Titolo: Un Volo di Farfalle
Autore: Brunella Giovannini
Editore: Leucotea-Project
Anno: 2015
Pagg. : 96-Brossura
Prezzo: €. 11,90
“Un Fiore per Nadir”
“Discutono gli eletti, nelle stanze del potere
sul come, e chi deve affrontare l’emergenza,
intanto l’hangar è stato liberato
dalle trecento bare dell’ultima mattanza,
ma nulla è cambiato.
La gente fugge ancora da Damasco
dove fanatici e ignobili cecchini,
sparano a vista
sulle donne e sui bambini.
C’è sempre a un porto un avido Caronte
con un rottame che definisce barca,
e in cambio dei risparmi di una vita
vende biglietti di sola andata,
per l’inferno.
Ai piedi della porta d’Europa,
una madre prostrata dal dolore,
prega il suo Dio
che forse non è il mio,
ma poco importa.
Stringono un fiore bianco, mani ambrate
nella struggente attesa che il mare,
restituisca il piccolo Nadir.
Aveva cinque anni
e gli è stato negato tutto,
nella sua Terra, l’infanzia tra violenza e terrore,
qui, negli abissi profondi è finito
il sogno di un futuro migliore. “
Termina così, con la poesia ” Un fiore per Nadir”, questo breve ma intenso romanzo di Brunella Giovannini. Romanzo che sviluppa la trama partendo da un fatto realmente accaduto, il naufragio del 03 ottobre 2013 in cui persero la vita circa 400 immigrati a poche miglia dalle coste di Lampedusa. Partendo dalla Siria, il racconto è ambientato in Sicilia, ad Agrigento, dove le vite di due bambine, Anna Paola e Aisha, apparentemente distinte nettamente l’una dall’altra, finiscono con l’intrecciarsi in maniera incredibile in un legame che si capirà essere iniziato in un’epoca remota al di là del tempo e dello spazio, tanto da essere, alla fine, le due estremità che unendosi daranno forma ad un cerchio che attendeva da secoli la propria quadratura.
“Pensa come è difficile dare una spiegazione logica alle cose: forse da qualche parte era già stabilito che persone che hanno in comune qualcosa a loro insaputa, si sarebbero incontrate in modo fortuito per ricollegare gli anelli di una catena che in fondo non si è mai spezzata.”
L’autrice affronta con estrema semplicità e naturalezza, senza banalità o luoghi comuni, temi attualissimi quali l’immigrazione clandestina, la perdita di vite umane in naufragi conseguenza di viaggi della disperazione per fuggire da paesi martoriati da guerre e persecuzioni. Famiglie la cui vita è appesa ad un filo di speranza troppo volte in mano a gente senza scrupoli, sciacalli delle disgrazie altrui che, uniti alla malavita organizzata, creano mostri che si nutrono della debolezza, della paura e della miseria di un popolo la cui unica colpa è quella di essere nato dalla parte “sbagliata” del globo terrestre. Si parla quindi di immigrazione, di lotta per la sopravvivenza, ma è anche e soprattutto , un concentrato di amore, amicizia, solidarietà, fratellanza, di umanità; di saper tendere la propria mano per offrire incondizionatamente aiuto a chi è più debole. Si parla anche di filosofia e di spiritualità, una storia di unione e convivenza civile di colori, razze, religioni ed etnie diverse; di fiducia, rispetto ed educazione. Una storia di speranza raccontata attraverso una scrittura fluida e lineare, scorrevole, visiva e di forte impatto emotivo. Non si resta indifferenti, scuote le coscienze, fa riflettere, si entra in empatia con i personaggi, se ne percepiscono emozioni e paure, dolori, sofferenze, sentimenti in senso lato. Si diventa protagonisti e non spettatori della parola scritta; cadono pregiudizi, confini geografici e sterili preconcetti socio-culturali. Tutto ciò che per assioma rientra nella concezione di “diversità”, è spesso causa di timore; timore scaturito il più delle volte da ignoranza e presunzione di essere o sentirsi superiori a… migliori di…. Ma superiori e migliori rispetto a cosa o a chi? E cos’è la diversità se non un astratto concetto partorito da menti deviate dall’omologazione a tutti i costi?! Ciò che non è ancora chiaro però è, a mio avviso, la base di partenza, il metro di misura cui uniformarsi…. Ho preferito non entrare nel vivo del racconto, dove già il titolo racchiude un concentrato di significati. E’ sicuramente una lettura scorrevole, ma affatto semplice per gli argomenti trattati e per il concatenarsi di eventi e misteri che non avvengono per caso e dove, anche il visibile e il concreto altro non sono che il riflesso dell’invisibile e dell’astratto. Nulla è come sembra. E la capacità di vedere oltre le apparenze è la più alta forma di intelligenza che l’essere umano possa dimostrare di possedere. Un libro che, oggi più che mai, deve essere letto.
Teresa Anania
Brunella Giovannini è nata e vive a Reggiolo (RE). Ama scrivere da sempre ma solo negli ultimi anni si è dedicata a questa sua passione. Ha iniziato con testi poetici che hanno ottenuto riconoscimenti in importanti Premi Letterari e sull’elaborazione di una sua poesia, scrive il romanzo “Un volo di farfalle”pubblicato nel 2015 da Edizioni Leucotea e si aggiudica il 3° premio per la narrativa edita nella 40° edizione del “Premio Città di Fucecchio”. Nel 2016, Edizioni Leucotea pubblica il suo secondo romanzo dal titolo “Tra i segreti di Villa Aurelia” che ottiene il 3° premio per la narrativa edita nell’ottava edizione del Concorso Letterario promosso dall’Associazione “Club della Poesia” di Cosenza.
TRAMA:
Sullo sfondo di eventi quali una sparatoria tra malavitosi e il drammatico naufragio di Lampedusa dell’ottobre 2013, ha inizio l’amicizia tra Anna Paola e Aisha il cui incontro sembra essere già stato scritto. Entrambe ricoverate nell’ospedale di Agrigento, e sottoposte a complicati interventi chirurgici, finiscono in coma e il loro primo incontro avviene in un’altra dimensione. Aisha viene messa a conoscenza dell’esistenza di una cassa, sepolta nel giardino della casa di Damasco, contenente un antico manoscritto lasciato in custodia secoli addietro da un antenato, prima di intraprendere un viaggio dal quale non fece mai ritorno. Anche i nonni di Anna Paola possiedono un libro antico scritto da un lontano avo di origini straniere… In ospedale viene ricoverata un’altra paziente: una bimba di colore figlia di un militare. Si forma un trio molto affiatato e la religione diversa o il colore della pelle sono dettagli privi di importanza mentre invece emergono valori quali l’accoglienza, la solidarietà e l’amicizia.