Florida 1932, l’uragano più potente di sempre
La storia si svolge in un piccolo centro della Florida Heron Kay nell’estate del 1932.
La prima guerra mondiale era finita, i reduci avevano difficoltà ad inserirsi nuovamente nella società dopo le atrocità che avevano visto e vissuto, e soprattutto c’era la Segregazione Razziale, i neri non potevano accedere ai servizi pubblici dei bianchi tutto era nettamente diviso, ed in quella parte dell’America il linciaggio dei neri era cosa tristemente comune.
Qui vive Missy una donna di colore che avvicinandosi il 4 luglio è elettrizzata dalla festa sulla spiaggia che ci sarà ed è l’unica dove possono accedere anche i neri, è felice di avere un lavoro con i Kinkead , la ragazza cura il loro bambino Nathan. Ma è soprattutto felice del ritorno di Henry Roberts che lei ha continuato ad aspettare anche se la guerra era finita da un bel pezzo. L’uomo è tornato con i reduci della guerra venuti ad Heron kay per costruire un ponte, vivono ai margini della città in baracche fetide ed hanno una grande propensione al litigio ed all’alcool.
“Il barbecue del 4 luglio, con lo spettacolo pirotecnico, rappresentava l’evento più atteso del calendario sociale di Heron kay, l’unico a cui fossero ammesse persone di colore, nella parte di spiaggia a loro riservata, ovviamente, anche se nessuno poteva dividere il cielo quando partivano i fuochi d’artificio. Missy se l’era perso quasi sempre, perché aveva dovuto lavorare. Ma quest’anno a Nathan avrebbe badato Mamma.” [….]
Questa era la situazione quando si stava avvicinando alla costa uno degli uragani più potenti di sempre.
E qui la storia diventa potente, una stupefacente storia d’amore che fa da contorno ad una grande tragedia realmente avvenuta , raccontata con sapienza e coinvolgimento.
L’uragano sta arrivando velocemente e la gente di Heron Kay corre nei rifugi per tentare di mettersi in salvo, ma nel rifugio in cui tutta la città si mette al riparo, rifiutano di accogliere anche i neri che rimangono fuori a cercare in qualche modo di salvarsi la vita contro gli elementi della natura.
Missy è una donna coraggiosa , una donna che a dispetto di tutto e di tutti i pregiudizi dell’epoca si addormenta con un libro tra le braccia, anche contro la furia dell’uragano tenta di proteggere e portare in salvo il piccolo Nathan, e riesce a rincontrare
“ Sembrava che fosse successo una vita prima, ed al tempo stesso che non fossero trascorsi nemmeno cinque minuti. Quella notte, era successo qualcosa di strano alla sua percezione del tempo. Prima dell’uragano, non aveva mai avuto problemi a distinguere il presente dal passato, quasi ci fosse un muro solido a dividerli. Adesso non era più così. Quel muro era diventato una rete da pesca, che consentiva a presente e a passato di mescolarsi continuamente. Un minuto prima Missy era seduta alla sua scrivania, a lavorare a una lezione e quello dopo era di nuovo immersa nell’acqua fino alle ascelle, e stava trascinando Violet e Abe verso la stazione. Oppure era a cena con henry, e vedere apparire Mamma, che sbaccellava piselli e si lamentava del prezzo della farina al negozio di Jenson Mitchell. C’erano momenti in cui si sentiva andare alla deriva, trascinata dalla corrente del tempo, al punto che doveva aggrapparsi alla carrozzina per non perdere completamente il senso dell’orientamento. L’unica costante, l’unica àncora, era Henry” [….]
Tempo d’estate è una bellissima storia d’amore che sfida il tempo, ma allo stesso tempo è anche una riflessione sulla tumultuosa storia americana di quei tempi, quando si avevano difficoltà di inserimento per i reduci nella società e soprattutto alle grandi tensioni di tipo razziali, con la segregazione e del linciaggio verso i neri consentito dalla legge.
Ti stravolge leggere questa storia, soprattutto se ti fermi a pensare che i personaggi sono inventati , ma purtroppo la storia che racconta è stata tristemente reale in un passato nemmeno troppo remoto.
Ti lascia con un senso di malessere, e di ingiustizia.
L’autrice bravissima a creare atmosfere, da fartele rivivere con le minuziose descrizioni del paesaggio circostante e soprattutto dei vari personaggi, tutti assolutamente necessari allo svolgimento delle vicende di cui racconta. E nel contempo crea con sapienza quella suspance necessaria a tenerti con il fiato sospeso.
Vanessa Lafaye
Vanessa Lafaye è nata a Tallahassee, in florida, e vive in Inghilterra dal 1987. Collabora con alcuni giornali e canta in un coro. Tempo d’estate è il suo primo romanzo ed ha ottenuto un grande successo di critica e di pubblico in Inghilterra e negli Stati Uniti
Titolo : Tempo d’estate
Autore : Vanessa Lafaye
Editore : Neri Pozza
Collana : I narratori delle Tavole
Prezzo :18
La trama
Nel luglio del 1932 l’afa stringe in una morsa Heron Key, in Florida. L’aria è completamente immobile. Le nubi sono ammucchiate come cotone all’orizzonte. Le mangrovie hanno un odore muschiato e i pavoni strillano sui rami. Missy è, tuttavia, eccitata e felice. Si prepara per il barbecue del 4 luglio che, con lo spettacolo pirotecnico, rappresenta l’evento più atteso di Heron Key, l’unico a cui sono ammesse le persone di colore come lei – nella parte di spiaggia a loro riservata, ovviamente, anche se nessuno può dividere il cielo quando partono i fuochi d’artificio.
Missy è a servizio dai Kincaid, una famiglia di bianchi misteriosamente infelice – lei mangia di nascosto, ingrassando a dismisura, lui beve di nascosto e trascorre tutto il suo tempo al Country Club. Una cosa davvero strana per la ragazza, visto che i Kincaid vivono in una casa grande, con i soffitti alti e un’ampia veranda che ospita un salotto all’aperto, e hanno un bel bambino coi riccioli biondi e gli occhi azzurri, cui Missy bada amorevolmente.
L’eccitazione della giovane donna ha anche un’altra importante ragione: Henry Roberts.
Quand’era una bambina, Henry le raccontava quelle storie che in seguito l’hanno trasformata in un topo di biblioteca, storie di posti sconosciuti, dai nomi come Zanzibar, Ceylon, Isola del tesoro. Dopo tanti anni, ora è tornato e Missy ha il cuore che le batte nel petto, anche se Henry non è più il ragazzo di un tempo – è magro, ha la barba corta, ispida e grigia che gli chiazza le guance non più lisce – ed è tornato a Heron Key solo perché lo zio Sam l’ha destinato, insieme con un carico di reduci della guerra sporchi e affamati come lui, a costruire il ponte che dovrebbe sostituire la traversata in traghetto per Fremont. Vive in quello che dovrebbe essere un campo di veterani ai margini del paese, e invece è un ammassamento di baracche fetide, dove servono un rancio diabolico. In città, quando il vento soffia nella direzione giusta e si sente il fetore delle latrine, tutti imprecano contro quel gruppo di ubriaconi e vagabondi. A Heron Key, però, va detto, l’ira monta facilmente, soprattutto dopo che le leggi razziali hanno imposto la segregazione in tutti i servizi pubblici. Le tensioni sono altissime e i linciaggi di neri pratica comune, come del resto in tutta la Florida.
Missy, tuttavia, non ha tempo per le tristezze. Aspetta fiduciosa il 4 luglio, ignorando che sta per scatenarsi l’uragano più potente che si sia mai abbattuto sul Nord America. Una tempesta che metterà a dura prova il suo coraggio di giovane donna.
Con una scrittura nitida ma potente, e una galleria di personaggi memorabili, Vanessa Lafaye costruisce un romanzo dal ritmo incalzante che porta alla luce un’intensa storia d’amore sullo sfondo dell’America degli anni Trenta, flagellata da disastri naturali e tumulti sociali, da emarginazioni e pregiudizi e, nello stesso tempo, abitata da donne come Missy, capace di opporsi a ogni avversità per difendere la sua libertà e il suo amore.