Ti abbraccio Teheran, Doris Bellomusto. Le Pecore nere editore.
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Se finora l’idea dell’albo illustrato destinato ai più piccoli è stata per me quella dominante, con “Ti abbraccio, Teheran” è giunto il momento per ricredermi e di comprendere l’impatto che può avere sul lettore adulto la profonda interazione dell’elemento verbale con quello iconico.
Doris e Tiziana, con una grande sinergia di parole e immagini, sono artefici di un lavoro nato per trasmettere emozioni e risvegliare gli animi. Leggerlo dà la contezza di un obiettivo raggiunto.
Di solito, quando ho tra le mani un albo illustrato, mi piace sfogliarlo più volte. Faccio scorrere dapprima le immagini, osservo le sfumature di forme e colori, mi diverto a guardare l’insieme con un ritmo sempre diverso, come per scandire la storia cogliendola in ogni tratto grafico, per poi tornare al punto di partenza e seguire le parole che lo accompagnano e infine…
Avrei voluto far così anche con questo, ma l’emozione mi ha bloccata, ho avuto bisogno dei miei tempi, perché dietro l’apparente leggerezza dell’albo c’è molto di più: c’è la vita di una ragazza, a ricordarci il valore della libertà, c’è la speranza, c’è la lotta.
Guardo la copertina, soffermandomi su quel volto femminile che appare solo in parte, una marginalità compensata da un occhio che ci fissa richiamando tutta la nostra attenzione.
Riprendo la lettura lentamente, osservando ogni illustrazione e ogni parola si espande, dando senso alle emozioni che mi agitano, a partire dai primi versi, dalla bellezza di questi pensieri profondi.
Talvolta di sera
Mescolo al mio tempo
Il passato remoto delle donne
Che mio padre e mia madre
Hanno nascosto
in ogni mia cellula
È un diario liberamente ispirato alla storia di Nika Shakarami, la diciassettenne che cantava senza velo in Iran, per protestare per la morte di Masha Amini, la giovane arrestata per aver indossato l’hijab in modo sbagliato. Due donne che rappresentano il volto della rivoluzione, entrambe uccise. Il corpo di Nika fu rubato e ritrovato dopo dieci giorni.
Sono pagine in cui la voce di Nika scandisce quella manciata di giorni di rivolta che, deflagrando, ha sconvolto tutto e denunciato la sottomissione sociale, la privazione della libertà di pensiero.
Dal venerdì, 16 settembre 2022, con “svegliati Teheran” al sabato, “un altro giorno di coraggio” è un susseguirsi di immagini coinvolgenti: dalla donna senza volto allo specchio sporco e deformante, dal volto triste alla figura femminile in movimento, dal nudo alle tavole del giorno di protesta, dalla stanza alla scacchiera, dalla ragazza a testa in giù al pedone che si riflette malamente su una scacchiera, …
Il colore dei fiori, siano essi rose col gambo spinoso o petali sparsi, vivacizza le immagini evocando nel contempo lotta, sangue e morte, sottolineate dalle frasi poetiche che le accompagnano.
L’albo si presta a tutte le interpretazioni che ciascun lettore vorrà dare. Ogni immagine, ogni parola, cattura i nostri pensieri e si fa veicolo di una lotta da condividere, di principi da difendere, di sogni da coltivare e speranze da regalare alle nuove generazioni.
A testa in giù ho lasciato che scivolassero via dai miei occhi tutte le cose che non voglio più vedere.
La postfazione di Teresa Rossano è un valore aggiunto alla bellezza di immagini e parole dell’albo, un ulteriore invito alla riflessione sulle “lotte delle madres e delle sorelle, delle partigiane di ieri e di domani che tessono fili incessanti della memoria e della ribellione, che ciascuna coglie e dipana, come questo libro sa fare con la sua poesia.”
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Io non ho paura di morire lottando per la libertà…
Ti abbraccio Teheran, se io muoio, tu continua a cantare: «Una parte del mio cuore mi dice di andare, andare…»
Maria Teresa Lezzi Fiorentino
Un fuoco cova sotto la cenere del patriarcato. Le donne iraniane da più di 40 anni lo tengono vivo, battendosi contro le discriminazioni politiche e sociali, a cui il regime teocratico le ha sottoposte. Questa lotta oggi ha assunto il volto bellissimo e fiero delle ragazze che sventolano i loro volti e i loro corpi come gesto di rivolta e di affermazione di libertà. Corpi che si riprendono le strade, voci che cantano e prendono pubblicamente la parola, capelli di ogni colore che si mostrano e cadono, tagliati a ciocche, in segno di lutto e ribellione. Anche chi ha scelto il velo per tutta la vita ha mostrato i suoi capelli bianchi pubblicamente, per protestare con le più giovani in una battaglia comune. Le abbiamo viste nel traffico delle città, riempire le piazze, protestare nelle scuole. Mahsa, Nika e tutte le altre che oggi tragicamente hanno bucato gli schermi della nostra indifferenza sono volti, vite, gesti, sono sogni da far vivere nel cuore e nella mente. Trasfigurate nelle pagine di questo libro in tratti e parole vive, ne percorriamo l’umanità e la voglia di vivere, ne attraversiamo il senso che si fa vita anche per noi, sotto i nostri occhi lontani. Dalla postfazione di Teresa Rossano
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