la proposta gli fece talmente ribrezzo da espatriare andando a vivere per tantissimi anni in Argentina fino a quando, convinto di avere un tumore incurabile e di dover morire a breve torna in Italia. Poco tempo dopo conosce Laura, molto più giovane di lui, che diventerà sua moglie e la madre di Camilla, sua figlia.

L’autrice narra le gesta e la storia di suo padre intrecciandola alla sua in una mescolanza e alternanza di passato e presente.  Lo introduce al mondo grazie a una serie di manoscritti che Renzo lascia a testimonianza del proprio vissuto e che vengono alla luce solo dopo la sua morte. Camilla racconta la storia di un uomo che ha fatto la storia, ma racconta anche le proprie difficoltà di figlia adolescente a rapportarsi e confrontarsi con un padre lontano anni luce dalla sua generazione, una differenza di età che a 15 anni vive come un peso, con vergogna al punto tale da non parlare mai di lui ai suoi compagni di classe.  Vive con distacco un rapporto che corre su un filo sospeso in aria, non fa domande, non si interessa alla sua vita. Ma Renzo di vite ne ha vissute tante e Camilla lo scopre solo dopo la sua morte quando si sente assalita dal rimpianto di ciò che poteva essere e non è stato.  Arriva imponente la necessità di avvicinarsi a quel padre che non ha mai veramente conosciuto né capito. Sente il bisogno di ripercorrere le sue strade, di visitare i luoghi in cui ha vissuto. Di scavare fino alle radici fino a trovarlo. Lo cerca disperatamente nella gente che lo ha conosciuto, vaga raminga e con un obiettivo che crede di dover raggiungere “fuori casa” quando in realtà la metà è dentro sé stessa.

Il dolore dei genitori, così come il tempo che avanza senza fare sconti, per i figli è qualcosa di impensabile e inaccettabile. Per ogni figlio un genitore è avulso dal dolore, dalla sofferenza, dalle lacrime, è un essere immortale. 

Quando Camilla si rende conto che suo padre è sempre stato “vecchio”, qualcosa si rompe dentro di lei; la fragilità come tappa obbligatoria dell’adolescenza, si sgretola ancora di più e lì subentra il rifiuto, la voglia di scappare dalla realtà, la negazione, il fastidio, il bisogno di una confort- zone in cui rifugiarsi per sfuggire a ciò che fa male.

I figli rappresentano il punto di intersezione tra il passato e il futuro dei propri genitori ma Camilla non conosce il passato di suo padre e si rende conto forse, solo dopo l’ictus di Renzo, che non avrà un futuro.  Ma la consapevolezza vera arriva dopo e insieme a essa la frenesia nel volersi riappropriare del tempo perso, di fermarlo, tenerlo stretto a sé. Inizia il periodo dei rimpianti e dei rimorsi, del non detto, del non fatto, del taciuto, del sottovalutato e di tutto ciò che si è rifiutato lasciando scorrere la sabbia nella clessidra che inesorabilmente corre veloce mentre si è occupati a fare altro.

Ma era una vita troppo ingombrante per una figlia la cui unica “colpa” è stata di essere un’adolescente nel momento sbagliato. Camilla però si riappropria delle proprie radici familiari riuscendo a tenere viva la memoria e a far comprendere il concetto di libertà che va non solo conquistata ma mantenuta.

Un libro che ti assorbe totalmente per l’argomento trattato e per la sensibilità che traspare da ogni parola, da ogni frase, da ogni racconto. Scorrevole, ben scritto e impeccabile dal punto di vista editoriale.  Molto bella la scelta della cover, il panama tanto caro a Renzo, ma che fornisce di primo impatto l’impressione di essere la prua di nave dalla quale, due turisti osservano l’orizzonte lontano indicando qualcosa di preciso che mi piace immaginare possa essere, appunto, la libertà.

Complimenti all’autrice per questo splendido esordio letterario.  Lettura assolutamente consigliata.

Teresa Anania

Con una scrittura di inconsueta sensibilità, capace di tendere agguati e rivelare sempre nuovi angoli dell’essere, Camilla Ghiotto dà voce a una generazione consapevole di dover combattere battaglie diverse da quelle del passato, ma non meno decisive. Perché la libertà non si conquista mai una volta per tutte.

«La scrittura di Camilla è espressione di consapevolezza e libertà, capace di una sperimentazione genuina» – Giacomo Mazzariol


Non è mai troppo tardi per imparare a essere figli, né per riannodare la memoria al presente. Renzo e Camilla non sono un padre e una figlia qualunque. Novantadue anni lui, diciassette lei, una vita intera li divide, o anche più d’una. Di quest’uomo che aveva già i capelli grigi quando è nata, che non ha mai visto giovane e forte come i papà delle sue amiche, Camilla si è sempre un po’ vergognata. E così, quando Renzo si ammala gravemente e viene ricoverato in una clinica dalla quale è presto chiaro che non tornerà più a casa, Camilla ha l’inconfessabile sensazione di potersi finalmente tuffare verso il futuro, senza voltarsi indietro. Ma la malattia del padre la mette davanti alla consapevolezza che non si può costruire niente senza aver prima fatto i conti con le proprie radici, che non puoi perdere qualcuno senza aver provato a conoscerlo, e che forse le rimane ancora un po’ di tempo per essere davvero sua figlia. Così inizierà a cercare nel passato per scoprire il ragazzo che Renzo è stato tanti anni prima, quando la guerra infiammava l’Italia, i giovani salivano in montagna, sparavano, soffrivano la fame e il ghiaccio, cercando ogni giorno e ogni notte di dare un senso alle loro azioni. Il tempo in cui Renzo era ‘Tempesta’, comandante di una brigata partigiana. Per Camilla, riappropriarsi della storia familiare e di una memoria collettiva che non ha smesso di vibrare significherà trovare una nuova prospettiva per aprirsi al mondo, agli altri e all’amore. Con una scrittura di inconsueta sensibilità, capace di tendere agguati e rivelare sempre nuovi angoli dell’essere, Camilla Ghiotto dà voce a una generazione consapevole di dover combattere battaglie diverse da quelle del passato, ma non meno decisive. Perché la libertà non si conquista mai una volta per tutte.

Autore: Camilla Ghiotto

Editore: Salani

Collana: Le Stanze

Uscita: 17 Gennaio 2023

Pagg: 352 Brossura

Prezzo: € 18,00

EAN: 9788831014328


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Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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