“The Backgammon Player”, di Lorenzo Rusconi

“The Backgammon Player”

Lorenzo Rusconi
In una stanza bianca, senza pareti, soffitti o pavimento, Cloto, Lachesi e Atropo – le tre Moire – tessono le vite degli esseri umani: danno loro una trama e ne determinano la lunghezza. Lo fanno dall’inizio dei tempi. Al loro cospetto, in attesa come tutti di un tessuto standard per iniziare un’esistenza, arriva da Cloto un’anima a cui viene dato il nome provvisorio di “No”. Dopo avergli prestato un corpo, la Moira lo accompagnerà in un viaggio fantastico tra epoche e continenti, perché riesca a scegliere il tessuto più adatto alla sua vita. In quasi tutti i luoghi che visiteranno, sarà sempre presente una tavola da Backgammon, il gioco più antico dell’umanità e raffinata metafora dell’esistenza. Al termine di numerose avventure, No riuscirà a comprendere chi vuole essere e cosa diventare.

Introduzione

“ E’ attraverso l’esperienza, attraverso la vita, che possiamo raggiungere l’essenza delle cose. La serenità è una conquista. Ogni illusione deve cadere. … Non è per vincere o per perdere che stiamo giocando …”. (L.Rusconi)

Aneddoti personali

Prima di addentrarmi nella lettura di questo libro, come d’abitudine, ho dato uno sguardo all’interno partendo dalla fine verso l’inizio. E’ un vizio che mi porto dietro da sempre; anche sfogliando una rivista o un giornale comincio sempre al contrario; ma mentre un giornale, contenendo vari articoli può essere letto in ordine sparso, con un libro non può essere fatto. Ciò nonostante è una cosa che amo fare, prima di leggere inizio a sfogliare a caso, e proprio facendo ciò la prima cosa che mi è immediatamente saltata all’occhio è stato l’ordine inverso in cui sono suddivisi i 24 capitoli, che qui vengono chiamati “punte”; non si parte quindi dal capitolo n.1 ma dalla punta n.24 per poi arrivare, in ordine decrescente, alla punta n.1. Cosa che ha acceso parecchio la mia curiosità. Perché intanto, punta e non capitolo? E perché in ordine numerico decrescente? La risposta sta nel titolo del libro.  “The Backgammon Player” – Il Giocatore di Backgammon.  Ero a conoscenza di cosa fosse il Backgammon, ma non conoscevo particolari che, seppur possano apparire superficiali o scontati, sono invece fondamentali per trovare la chiave di lettura di questo saggio che è, a mio avviso, un vero e proprio Bildungsroman, un romanzo di formazione.

Recensione

Lorenzo Rusconi è un esperto del gioco del backgammon e lo ha utilizzato brillantemente come strumento per redigere quello che può essere definito un trattato psico-filosofico introspettivo incentrato sul senso della vita, sulle scelte che si compiono e su ciò che chiamiamo libero arbitrio; sul destino pre-ordinato e primordiale oltre che sulla morte e le sue sfaccettature. Vita e morte altro non sono che i due lati contrapposti della stessa moneta, quella moneta con la quale giochiamo continuamente a una sorta di testa o croce per operare delle scelte che possono più o meno influenzare il corso della nostra esistenza. Ma è realmente così? O esiste un’ ”influenza” primordiale che noi stessi dettiamo prima di venire al mondo? Chi decide la nostra sorte prima di nascere? Chi definisce chi saranno i nostri genitori, la famiglia, la casa, il luogo e la vita che faremo? C’è qualcuno che decide per noi o siamo noi stessi a scegliere perdendo poi traccia di questa memoria una volta venuti al mondo? Potrebbero sembrare idee e concetti folli, eppure secondo molti studiosi esperti di correnti spirituali e di metempsicosi, la nostra vita non è altro che l’immagine di una scelta consapevole da noi operata prima ancora di venire al mondo.  Uno dei tanti sostenitori di queste teorie è Robert Schwartz, autore di “Anime Coraggiose”.  Il concetto comunque ha radici ben più lontane, basti pensare a Platone e al suo Mito di Er. Il nostro autore, romanzando il Mito delle tre Moire, conduce per mano il lettore proprio attraverso questo processo di scelta  nel quale il trait d’union è il gioco del Backgammon.  Il gioco diventa una sorta di metafora per spiegare la vita. Ma perché proprio il Backgammon e non una qualunque altra tipologia di passatempo? Il Backgammon è un gioco che si perde nella notte nei tempi e non è un gioco di società ma una sfida a due … In questo caso potremmo dire tra un essere umano e la propria vita. Un gioco in cui occorre saper mescolare con grande maestria, intelligenza e abilità per raggiungere un target ben preciso. Ecco perché metafora di vita, in quanto per essere in grado di sfruttare al meglio ciò che il destino ci ha concesso, occorre essere capaci di usare l’intelligenza e saper studiare le giuste mosse. La vita quindi non è altro che un gioco, ha delle regole che bisogna conoscere e rispettare, per saper vivere occorre saper giocare, e viceversa. Da ogni gioco si apprende qualcosa e in ognuno di essi vi è la libertà di decidere la mossa da fare, ma è necessario scegliere solo tra ciò che è consentito. Vivere quindi seguendo le regole del gioco della vita, con i suoi alti e bassi, con le sue sconfitte e le sue vittorie; è questo il nocciolo della questione che l’autore vuole far comprendere a chi legge: il principio di libertà di scelta tra qualcosa di preordinato.  Il lancio dei dadi identifica ciò che ci è stato concesso, i dadi hanno sei lati ma ogni lato presenta qualcosa di prestabilito. E’ il lancio che ogni giocatore fa a decidere il risultato che, unito all’ingegno di coniugarlo con la sorte, determina la partita, quindi il corso dell’esistenza.   La scelta del Backgammon non è sicuramente solo un caso perché proprio attraverso questo gioco sembra che venga  identificato il ciclo della vita. Le trenta pedine bianche e nere rappresenterebbero i trenta giorni mensili e i colori sarebbero simbolo di alternanza giorno/notte oltre che della teoria dello yin e yang, la dualità che unita forma la perfezione; le ventiquattro punte, ovvero i ventiquattro triangoli disegnati sulla tavola del Backgammon e sulle quali si muovono le pedine, potrebbero rappresentare la durata temporale di un giorno, appunto 24 ore.

Conclusioni

Un libro che grazie a una serie di analogie e similitudini oltre che alle ricche metafore da cui è composto, si pone a essere considerato un vero e proprio manuale di formazione psico-esistenziale. Ben scritto, scorrevole, stilisticamente impeccabile, dal linguaggio chiaro e sapiente, ricco di spunti di riflessione, di ricerca e di argomenti sui quali approfondire le proprie conoscenze. Tanti i riferimenti storico-filosofici oltre che il già citato Mito delle Moire, le tre sorelle Cloto, Lachesi e Atropo il cui compito era quello di tessere il filo del destino di ogni uomo prima della nascita, per poi reciderlo alla fine, segnandone la morte: Cloto tesse la tela della vita, Lachesi decide la lunghezza e Atropo recide il filo.
Un plauso all’autore che con questo suo esordio letterario,riesce a catturare l’attenzione del lettore dall’inizio alla fine senza stancare o annoiare ma incuriosendo e stimolando la voglia di ampliare la propria sfera conoscitiva.  Consigliata sicuramente la lettura . Ho evitato di proposito di entrare nella trama vera e propria della storia narrata perché avrebbe significato far perdere il gusto della scoperta oltre che sarebbe stato quasi impossibile evitare lo spoiler.  
 
Teresa Anania

Voto

5/5

Citazioni

… Considera gli opposti, il bene e il male … l’unione dei contrari, perché è nell’unione dei contrari che sta la perfezione. Carne e Spirito. La vita che rinasce dalla morte. La morte che conduce alla vita. L’unica possibile. …

Libertà non significa poter fare tutto: ma poter scegliere cosa fare tra le cose che sono consentite a tutti. Si è liberi da e non liberi di. Si è liberi all’interno di un mondo di regole; e si è liberi solo se queste regole governano il gioco e sono valide per tutti quelli che vi partecipano. Le regole non sono limiti, ma il quadrato dentro cui è valida la partita che si gioca. Se proprio ti va bene, il tuo capo sono loro. Le regole.

… Per alcune domande gli esseri umani fanno fatica a trovare una risposta e allora c’è chi la trova nella religione, nella fede, nel soprannaturale. Altri invece la trovano nella scienza o nella filosofia e altri ancora nella bellezza. Qualcuno perfino nella ginnastica. … Qualunque cosa tu faccia per cercare le tue risposte va bene, a patto che faccia del bene a te senza fare agli altri. …

Recensione di Teresa Anania

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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